Cannonau di Sardegna 2005 doc


ANTICHI PODERI DI JERZU

Uva: cannonau
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazone e maturazione: acciaio

Per chi ritiene che il cannonau sardo, al secolo grenache, possa generare solo vino ipertofici alcolici e piuttosto monodimensionali ci sarebbe da far assaggiare questo piccolo vino, dal prezzo ancora più piccolo e dalla beva semplice e spensierata con soli 12.5 gradi d’alcol. Roba d’altri tempi, direbbe qualcuno. E’ una delle etichette di base di questa affidabile cantina dell’Ogliastra, regno del cannonanu, declinato in tutte le sue diverse e possibili varianti o quasi. Ci sono le numerose riserve ed altrettante selezioni dai prezzi solo leggermente più alti, comunque sempre molto interessanti ed apprezzabili nei contenuti. Una premessa: se siete i tipi che vi bevete l’etichetta non vi avvicinerete probabilmente  mai e poi mai a questo vino che ne ha una descisamente anacronistica, totalmente nera, un po’retrò ed un po’ funerea… La retroetichetta mi ha fatto sorridere, a lungo, un po’ per la sua ingenuità (visti i tempi e le controetichette che corrono..) ed un po’ per la sua assoluta franchezza, peccato che sul sito non ci sia esatta corrispondenza. Si parla, solo per citare le due espressioni che più mi sono rimaste impresse nella memoria,  di “profumi poco intensi” e “retrogusto vinoso” con l’invito a consumarlo nel giro di due,  massimo tre anni. Questo vino è sicuramente tutto ciò ma anche molto di più. Un vino dalla bevibilità imbarazzante così straordinaria da azzardare abbinamenti che mai mi sarei sognato per un cannonau trattandosi nello specifico di una cena a base per due terzi di pesce. Sia, infatti, sul tonno crudo con gamberetti e rucola, sia sull’orata al cartoccio con cozze e calamari l’uso generoso di pepe, origano ed altre spezie generava una persistenza di sapori con cui questo rosso fresco, corposo al punto giusto e con un tannino morbido ci andasse praticamente a nozze. Più scontato il matrimonio d’amorosi sensi coi culargiones al pomodoro e basilico ed i malloreddus, altra tipica pasta sarda. Il colore è un rubino non particolarmente carico ma denso e vivace. Al naso suggestioni di lampone e mirto. Al palato si fa  bere e si beve all’insegna del più totale disimpegno. Terragno e disincantato quanto basta per riconciliarci con la disarmante e spiazzante immediatezza di un buon bicchiere di rosso. Ogni tanto ci vuole anche questo…

Questa scheda è di Fabio Cimmino

Sede a Jerzu, via Umberto I, 1. Tel 0782.70028, fax 0782.71105. www.jerzuantichipoderi.it [email protected]. Ettari: 800 di proprietà dei soci. Enologo: Renato Loss con la consulenza di Franco Bernabei. Bottiglie prodotte: 2.500.000. Vitigni: cannonau, carignano, monica, vermentino, vernaccia e cabernet.