Atripalda, Valleverde-Zì Pasqualina


Via Pianodardine, 112
Tel. 0825.626115
Sempre aperti.
Chiuso la domenica e nei festivi.
Ferie in agosto

Chiocciola Slow Food, il locale fa parte dei Mesali.

Alcuni locali vivono la loro popolarità a prescindere dalle guide e dalle segnalazioni perché profondamente legati alla storia materiale della comunità che hanno sfamato. E alcuni posti hanno un doppio nome, come via Toledo a Napoli, uno ufficiale, l’altro realmente usato nella parlato mnemonico delle persone. Sulle guide allora leggete Valleverde, siamo alla periferia di Atripalda, il principale centro commerciale dell’Irpinia dove ancora oggi il giovedì si svolge un mercato da sballo le cui origini si perdono nei secoli e poco conosciuto fuori, ma se chiedete a qualsiasi amico irpino lo pronuncerà Zì Pasqualina. Il nome della mitica signora che aprì la trattoria nel 1953 nella, appunto, valle verde alle porte del paese oggi molto antropizzata. Ma lo stile dei piatti e del locale resta identico a se stesso anche adesso con la nuora Enza e il nipote Sabino che ha portato a tavola la sua competente passione per vini e i formaggi. La proposta è quella della cucina filologica a cui si arriva non attraverso lo studio ma con la forza della tradizione e della esecuzione di decenni, per cui quando si viene qui davvero si incontra il palato del territorio così come si è formato nel corso del ‘900, quando, dopo lo spaventoso flusso migratorio, la miseria progressivamente è arretrata garantendo a tutti la soglia della sopravvivenza. Si comincia con un piatto di salumi, prosciutto, pancetta, mozzarella di bufala (qui c’è contaminazione ma in fondo siamo a 20 chilometri di superstrada dagli ottimi caseifici di Fisciano) selezionati da Sabino. Ma è nelle verdure, ortaggi e legumi la prova di forza della cucina del locale, ciambotta, fagioli e scarole, fagioli e funghi, broccoli e friarielli (che qui sono i peperoncini verdi), foglie e patate. Quanto basta per alzarsi da tavola già soddisfatti pur essendo solo il preludio. Le paste, come è uso nelle zone interne, sono fresche e tirate a mano, dunque fusilli, ravioli e cavatielli saranno conditi con il sugo di carne, un ragù di pezzi misti poi serviti a parte dove spiccano le braciole e le polpette che da sole valgono il viaggio. L’unico pesce ammesso è il baccalà presentato in diversi modi, nel passato era difficile avere il pescato del giorno nelle zone interne e quello era il solo modo per mangiare di magra il venerdì. C’è buona attenzione alle carni, questo è il posto dove vale sicuramente la pena spararsi una bistecca di vitello locale, oppure i tradizionali agnello al forno e il maiale con le papaccelle, molto buoni anche il soffritto, il coniglio alla cacciatora, il pollo ruspante. Se ce la fate potete chiudere con un piatto di formaggi del territorio. Prima si beveva un buon Aglianico nei classici bicchieri senza gambo da osteria, noi non rimpiangiamo questo passato e plaudiamo a Sabino che ha introdotto bicchieri e hotellerie adeguati alla cucina e alle esigenze moderne organizzando una proposta molto articolata e autorevole nel bicchiere: ci si può infatti divertire a go go provando praticamente tutte le etichette importanti della provincia con le tre docg, Taurasi, Fiano e Greco. Ancora molta attenzione agli oli, inestimabile il filo di ravece sulla zuppa di fagioli, qui voglio ricordare anche la pasta con gli spollichini in cui entra un cotechino come solo da queste parti sanno fare in Campania. Il servizio è di mestiere come dico io, cioé personalizzato e ricco della esperienza accumulata dalle generazioni precedenti, pronto a cogliere il problema risolvendolo. Insomma, per esaurire il repertorio dei piatti, tenuto in piedi dal 1953 con poche innovazioni, non bastano dieci visite piene. Poco male, del resto non potete dire di essere stati in Irpinia se non avete messo le gambe sotto un tavolo di Zì Pasqualina. Sui 30 euro.

Come arrivare.Lungo la superstrada che collega le uscite Avellino Ovest e Avellino Est della Napoli Bari, uscire ad Atripalda-Pianodardine. Girare a destra e fare 500 metri. Il locale è sulla destra.