CasaDonna a Castel di Sangro, il nuovo progetto di Niko Romito


Niko Romito (Foto: C come magazine)

di Cristina Mosca

È che a noi CasaDonna, il nuovo progetto del bistellato Niko Romito, piace. L’Abruzzo, il luogo che lo ha visto nascere e in cui lui ha scelto di restare, da territorio tanto coriaceo quanto genuino guarda con sospetto e corrugando la fronte, come quando va il sole negli occhi, questo monumento allo stile e all’eleganza che nel giro di tre anni ha rivoluzionato la riva destra del fiume Sangro, a ridosso del Parco nazionale d’Abruzzo.


Tra piaggeria e incredulità, chi capita a CasaDonna non può fare a meno di prodigarsi in complimenti una volta scoperto che è ottenuta dal recupero di un convento cinquecentesco. Il bianco (tanto bianco), ingentilito dal tratto elegante del noto artista pescarese Ettore Spalletti, da ampie vetrate, da pietra e ferro arrugginito sono le caratteristiche di questo luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. CasaDonna è immersa nel verde ed è lontana dalla strada principale, immersa nel silenzio, è un luogo privilegiato per la riflessione.

CasaDonna prima (Foto C come magazine)

L’incredulità arriva quando si pensa che, in un gioco alla sliding doors, Niko ha dovuto decidere nello stesso frangente se investire in questa operazione che lo avrebbe legato ancora a lungo alla sua terra d’origine, o accettare consulenze in Italia, in Europa, a Tokyo, o sulla luna.

CasaDonna (Foto C come magazine)

Per dirla con le sue parole, se crede così tanto nel sistema Abruzzo vorrà dire che qualcosa questo Abruzzo lo varrà pure. Non a caso nel giro di pochi anni sono stati molti i talenti ad emergere da dietro i fornelli abruzzesi agli occhi del panorama nazionale, probabilmente stimolati da successi meritati e meritevoli di uno di loro che con tenacia e savoir fare è riuscito a conquistarsi un posticino tra le stelle.

CasaDonna, la cantina in allestimento (Foto C come Magazine)

Adesso i riflettori sono puntati su CasaDonna, la nuova casa del ristorante Reale, che da Rivisondoli si è trasferito 16 chilometri più a Sud, nel Comune di Castel di Sangro, e che oltre ad avere 6 stanze apre il piccolo ristorante di Niko Romito alle grandi cerimonie e alla banchettistica, anche fino a 250 posti, chiedendo dunque alla cucina una grande prova: quella di preservare la qualità (impresa che sui grandi numeri è notoriamente ardua).

CasaDonna, la cantina (Foto C come magazine)

La novità della struttura è nella sua parte sperimentale, costituita da un Centro di Alta Formazione culinaria («unico esempio italiano – recita il comunicato sull’apertura del Reale a CasaDonna dello scorso 10 agosto – a poter vantare un’interazione costante e proattiva con un due stelle Michelin»); da una vigna sperimentale di montagna, nata grazie ad un progetto coordinato da Attilio Scienza, docente della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Milano, ed alla collaborazione dell’azienda Feudo Antico («un progetto sperimentale di vinificazione estrema, ad altitudine 860 metri con vitigni autoctoni come il Pecorino, e assolutamente sperimentali come il Riesling e il Pinot nero»); da un frutteto diffuso; da un orto con antiche varietà di vegetali locali; e da un suo alveare d’altura, realizzato grazie alla collaborazione con Mieli Thun.

CasaDonna (Foto C come magazine)

Il tempo decreterà il successo di questo nuovo, allucinante progetto, che per tanto era incredibile è diventato assolutamente… reale.

Reale CasaDonna

Località CasaDonna – Castel di Sangro (AQ)

[email protected] – 0864/69382

COME ARRIVARE

Noi abbiamo rintracciato Contrada Santa Liberata sul navigatore e appena lasciata la SS 17 abbiamo contato la seconda a destra per andare a costeggiare un grande piazzale. Da lì siamo andati verso la montagna e abbiamo preso la stradina a destra subito dopo il ponticello. La stradina che sale verso la struttura è stata asfaltata apposta per Niko, una settimana prima dell’apertura.

Foto: C come magazine