Birrificio Sorrento a Massa Lubrense, tra un po’ proprio a Sorrento


Birrificio Sorrento. Giuseppe Schisano

Birrificio Sorrento. Giuseppe Schisano

di Andrea Docimo
Nel mio ultimo articolo sul birrificio Karma di Alife, vi ho parlato di quanto fosse bella la vista godibile lì, spalle al comunque splendido e moderno birrificio.

Bene, questa volta ci troviamo a Massa Lubrense.

Birrificio Sorrento. La vista sulla strada per il birrificio

Birrificio Sorrento. La vista sulla strada per il birrificio

Il Birrificio Sorrento è gestito da Giuseppe Schisano, uomo del territorio che ha fatto di questa realtà un vero e proprio vanto per la comunità locale, che come racconta il birraio all’inizio non capiva le potenzialità dell’artigianato birrario. Tuttavia, grazie all’apertura mentale dei turisti stranieri, più inclini ad apprezzare la birra, la gente del posto ha iniziato pian piano ad avvicinarsi a Schisano e Schisano a loro.

Birrificio Sorrento. Particolare interno

Birrificio Sorrento. Particolare interno

Attualmente, difatti, vari sono anche gli stellati che propongono le sue birre in carta.

La disposizione dei vari componenti dell’impianto da Schisano & co. segue un layout orario, così da facilitarne l’utilizzo e dar vita ad una specie di flow-chart.

Birrificio Sorrento. I fermentatori, il tino whirlpool e la croce con il contalitri

Birrificio Sorrento. I fermentatori, il tino whirlpool e la croce con il contalitri

Birrificio Sorrento. Lo scambiatore di calore

Birrificio Sorrento. Lo scambiatore di calore

Birrificio Sorrento. I malti

Birrificio Sorrento. I malti

Per l’acqua, Sorrento utilizza un impianto osmotico con accumulatore, un addolcitore ed un rubinetto di rete; queste vengono miscelate (in base all’occorrenza ed alla ricetta) grazie all’utilizzo di una croce d’acciaio a quattro valvole con contalitri.

Il primo tino da 300 lt, riscalda l’acqua e serve prevalentemente per la doppia cotta.

Nel secondo, sempre da 300 lt, avviene l’ammostamento; successivamente si passa ad un altro tino coibentato per il filtraggio delle trebbie, dopo il quale il mosto così depurato torna nel tino-mash, nel frattempo ripulito e sanitizzato.

È qui che avviene la bollitura, che si luppola e, se ricetta vuole, si utilizzano le spezie.

Dopo il processo di whirlpool in un tino a parte (che serve come già detto in altri articoli a far confluire verso il centro le impurità ed in tal modo farle depositare sul fondo), il mosto grazie ad uno scambiatore di calore viene portato dai 100°C ai 22°C per poi inserirlo nei 7 fermentatori del birrificio (5 da 6 hl, 1 da 12 hl e 1 da 3 hl).

Una volta conclusa anche la fase fermentativa, si imbottiglia sottovuoto con una imbottigliatrice a quattro becchi, si tappa e si etichetta.

Birrificio Sorrento. L'imbottigliatrice

Birrificio Sorrento. L’imbottigliatrice

Alla domanda di rito “Cosa identifica e contraddistingue le tue birre?”, Schisano risponde: “Faccio birre che piacciono a me in primis e che poi rispecchino il territorio, che nei loro profumi e sapori trova espressione.”

Birrificio Sorrento. Le birre

Birrificio Sorrento. Le birre

Birrificio Sorrento. I premi

Birrificio Sorrento. I premi

Birrificio Sorrento. La bacheca con le birre e i premi

Birrificio Sorrento. La bacheca con le birre e i premi

Passiamo alle birre.

La birra forse più conosciuta del Birrificio Sorrento è la Syrentum, prodotta con bucce di Limoni di Sorrento IGP. Dal punto di vista visivo si presentava di colore dorato, dotata buona fluidità e appena velata, con schiuma bianca a grana fine, molto persistente. Al naso era percepibile l’agrume, così come lievi sentori erbacei e frumento; al palato secca, con sentori maltati e mielati in evidenza e sensazioni retrolfattive mediamente persistenti. Di facile approccio anche per i suoi 5.5% abv.

