Campanaro 2011 Campania igt


Campanaro 2011

Recenti assaggi seriali mi stanno convincendo che davvero l’Irpinia, con la sua essenzialità acida e salata, è al top tra le aree produttrici di vin bianco in Italia. Tra l’altro molti produttori iniziano finalmente a crederci e amano smarcarsi uscendo in ritardo e questo non fa che valorizzare i vitigni impegnati.

La strada è quello dei vini monovarietali, ossia Fiano, Greco, Falanghina e Coda di Volpe, quasi sempre passati in acciaio. Ma, come ho avuto modo di scrivere altre volte, è necessario andare oltre senza per questo rinnegare questo protocollo di purezza essenziale, anche perché sta offrendo ottimi risultati.

Varcare la soglia del consolidato significa cercare di capire cosa succede se si opera in blend e con l’uso pensato e non certo caricaturale, del legno piccolo.

Un esempio di questo futuro prossimo è il Campanaro, un bianco che stava per entrare nella leggenda alla fine degli anni ’90 perché era il primo vino con nome di fantasia da uve a bacca bianca non monovitigno ad ottenere buoni riconoscimenti sulle guide specializzate.

Le cose sono state più travagliate del previsto anche se, fatta eccezione per un paio di annate alla banana nello scorso decennio, i bianchi dei Feudi hanno sempre manifestato ottime perfomance.

Da quando il timone è passato nelle mani di Pierpaolo Sirch la barra è stata tenuta sulla essenzialità e la semplicità, quasi una palingenesi vissuta con umità e voglia di imparare da parte di una delle aziende che regge la viticoltura in Campania grazie alla sua presenza. E questo Campanaro 2011, lgerre passaggio in legno, blend di Fiano e di Greco, dimostra come nessun risultato sia precluso all’Irpinia quando si ragiona sui bianchi.

Acido, minerale, di corpo, lungo, di grande beve, il Campanaro 2011 è ancora un giovane virgulto da conservare per una decina di anni prima di godere l’evoluzione olfattiva garantita dalla presenza del Fiano che con il tempo ha sempre da guadagnarci. Una bottiglia da tenere d’occhio, in ottimo rapporto tra qualità e prezzo, ora che potete.

Sede a Sorbo Serpico. Località Cerza Grossa Tel. 0825.9866 www.feudi.it.  Enologo: Pierpaolo Sirch Uve: fiano e greco. Prezzo orientativo in enoteca: sui 15 euro Bottiglie: 20.000

Un commento

  1. La vigna di greco di Campanaro è propio bella è da sola merita il viaggio.Situata su una collina di fronte alle miniere di tufo ,non molto grande e di forma irregolare ,ma ben esposta ,ti ammalia al primo sguardo e ti fa pensare inevitabilmente all’ottimo vino che,parafrasando il grande Gino,come poesia della terra si eleva verso il cielo.

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