Anteprima Taurasi. Manimurci


Ricordate la vendemmia 2002? Difficile, difficilissima in molte zone, tanto che alcune aziende hanno deciso di saltare l’annata dei loro vini più importanti. Ecco perché l’Anteprima Taurasi organizzata con la regia di Raffaele Del Franco dal Consorzio di Tutela dei Vini dell’Irpinia presieduto da Antonio Buono è una occasione straordinaria per verificare cosa è successo (info: 0825.666242, 349.2675984). Noi siamo ottimisti, alcuni assaggi da Caggiano, De Prisco, Antica Hirpinia, Barrasso, Aminea, Petilia e altri ancora ci hanno regalato sensazioni di grande eleganza e di buone potenzialità. Sarà anche interessante vedere i prezzi di uscita, non dimentichiamo che il 2002 è il primo anno ufficiale della crisi del vino dopo un decennio passato in euforia. L’apertura al pubblico è prevista domani e domenica dalle 17,30 alle 20, chi vuole può ascoltare il convegno sull’enoturismo previsto domattina alle 10,30 o partecipare alla grande festa alle 21 nella Tensostruttura dove verranno stappate le prime bottiglie del 2005. A parte degustazioni e visite guidate per la stampa specializzata. Un programma denso e fitto, che mette Taurasi sullo stesso piano di altre realtà più collaudate e che noi speriamo il Consorzio voglia estendere al più presto sia al Fiano di Avellino che al Greco di Tufo la cui ascesa è costante e solida. In particolare per il grande pubblico il Greco tra i bianchi è quello che è il Nero d’Avola tra i rossi, il punto di riferimento talmente consolidato nell’immaginario collettivo da diventare base per la grappa di grandi aziende non regionali. E l’imitazione è sempre la conseguenza del successo di un prodotto, spesso lo trascina se i protagonisti mantengono la qualità. Tra le tante aziende di cui potremmo scrivere, vi presentiamo l’esordio del Taurasi 2001 di Manimurci in quel di Paternopoli. Già conosciuta dalle guide più attente per il Rossocupo, un aglianico di straordinario rapporto tra qualità e prezzo, questa azienda formata da un gruppo di amici si sta caratterizzando per una impostazione molto seria nella scelta della materia prima e attenta ai costi. Molto buoni Fiano e Greco, assolutamente straordinaria la Coda di Volpe Rifrisch, il vitigno bianco tipico della zona rossista della docg Taurasi si conferma vino di tutto rispetto. Il Taurasi di Manimurci è molto elegante, dal colore rubino con qualche riflesso granato, la trama è fitta, compatta, al naso è intenso, molto persistente, in bocca si caratterizza per l’ingresso morbido, il calore, la capacità della freschezza di sostenere la beva senza stancare, la pulizia e l’intensità del finale. Davvero la qualità del bicchiere taurasino è cresciuta in maniera straordinaria negli ultimi anni. Il 2001 di Manimurci. Lo beviamo sul filetto di carne preparato da Lina Martone al Megaron.