Cabernet dei Colli di Salerno 2004 vdt


MILA VUOLO
Uva: cabernet sauvignon
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: legno

Questa bottiglia conferma che la provincia di Salerno è quella più disposta ad inserire, forse meglio dire esibire, vitigni internazionali senza molti sensi di colpa. A parte il Montevetrano, abbiamo Bruno De Conciliis scatenato con il Cabernet de Le Favate e con un po’ di merlot in un paio di agriturismi che sperimenta anche con altri vitigni, poi Luna Rossa con Combination in cui rientrano Aglianico e Merlot, per non parlare della presenza diffusa di vitigni nazionali come il Sangiovese, la Barbera e il Montepulciano tra i rossi e il Trebbiano tra i bianchi. Il motivo di fondo è che quest’area della Campania non aveva in serbo, con l’eccezione della Costiera dove infatti questo fenomeno è assente, un plafond autoctono a cui attingere: la stessa presenza di Fiano e di Aglianico ha iniziato ad essere davvero rilevante solo dall’inizio degli anni ’90 e prevalente alla fine di quel decennio. O forse c’era ma nessuno lo ha cercato e valorizzato, solo adesso si inizia con l’Aglianicone negli Alburni. Per queste ragioni agronomiche se il Cabernet (o il Merlot) a Benevento ci irrita e in Irpinia ci ferisce, qui sostanzialmente lo tolleriamo a patto che sia dichiarato e non usato come doping secondo il rito ilcinese. Anche questa prassi viticola avvicina il Sud della provincia alla Calabria dove i temi sono sostanzialmente gli stessi ad eccezione della zona di Cirò. Queste viti sono state piantate all’origine proprio per fare blend con l’Aglianico, poi la decisione di tenere separate le masse e vedere l’evoluzione. Il risultato sono 500 bottiglie in tutto che regalano le tipiche sensazioni da Cabernet, ossia un vino popputo e opulento sin dal naso grasso e ricco di frutta evoluta con il solito richiamo al peperone, in bocca c’è stacco minerale caratterizzante, buona freschezza, complessiva rotondità e una chiusura circolare con finale un po’ dolciastro. L’alcol viaggia oltre quota 14, il vino è dunque caldo ma sostanzialmente equilibrato con tutte le sue componenti. A quattro anni di distanza dalla vendemmia ha un aspetto tonico, il colore resta rosso rubino molto fitto e concentrato. Un bel puledrino selvaggio insomma, potente più che elegante, una curiosità per appassionati capace di incontrare il gusto anche di chi non ha molta esperienza.

Sede a Salerno, località Passione in frazione Rufoli
Tel. e fax 089.282178
Email: [email protected]
Enologo: Guido Busatto
Bottiglie prodotte: 10.000
Ettari: 4 di proprietà
Vitigni: aglianico, cabernet, fiano