Basilisco: con il cuore nello Sheshi di Barile


Michele Cutolo al civico 54- qui è iniziata la storia della cantina

di Monica Piscitelli

Ho incontrato Michele Cutolo, rionerese di nascita ma con ascendenze napoletane, in un giorno di grande preoccupazione per lui a causa di suo figlio, cestista di professione, infortunato e ancora dolorante dopo mesi di riabilitazione.

Mille volte si è scusato per essere in qualche modo in disordine o scosso, in partenza per visitarlo in ospedale, sebbene nulla nella sua precisa descrizione di fatti, luoghi e cose tradisse il suo stato emotivo.

Con piacere palpabile, piuttosto, mi ha accompagnato mostrandomi palmo a palmo i terreni di sua proprietà e impastando il racconto dei dettagli più tecnici a una serie di ricordi nei quali ha spesso rievocato l’immagine del padre, colui che gli ha trasferito, mi ha detto, la curiosità e la passione per il vino.
Questi due tasselli del nostro incontro non meriterebbero, invero, uno spazio in questo testo se non fosse che di emotività, trasparenza e rigore di un uomo non parlassero anche i suoi vini. Frutto, forse, di un esercizio affinatosi nella sua carriera di medico gastroenterologo, lo scrupolo nel fare le cose è la gran dote di questo produttore che non lascia nulla al caso: dalla etichetta, allo studio della modalità più agevole per facilitare al personale la movimentazione delle bottiglie in azienda, passando per la sistemazione in vigna di pali “del colore della terra”. Una sua frase dice tutto sulla sua visione del lavoro: “Tutto quello che posso fare, il minimo che possa fare, è portare in cantina un’uva perfetta”.

Basilisco - aglianico del Vulture in Contrada Macarico

L’azienda e le vigne

Basilisco, a Barile, conta circa 20 ettari di proprietà. Uliveti e frutteti a parte, i terreni vitati sono circa 10 ettari certosinamente messi insieme dal padre di Michele, Donato, nell’arco di un ventennio. Prima dedita alla produzione e vendita di uva e vino, l’azienda ha imbottigliato la sua prima etichetta omonima nei primi anni Novanta.
Nel 2001, la svolta: il figlio di Donato, Michele, con sua moglie Nunzia Calabrese torna a Barile dal nord Italia e dalla Francia dove si è specializzato in gastroenterologia, e prende in mano le redini dell’azienda imboccando la strada della qualità.

I terreni scuri di Basilisco sono tutti di origine vulcanica, a medio impasto, ricchi di scheletro e con significative percentuali di pozzolana. Si trovano mediamente a 500 metri sul livello del mare con esposizione sud e sud est. Questa condizione abbinata alla costante presenza di brezze, consente ai grappoli di maturare già nella prima settimana di ottobre, ovvero con una settimana di anticipo sulla media della zona.

Basilisco - Vigneti in contrada Gelosia

Le vigne sono allevate a guyot, mono o bilaterale. La potatura è corta (circa 6 gemme per tralcio) ma a metà della invaiatura, all’incirca qualche giorno dopo ferragosto, viene effettuato un drastico diradamento che porta i frutti ridursi del 40%, fino ad ottenere una resa per ettaro media di 60 quintali, pari a una produzione per pianta di circa 1,3 – 1,5 kg.
Nella parte più alta della Contrada Macarico, a 550 metri sul livello del mare con esposizione sud e sud est, c’è la Vigna del Prete di 3 ettari e mezzo allevata a guyot, così chiamata perché acquistata da un arcivescovo di Rapolla e piantata con la consulenza dell’agronomo Enzo Corazzini, nel 2003, con 4 diversi cloni di Aglianico, incluso quello di Taurasi e con una densità di impianto di 5000 piante per ettaro.
Ancora due ettari di vigna sono a Piano di Croce a circa 450 metri sul livello del mare. Le piante, esposte a sud – che per la gran parte contribuiscono alla creazione del Basilisco, etichetta top della azienda – hanno circa 30 anni e sono piantate con una densità di circa 3500 piante per ettaro.
Infine, in Contrada Gelosia, tra i 500 e i 400 metri sul livello del mare, ci sono la Vigna Romano e la Vigna Fontanelle, rispettivamente 2 ettari e mezzo reimpiantati nel 2003 e 1 ettaro e nel 2005.

