Casa Cauli, l’agriturismo con buona cucina a Montesano sulla Marcellana vicino la Certosa di Padula


Casa Cauli a Montesano sulla Marcellana
Via Fiego, Strada Provinciale 162
Arenabianca
Telefono 0975567182 – 3287887198
www.casacauli.it

Casa Cauli, il camino

di Carmen Autuori

Non ho mai amato il Ferragosto, lo trovo una festa noiosa, quasi una costrizione al divertimento. Per questo nei giorni immediatamente a cavallo del 15 preferisco rifugiarmi nel mio paese d’origine, Montesano sulla Marcellana, l’ultimo della provincia di Salerno a confine con la Basilicata. È il mio buen retiro, una sorta di immersione nel liquido amniotico.

Casa Cauli, Montesano sulla Marcellana

Ebbene, pur essendo una montesanese doc, non conoscevo l’agriturismo Casa Cauli, di Michelangelo Padula, l’ho scoperto quest’anno grazie al bellissimo articolo di Marco Contursi.

Il luogo, un’antica casa contadina che si trova ad Arenabianca, una delle tante frazioni del capoluogo sparse a valle di Sua Altezza – una volta si chiamava frazione Cauli -, fotografa sia nell’ architettura che nella cucina una cultura antica e straordinaria che rappresenta il Vallo di Diano, perché Cristo non si è fermato a Eboli, anzi.

Casa Cauli, l’esterno

Michelangelo è uno dei tanti giovani valdianesi partiti per ritornare, ma ce ne sono tanti che non sono mai partiti, e che stanno scrivendo un nuovo Umanesimo non solo rurale ma anche dell’accoglienza, investendo sulla propria terra pur tra mille difficoltà: il solo possibile futuro per questo territorio così bello da togliere il fiato.

Casa Cauli, Michelangelo Padula

Casa Cauli è un luogo per viaggatori (veri) ovvero per chi vuole conoscere un luogo nelle sue sfumature più autentiche.

Una piccola insegna in ferro battuto quasi nascosta da lavanda odorosa e piante di finocchietto selvatico è l’unica indicazione, qui ci si arriva soprattutto grazie al passaparola.

Casa Cauli, l’insegna

La casa in pietra di Padula (siamo a 15 minuti dalla magnifica Certosa di San Lorenzo) è il frutto di un’attenta opera di recupero, oltre che nei materiali esterni anche negli arredi. I tavoli e le sedie impagliate a mano, il caminetto rasoterra come in tutte le abitazioni contadine di una volta dove il caldo non doveva essere sprecato e i caminetti servivano anche per cucinare perché la legna era un bene prezioso. Sembra di vedere un borbottante pignatiello (la classica pentola di creta panciuta) con i fagioli, qui i più comuni sono quelli bianchi dalla buccia sottilissima che si chiamano ‘pistiddari’ e che una volta erano l’unica fonte di proteine.

Casa Cauli, la mise en place

In un angolo una collezione di scatole di latta dei biscotti, la stufa a legna e la poltrona graziosamente ingentilita dal centrino all’uncinetto che parla di nonne, di racconti di briganti e brigantesse.

Casa Cauli, le scatole di latta

E poi c’è una scala in legno chiusa in cima da una botola che porta al piano superiore, alle uniche due stanze da letto di cui è dotato l’agriturismo. Letti in ferro battuto originali, coperte di tela antica e alle pareti le camicie da notte degli antichi corredi di tela grezza con ingenui ricami sostituiscono anonime stampe, talvolta di dubbio gusto, che si trovano spesso nelle camere d’albergo: un vero è proprio viaggio nella civiltà contadina più autentica.

Causa Cauli, dal corredo

La scena si ribalta completamente quando si entra in una cucina modernissima da far invidia ad un ristorante stellato: è questo il regno di Michelangelo che si è formato alla corte di Antony Genovese de Il Pagliaccio, passando per le cucine di Pino Lavarra di Palazzo Sasso a Ravello e di Convivio Troiani e che nel 2015 ha deciso di tornare nella sua terra, con la sua Silvia, perché ci ha creduto e perché ha voluto far crescere i suoi figli (ha quattro splendidi bambini), lontano dalle luci accecanti della città preferendo quelle delle stelle.

Cosa si mangia a Casa Cauli

Partiamo dal presupposto che non esiste un menù, nemmeno stagionale. Il pranzo e la cena lo stabilisce l’orto, adiacente alla struttura e curato dalla signora Giuseppina Gallo, la mamma di Michelangelo: sembra un giardino.

