Castello Ducale, la casa della Contessa Ferrara


16 febbraio 2002

Nelle viscere del Palazzo Ducale di Castel Campagnano l’Aglianico di Antonio Donato riposa tutto l’anno a tredici gradi mentre sopra fervono i lavori di ristrutturazione. Tra breve, lungo il confine tra le province di Caserta e Benevento segnato dal Volturno, gli appassionati avranno un nuovo, elegante, punto di riferimento e il triangolo Sant’Agata dei Goti (Mustilli), Dugenta (Torre Gaia) e Castel Campagnano diventerà la Mecca campana dell’enoturismo. Tre novità in meno di un mese, cari lettori: dopo Aminea e Torre Gaia ecco a voi Castello Ducale (via Chiesa, 35. Telefono 0824 972460 e 352109, sede aziendale ad Amorosi, via San Nicola, 51. Sito internet www.castelloducale.com) con i suoi dodici ettari di vigneti coltivati e certificati biologicamente come è uso diffuso nel Sannio. Ex funzionario della Regione adesso in pensione, Antonio Donato è riuscito a realizzare il suo sogno: ricomprare le proprietà di famiglia e fondare, con il figlio, un’azienda vinicola di qualità che offre una gamma variegata di proposte. Quali? Inanzitutto il Santoianni, un cru di Solopaca (Aglianico, Sangiovese, Barbera e Piedirosso), il Radicatola, cru a Castel Campagnano di Aglianico in purezza elevato in barrique di rovere e il Contessa Ferrara, Igt (Indicazione Geografica Tipica) Terre del Volturno come il precedente, affinato un anno in barrique e quattro mesi in bottiglia. E, a proposito della Contessa Ferrara, fondatrice delle cantine del castello, la leggenda ci parla della dedizione di questa dama di corte verso i Borbone ai quali non faceva mai mancare il Pallagrello per i loro banchetti reali allestiti dai monsiù. Ed è proprio questo vitigno bianco nobile, rilanciato dalla Vestini Campagnano a Caiazzo, una delle proposte bianche di Castello Ducale, alla quale affianca ovviamente la Falanghina. Infine i due vitigni viaggiano insieme in una bottiglia, il Valcupa, molto interessante. Ma, assicura Antonio Donato, tutto questo è solo l’inizio.