Col coltello trai denti, così vi vorrei. Sottotitolo: cari super chef ma non ci siete mai, c@zzo


Col coltello fra i denti

Col coltello fra i denti

di Marco Galetti

” non credo che un cliente che richiede l’esclusività di un prodotto, possa pretendere che sia stato Enzo Ferrari ad avvitare tutti i bulloni della Ferrari che ha appena acquistato.”
Ho preso in prestito il virgolettato di Ducasse che così si difese per l’assenza ingiustificata dal posto di lavoro, se da un lato, concordo, lo Chef ha ragioni da vendere, dall’altro ha piatti da vendere e per questo continuerò a considerare quelli che come lui credono di poter delegare, assenti ingiustificati, in cucina e in sala devono giocare i titolari, la miglior formazione, nel calcio è antisportivo non farlo…meditate.
Certo, se la macchina è perfettamente oliata, i collaboratori a certi livelli la sanno far funzionare, ma se per una prestazione d’autore, pago profumatamente, senza l’autore qualcosa mi puzza.
Professore mi dispiace ma l’Architetto aveva un impegno, il progetto l’abbiamo affidato ad un geometra, se per lei fa lo stesso…
Nessun problema, può dire all’Architetto che mercoledì prossimo, sarò in ferie, quindi non sarò io ad operarlo all’occhio, ma niente paura, lo lascio nelle buone, giovani e ferme mani di un novellino.
Immaginiamo l’articolo di fondo di un giornale a tiratura nazionale, il pezzo, solitamente affidato ad una penna d’autore che lascia tracce di fioretto leggere come una piuma ma profonde come il mare, è lasciato in balia delle onde anomale di un correttore di bozze che si presenta in redazione con un cappello d’alpino spiumato e una scimitarra, perché il fioretto è da credenti e lui è ateo.
Ce ne sarebbero a decine a conferma della tesi che se pago per una prestazione d’autore pretendo che l’autore sia l’esecutore dell’opera, no il direttore d’orchestra oggi non c’è, abbiamo mandato un DJ…di seguito una short-story, non servirà a riavvicinare i cuochi alle padelle, ma spero che oltre a sorridere faccia pensare.

La cena elegante con ospiti russi e cinesi era stata pianificata in ogni dettaglio, stranamente, per l’occasione, anche lo Chef si era reso disponibile, dall’alto bordo dello Yacht ormeggiato in rada aspettavo il tender col collaudatissimo regalo d’alto bordo che ero solito concedermi in questi casi, la firma di questo contratto mi avrebbe garantito oro argento e birra per i secoli a venire, stavo sorseggiando un calice di Champagne Tarlant e pensavo distrattamente a Melanie e alla sua cave personelle ad umidità controllata…dopo il doppio senso, me ne arriva un sesto, non vedendo ancora arrivare Irina.
La presenza della splendida modella di padre russo e madre cinese era davvero indispensabile durante la cena elegante, non solo nel dopo cena, per questo avevo pagato profumatamente l’agenzia, non solo per il profumo di Irina, ma per una prestazione d’autore a tutto tondo, inaspettatamente, invece, dal tender sale a bordo Samantha, il ti acca si pronuncia con la lingua tra i denti.
Irina è alta un metro e ottanta, anche Samantha, con il tacco sedici, è alta un metro e ottanta.
Irina è una quarantaquattro scarsa, Samantha è una quarantaquattro abbondante.
Irina ha 24 anni, Samantha 42.
Irina ha esperienza da vendere, Samantha, in quanto ad esperienza, non è seconda a nessuna.
Se tiriamo le somme e non andiamo troppo per il sottile si potrebbe arrivare a dire che la differenza è minima, in fondo il contratto è stato firmato…ci sarebbero gli estremi per fare causa all’agenzia, Irina, laureata in lingue, mi avrebbe facilitato la prima parte della serata ma, ad onor del vero, devo dire che Samantha, nella seconda parte, ha fatto valere la sua laurea in lingua.

La foto in apertura di post è di Giuseppe Porzani

 

5 Commenti

  1. Quoto in pieno, a me piace scambiare due parole con lo Chef a fine pranzo in locali importanti perchè un pranzo lì è fonte di arricchimento su cose con cui abitualmente non mi confronto.

  2. Ringrazio Marco per il contributo…arricchimento reciproco potrebbe essere

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