Birrificio Sorrento. La Syrentum

Birrificio Sorrento. La Syrentum

La Minerva è invece la Amber Ale da 6% abv prodotta con Arance di Sorrento, si presentava di colore ambrato, velata, con schiuma a grana fine persistente, di color avorio. Naso di agrume, frutta secca con toni tostati preponderanti, sorso mediamente intenso in cui si ripresentavano i temi olfattivi supportati da toni caramellati più intensi.

Birrificio Sorrento. La Minerva

Birrificio Sorrento. La Minerva

La Armida è la birra che mi è piaciuta di più. Trattasi di una Cream Ale da 5% abv, che si presentava di color oro, praticamente trasparente, con schiuma bianca a grana fine, pannosa e persistente. Il naso è un’onda sinusoidale di toni erbacei ed agrumati, mentre al palato era dotata di un meraviglioso mouthfeel, carbonazione ben dosata e bel finale di agrume. Molto beverina.

La Opis è una delle IGA prodotte da Schisano, che in una breve introduzione alla stessa affermò di aver voluto “piegare l’intensità del vino alla freschezza della birra”. Possiede una gradazione alcolica modesta (4.5% abv) ed è fatta adoperando mosto (percentuale 11% rispetto al quantitativo di birra) di Biancolella d’Ischia in fase di fermentazione, a freddo. Corpo giallo ocra, velato ed abbastanza fluido; schiuma bianca a grana fine, persistente. Naso leggermente piatto, in bocca dotata di una fresca acidità, esile, toni luppolati delicati ed un finale leggero, vinoso.

Altra IGA prodotta al Birrificio Sorrento è la Ligia (6% abv), che a fronte delle di una percentuale di mosto del 15% propone un mix di uve Falanghina ed uve Biancolella d’Ischia (60%-40%). Di colore aureo il corpo appena velato, mentre bianca e pannosa risultava essere la schiuma. Naso minerale, rimembrava i profumi delle onde che vanno ad infrangersi contro gli scogli. Al gusto esibiva qualche tono ematico, vinoso, con un amaro che partendo leggero emergeva con maggior forza all’aumentare della temperatura. È la IGA che mi è piaciuta di più tra quelle di Schisano.

Birrificio Sorrento. La Ligia

Birrificio Sorrento. La Ligia

Anche l’Elea è una IGA da 7.5% abv, fatta con mosto (inserito sempre in percentuale 15%) di uve Aglianico di Taurasi di Antonio Caggiano: schiuma bianca a grana fine, persistente; corpo color ambra, velato e dalla poca fluidità; naso caratterizzato in modo equilibrato dal carattere vinoso e contornato da sentori di crosta di pane e caramello; sorso warming, con toni di frutti a bacca rossa, caramello e liquorosi.

Birrificio Sorrento. La Elea

Birrificio Sorrento. La Elea

La Parthenope di Sorrento è una Oatmeal Stout da 4.7% abv prodotta utilizzando noci di Sorrento. Corpo di colore tendente al nero, schiuma color avorio/cappuccino, al naso mostrava con fierezza i propri caratteri tostati, un’amarezza decisa e ricordi di frutta secca; al palato noci che ammantavano il sorso, dunque caffè, liquirizia. Buona la persistenza aromatica dopo la bevuta.

Birrificio Sorrento. La Parthenope

Birrificio Sorrento. La Parthenope

La Astrum è una Winter Ale da 7.5% abv prodotta da Schisano per il Natale. La birra in esame si presentava di colore ambrato carico tendente al tonaca di frate, con un cappello di schiuma avorio a grana fine molto persistente. Reminiscenze di spezie (anice stellato, chiodo di garofano su tutte) e toffee al naso, così come di datteri; buona la secchezza in bocca, corpo medio di buona intensità.

Birrificio Sorrento. La Astrum

Birrificio Sorrento. La Astrum

Nei prossimi mesi, e qui do un’anteprima assoluta, Sorrento traslocherà dal birrificio attuale di 65 mt quadri circa, ad un nuovo birrificio (sito proprio a Sorrento) di 300 mt quadri. Insomma, Sorrento in Sorrento.

Birrificio Sorrento. L'entrata del nuovo birrificio

Birrificio Sorrento. L’entrata del nuovo birrificio

Birrificio Sorrento
Indirizzo: via Nastro d’Oro, 19 80061 Massa Lubrense NA
Sito web: www.birrificiosorrento.com