Anteprima Bardolino 2011| Storia di un successo: come raddoppiare il prezzo delle uve in tre anni


Il banco di assaggio

 dall’inviata Marina Alaimo

Il successo raggiunto a sorpresa può stordire ed è proprio quello che è accaduto ai produttori di Bardolino e Chiaretto durante l’Anteprima Bardolino 2011 svoltasi dal 10 al 12 marzo presso la suggestiva location della Dogana Veneta a Lazise. E’ stata notevole la presenza di pubblico che ha mostrato di apprezzare ampiamente l’estrema semplicità di questi vini di facile approccio e capaci di esaltare la convivialità con leggerezza ed una certa spontaneità nel raccontare il territorio di provenienza. La corvina veronese nel bardolino esprime vini molto semplici, sottili, dai profumi fruttati fragranti di ciliegia o piccoli frutti rossi quali lamponi e fragoline ed una delicata speziatura di pepe e chiodi di garofano. Il sorso è caratterizzato da una  certa finezza con spinta minerale e salina notevole dovuta alla natura marnosa del terreno sul quale lo scioglimento dei ghiacciai ha rilasciato massicce presenze di sali minerali.

Angelo Peretti e Maurizio Gily

L’annata 2011 tendenzialmente calda in questo bacino lagunare, ha premiato chi ha saputo lavorare bene in vigna, ottenendo uve di eccellente qualità. Ha favorito quindi la produzione del bardolino , ma ha un po’ penalizzato la freschezza indispensabile invece nei chiaretti. All’assaggio di questi giorni comunque i chiaretti si sono espressi in maniera molto piacevole, con buona intensità di profumi ancora  incentrati sulle note agrumate di pompelmo rosa e fragoline di bosco, spesso salmastri  con sorso agile e di spinta salinità, mentre i bardolini hanno fatto fatica ad esprimersi essendo stati imbottigliati da non più di una settimana, anzi spesso si sono degustati campioni di vasca.

Ma  chi conosce le caratteristiche di questo vino sa che tra due tre mesi sarà in gran forma, che alle note fruttate si aggiungeranno le tipiche spezie di pepe e chiodi di garofano, il sorso dichiara tannini sottili, buona freschezza e spinta salinità avvolti in un corpo leggiadro ed elegante.

Lazise

Gran parte del successo raggiunto da Bardolino e Chiaretto si deve alla collaborazione di Angelo Peretti che dall’agosto del 2008 ha assunto la direzione del Consorzio Bardolino e Chiaretto, tra l’altro in piena crisi economica e di identità. Angelo ha puntato soprattutto nel ricercare e riaffermare l’identità dei vitigni autoctoni ed in particolare alla corvina veronese ed a valorizzare le caratteristiche dei vini della tradizione, eliminando ovviamente i difetti di produzione di vecchia concezione. Da sempre Bardolino e Chiaretto sono stati vini sottili, agili, dal colore scarico e trasparente, estremamente semplici e caratterizzati da una certa salinità.

Il pubblico in sala

Ritornando a fare i vini che questo territorio sa dare e stimolando nella giusta misura la fiducia nelle proprie capacità espressive, i produttori hanno cominciato a crederci ed ad impegnarsi con grande energia nella direzione ormai scelta. Questo concetto estremamente semplice ha segnato una svolta decisiva nelle vendite del prodotto, svuotando le cantine che da troppo tempo erano segnate da una dura crisi di vendite. Si è scelto inoltre di rivolgersi esclusivamente alla fetta di mercato che ha dimostrato di apprezzare vini come Brdolino e Chiaretto e soprattutto su quest’ultimo si è puntato moltissimo con grande successo, abbandonando totalmente il mercato internazionale che ancora richiede altra tipologia di vini.

 

Con questa strategia nel corso di tre anni il prezzo all’ingrosso del vino e delle uve è raddoppiato. Anche la scelta di mantenere prezzi contenuti in questo momento di recessione è stata determinante, attualmente il costo franco cantina di una bottiglia va dai tre ai sei euro. Oggi il consorzio è composto da 1600 soci complessivi e circa 100 che imbottigliano a marchio proprio, produce e “vende” 32 milioni di bottiglie l’anno di cui 11 rappresentate dal Chiaretto e 21 dal Bardolino.

2 Commenti

  1. Ottimo pezzo Marina, e grazie per la foto. L’unica cosa su cui concordo solo in parte è che il Bardolino non sia apprezzato all’estero. In verità quello che chiamavamo “gusto internazionale” si sta evolvendo, mostrando crescenti sintomi di stanchezza verso quei “Nutella Wines” che sono l’opposto del Bardolino. E’ una conseguenza del fatto che la cultura del vino cresce, e mentre lo fa si distacca da un gusto “infantile”. Sarebbe successo prima se italiani e francesi fossero stati un po’ meno succubi della critica americana.

  2. E’ vero si sta evolvendo, ma riguarda una fetta di pubblico molto limitata. Per quanto ne sappia il Consorzio di Tutela del Bardolino per ora batte il mercato sicuro entro i confini nazionali. Grazie per aver apprezzato.

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