Basilisco - l'ingresso della nuova cantina nei pressi di piazzetta Caracciolo

Il centro emotivo della azienda resta nel quartiere Sheshi, nel locale storico di via delle Cantine dove tutto è iniziato, al civico 54, e a quello vicino del civico 48 dove c’è la barriccaia. Nel primo, all’interno di una delle tipiche grotte scavate a mano, si svolge la vinificazione. I serbatoi, disposti su due file, a destra e sinistra, sono tanto vicini da potersi toccare semplicemente allargando le braccia. Michele Cutolo ricorda che pur di conservare la funzionalità di questo luogo, dove custodisce gelosamente i ricordi più cari del padre al lavoro, i più grandi di essi, ce li ha messi dentro con le buone o con le cattive: montandoli e saldandoli pezzo per pezzo direttamente all’interno perchè non passavano dal vano della porta.

La storia di Basilisco- dalla 1992, le bottiglie nella nuova cantina

I vini

Fa della pulizia olfattiva e della ricchezza al gusto, abbinata alla eleganza, il suo punto di forza, Basilisco, che concentra, con al consulenza di Lorenzo Landi di Lucca, i suoi sforzi nel portare in cantina un’uva perfetta e matura al punto giusto.

La produzione annua, che con la vendemmia 2009 andrà a regime raggiungendo il traguardo delle 60000 bottiglie, vede uscire circa 40000 esemplari dalla cantina. Due le etichette a base di Aglianico del Vulture: una che ricerca la bevibilità quale il Teodosio, nato nel 2002, e l’altra, l’etichetta top di gamma, il Basilisco, che punta all’invecchiamento.
Dalla gestione in vigna fino all’affinamento, le due etichette camminano tenendosi per mano, ricevendo uguali cure. Un aspetto che è evidente anche nella lavorazione.
Le uve diraspate e leggermente pigiate sono messe a fermentare in acciaio dove svolgono la fermentazione alcolica e la malolattica nell’arco di circa 2-3 settimane a temperatura controllata di 26-28 gradi centigradi. Dopo la svinatura e l’eliminazione delle fecce, il mosto e messo a maturare in barriques di rovere francese di varia fabbricazione, tutte di tostature medie o poco più.
Il Teodosio si eleva per 12 mesi in barriques di secondo o terzo passaggio per poi affinare in bottiglia 10 mesi, mentre il Basilisco si eleva per 18 mesi in barriques, per 1/3 nuove, per 1/3 di secondo e il restante di terzo passaggio, per 18 mesi per poi affinare in bottiglia per 10 mesi.

Basilisco - la barriccaia nello Sheshi nei locali storici della azienda

I luoghi del vino e del cuore
La produzione si sviluppa in tre locali con un cuore centrale nel bel palazzo del 1700, con cantine del 1400, a ridosso della Piazzetta Caracciolo che, acquistato nel 2001, ha visto la luce nel 2009 dopo un impegnativo lavoro di restauro curato dall’architetto Loris Rossi di Cremona, lo stesso che si è occupato di quella della vicina Locanda del Palazzo dove Rino Botte accoglie gli enoturisti in visita alla sua Macarico.
Accanto agli ambienti a luce soffusa scavati nel tufo dove, alla temperatura costante di 16 gradi, affinano in bottiglie i vini, con una nicchia riparata dove sono custodite le bottiglie storiche; si affiancano quelli dove domina la funzionalità e la luce destinati all’imbottigliamento e al confezionamento. Al piano superiore, invece, c’è un’ccogliente e elegante saletta degustazione e gli uffici.

Basilisco - la sala degustazione della nuova cantina

L’anteprima
Teodosio 2008 Aglianico del Vulture doc
Rubino e luminoso. Al naso evidenzia profumi di frutta a bacca rossa polposa e note di spezie dolci e di pepe nero. Lasciandolo nel bicchiere qualche minuto anche sentori di caffè macinato di fresco e cacao. In bocca fa dell’equilibrio e della dinamicità i suoi punti di forza con un ingresso morbido dal quale parte alla conquista della bocca marcando il gusto con la sua espansiva fruttuosità e una mineralità e freschezza che sostengono la beva. Pieno e lungo con ricordi polposi.

Basilisco 2007 Aglianico del Vulture doc
Mi aveva emozionato davvero, il Basilisco 2006 all’ultimo Vinitaly con un anno di bottiglia di più. A riprova che l’aglianico ha una lunga strada davanti a sé da percorrere nella ricerca del suo assetto definitivo. Il millesimo 2007, rubino e luminoso mostra una bella complessità al naso, aspetto che è incentrato sul gioco olfattivo tra piccoli frutti di bosco, prevalentemente neri, fiori appassiti e sottobosco. Bello l’intreccio con le note sottili di caffè e anice stellato. In bocca Basilisco, con sorprende ampiezza e nettezza dei sentori, si ripropone con sorprendente corrispondenza, presentandosi con caratteri di una croccantezza di frutto e freschezza che ne fa una delle caratteristiche di questa cantina che ricerca nel bicchiere l’esaltazione di una materia prima semplicemente eccellente, come racconta Michele Cutolo, in più perseguendo l’eleganza.