Casa Cauli, l’orto

Casa Cauli, la signora Giuseppina

In questa stagione pomposi fiori di zucca nascondono le zucchine che adesso raggiungono la piena maturazione – qui è tutto più tardivo per il clima fresco dato che ci troviamo a quasi 1000 metri di altitudine, i filari di pomodori sodi e dalla forma tondeggiante dal sapore straordinario, lucide melanzane che non conoscono nessun fertilizzante, il tutto incorniciato da splendide piante aromatiche, sono la base della cucina di grande tecnica di Michelangelo sempre rispettosa di questa magnifica materia prima.

Gli antipasti sono a base di pesce ‘di montagna’: trota salmonata affumicata con legno d’olivo, portulaca che cresce rigogliosa tra i filari dell’orto dove è bandito qualunque diserbante, ma non occorre specificarlo, e maionese alla menta che regala un’intensa freschezza al piatto.

Casa Cauli, la trota

Mentre il baccalà è servito sulla ‘pizza di patate’, la versione povera del famoso gattò. In sostanza, patate di montagna, uova e pecorino, l’elemento freschezza in questo caso è dato dalla julienne di zucchine, quelle raccolte poche ore prima da mamma Giuseppina, marinate con succo di limone e olio di propria produzione, proveniente dall’uliveto di famiglia a Perdifumo, nel Cilento.

Casa Cauli, il baccalà

Originalissimi cannelloni ripieni di pappa al pomodoro con fonduta di parmigiano, fagiolini croccanti e fiori di zucca essiccati, il primo.

Casa Cauli, i cannelloni

Per secondo filetto di maialino cotto a bassa temperatura, friggitelli e patate rigorosamente con la buccia.

Casa Cauli, il maialino

Noi vi consigliamo di pernottare a Casa Cauli almeno una notte, non fosse altro che per gustare la ricca colazione tutta home made: frollini di grano Senatore Cappelli, burro di centrifuga da latte che conserva tutte le sfumature delle erbe di montagna, i taralli bianchi con acqua, farina e olio (buono) che una volta accompagnavano il companatico del frugale pasto contadini in aperta campana.

Casa Cauli, la colazione

E poi le marmellate di fichi, mele cotogne, limone ad accompagnare le fette di pane di grani antichi, rigorosamente cotto a legna.

Casa Cauli, il pane

Casa Cauli a Montesano sulla Marcellana
Via Fiego, Strada Provinciale 162
Arenabianca di Montesano sulla Marcellana (Sa)
Telefono 0975567182 – 3287887198
www.casacauli.it

SCHEDA DEL 30 SETTEMBRE 2016

 

Casa Cauli, orto con frutteto

Casa Cauli, orto con frutteto

di Marco Contursi

Questo è il racconto di una piacevolissima sorpresa. Invitato da un amico nonché produttore di salumi tipici del Vallo di Diano, Antonio Bianculli, a mangiare in un agriturismo di Montesano sulla Marcellana,  già mi ero preparato a scofanarmi senza ritegno tra vassoi di verdure e salumi e altre amenità del genere, proprie di alcuni agriturismi del la zona. Mai sorpresa fu più grande quando entrando nella bella e nuova struttura mi ritrovai in una piccola locanda di charme che ha fatto dell’eleganza e della raffinatezza il suo punto di forza, senza perdere la sua anima contadina autentica.

Casa Cauli, esterno agriturismo

Casa Cauli, esterno agriturismo

Accompagnata da Silvia visito subito le stanze e resto affascinato dalla mirabile opera di recupero dei mobili e pavimenti originari nonché dalla doccia ampissima e la mente subito corre a romantici baci con il mio Amore sotto lo scroscio dell’acqua calda.

Il tempo di scendere dal piano superiore dopo aver visto le stanze ed ecco che conosco l’artefice di tutto ciò, Michelangelo Padula. Secondo chef di Genovesi al Pagliaccio, collaborazioni lunghe al Convivio Troiani e a Palazzo Sasso di Ravello con Pino Lavarra. Stiamo parlando di chef ultra stellati, autori di una cucina di ricerca di altissima fattura. Che ci fa uno Chef così titolato in un agriturismo? E’ presto detto, il richiamo alla terra natia e la voglia di far crescere i propri figli in un ambiente salutare hanno avuto la meglio su una carriera avviata nell’alta ristorazione.

Casa Cauli, interno con camino

Casa Cauli, interno con camino

Casa Cauli, una delle stanze

Casa Cauli, una delle stanze

Cucina dunque con tecniche moderne ma con materia prima squisitamente locale, gran parte autoprodotta.

Eccellente l’insalata di farro e trota su cui aggiungere un filo dell’ottimo extravergine di propria produzione.

Casa Cauli, insalata di farro e trota

Casa Cauli, insalata di farro e trota

Buona la chitarra con ragù di coniglio e zafferano di Montesano.

Casa Cauli, chitarra al ragu' di coniglio

Casa Cauli, chitarra al ragu’ di coniglio

Particolarissima la crema di fagioli pistiddari gnocchi di patate croccanti pomodorini confit a cui il friggitello crudo aggiunge una marcia in più.

Casa Cauli, crema di fagioli e gnocchi croccanti

Casa Cauli, crema di fagioli e gnocchi croccanti

Ma sul secondo voglio soffermarmi un attimo: coniglio, peperone crusco e patate fritte, dove proprio quest’ultime sono frutto di una cottura particolare che necessita almeno di mezz’ora. Cosa non facile da spiegare ai clienti che magari ne richiedono una seconda porzione, senza avere la pazienza di aspettare.

Casa Cauli, coniglio patata e peperone crusco

Casa Cauli, coniglio patata e peperone crusco

Secondo quindi di territorio ma eseguito con tecnica e attrezzature moderne (la cucina per attrezzature non sfigurerebbe in uno stellato), sapori e consistenze eccellenti e mi dicono meraviglie di un agnello locale cotto a bassa temperatura che Michelangelo prepara su prenotazione, urge ritornare. Si chiude con un bignè crema e salsa al melograno (ottimo ma troppo piccolo, le porzioni Michelangelo, aumentiamole un pochino…) ma per me, porcofilo impenitente, prima è doveroso un assaggio della salsiccia e soppressata fatta in casa che sono strepitose.

Casa Cauli, bigne con crema e melograno

Casa Cauli, bigne con crema e melograno

Strepitose. Infusi casalinghi fatti bene come pure il vino rosso sempre di propria produzione chiudono un pranzo assai piacevole, con sapori non banali ma riconoscibili e di territorio, pur intravedendosi la mano di uno chef di tecnica superiore. Venire qui, magari un week end, vuol dire entrare in una realtà rurale autentica ma raffinata, dove tutto, dalla cucina alle stanze vi farà sentir coccolati e sereni. E’ una fuga catartica di cui gran parte di noi, me per primo, necessiteremmo per depurarci dallo stress accumulato nelle nostre città. Ho visto un caminetto che promette meraviglie coi primi freddi, soprattutto se sarete col vostro Amore e fuori piove. Arrivare fin qui, per pernottare o solo per mangiare, non vuol dire solo stare bene, ma bene bene, ma anche aiutare uno chef coraggioso che ancora crede nella sua terra. Cervelli in fuga, noi diciamo NO……con gusto!!!

Spesa media 30 euro per mangiare. La stanza costa 60 euro a notte a coppia. Soldi benedetti.

Prendo cappello, lasciandovi la foto di una coccinella, che passeggiava beata nel vialetto di Casa Cauli, magari vi porta fortuna, a me l’ha portata.

Coccinella

Coccinella

p.s. Ricordo che sempre a Montesano c’è  l’azienda Tre Valli, norcineria Bianculli che fa buoni salumi da maiali propri e quel genio della pasticceria di influenza francese di Giuseppe Manilia della pasticceria Orchidea, Accademico come Pepe e De Riso. Il suo locale sembra un atelier di alta moda e le creazioni sono strepitose, i macarons più buoni mangiati in terra campana, fateci un salto e mi dite..

 

Casa Cauli
fraz Arenabianca Montesano sulla Marcellana (SA)
Tel 0975567182 cell 3287887198
www.casacauli.it Prenotare sempre.

Pasticceria Orchidea
via Cesare Battisti, 24 tel 0975 863423
Montesano sulla marcellana

Tre valli Salumi
via Caradonna loc Magorno cell 3281722935
Monesano sulla Marcellana

2 Commenti

  1. Ho scoperto Casa Cauli per caso… Il suo sito web è molto professionale, raffinato, bellissimo ed è proprio questo che mi ha colpito. Mai mi sarei aspettata di trovare un design rustico ma attuale, una continua ricerca dei particolari in camera e in sala, il richiamo alla campagna.
    Michelangelo ha accolto me e il mio fidanzato con professionalità e gentilezza vedendoci molto stupiti e curiosi, ha risposto alle nostre domande: che cosa era prima questo luogo, di chi era, con chi lo condividi… È bello sapere che c’è ancora qualcuno che crede nel potere del ricordo, delle tradizioni in un paese come Padula dove è ancora ( e direi fortunatamente) molto rustico: campagne ovunque, animali al pascolo, agriturismi e fattorie.
    Mai sono stata così bene e così a mio agio in una camera che non fosse quella di casa mia.
    La sera Michelangelo ci ha deliziati con una cena che andava dall’antipasto ai liquori digestivi fatti in casa dalla sorella. Volevo ritornarci per la festa Patronale del paese vicino, la festa di San Michele.
    Ho chiamato subito Michelangelo che mi ha subito riconosciuto e mi ha detto che sfortunatamente in quel periodo era chiuso… Motivo?
    Si sposava!!!! Colgo ancora l’occasione di fargli i miei auguri, ci vedremo sicuramente di nuovo e prestissimo!

    Martina :)

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