Chianti Classico a Vinicibando


LocandinaVinicibando 2016

LocandinaVinicibando 2016

di Antonio di Spirito
Dal 18 al 20 di novembre si è svolto a Gaeta un evento di cultura enogastronomica, Vinicibando, l’8° Salone del vino e del cibo di eccellenza organizzato da Tiziana Briguglio. Nei tre giorni sono stati esposti i migliori prodotti delle zone limitrofe, nonché sono stati utilizzati nelle creazioni di piatti da alcuni chef del litorale e degustati. Molti i convegni e le Masterclass: dal cibo del passato (il Garum) alla moderna Dieta Mediterranea; dalla cucina “povera e antispreco”, al “gluten free, vegan & fusion”.

L’evento si è svolto in una location molto prestigiosa: Villa Irlanda Grand Hotel. E’ una “Villa” costruita nei primi anni del 1900, di fronte al mare,da pochi anni restaurata ed adattata ad hotel di lusso, immersa in un parco di 6 ha, vicino alle mura di una villa romana del I° sec. a.C. appartenuta a Marco Filippo padre dell’Imperatore Ottaviano Augusto.

Villa Irlanda

Villa Irlanda

In prima giornata il Prof. Mariano Nicotina, titolare dell’azienda vitivinicola Poggio alla Meta di Atina (FR), ha tenuto un convegno-degustazione illustrando il percorso aziendale dalla tradizione dei vitigni internazionali allo sviluppo dei vitigni autoctoni allevati e vinificati in biodinamica.

Durante l’evento è stato ricordato anche il trecentesimo anniversario del Chianti e del Carmignano, con una degustazione che rimarrà negli annali.

Nel settembre scorso, infatti, è caduto il trecentesimo anniversario (24 settembre 1716) dell’emanazione di un bando che il Granduca di Toscana Cosimo III, penultimo dei Medici, promulgò per definire i confini delle zone di produzione dei vini toscani.

Una breve ricostruzione storica è stata tracciata dal sottoscritto.

Escludendo l’usanza dei romani, che esportavano in tutto il mondo conosciuto, di sigillare le anfore con tappi muniti di apposita targhetta (pittacium), che riportava il nome del produttore e ne garantiva la provenienza e l’annata (una primordiale forma di DOC), l’editto di Cosimo III istituì, per la prima volta, un legame ufficiale e indissolubile tra un vino ed il suo territorio di produzione: Chianti, Pomino, Valdarno di Sopra e Carmignano

Con un decreto precedente aveva dettato severe regole anche per la commercializzazione perché fosse salvaguardata la qualità, soprattutto quando i vini dovevano “navigare”, e si dovevano prevenire le frodi. Tutti questi controlli erano affidati ad una “congregazione”, molto simile agli odierni Consorzi di Tutela. Questa esigenza fu sentita dal Granduca per evitare contraccolpi commerciali dovute a frodi e contraffazioni che si verificarono alla fine della guerra di successione al trono spagnolo (durata oltre dieci anni, dalla quale la Toscana riuscì a restarne fuori e durante la quale era anche riuscita a consolidare una posizione preminente sui mercati europei anche con i propri vini), allorquando ritornarono sul mercato i prodotti spagnoli, francesi e tedeschi.

Oltre cent’anni dopo Bettino Ricasoli perfezionò e diffuse la composizione ufficiale delle uve per fare il Chianti: 70% di sangiovese, 15% canaiolo, 15% colorino, 15% di malvasia, trebbiano ed altri vitigni locali; le percentuali sono indicate nella misura massima utilizzabile. Ribadì e diffuse, altresì, la pratica del governo all’uso toscano che, probabilmente, fu adottata già nel 1400.

Nei primi anni del 1900 la richiesta di Vino Chianti superava l’offerta; fu prodotto “vino all’uso del Chianti” anche al di fuori delle zone delimitate da Cosimo III. Fu così che nel 1924 nacque il Consorzio per la Difesa del Vino Tipico del Chianti e della sua “Marca dì Origine” e fu adottato il Gallo Nero come simbolo.

Gallo Nero

Gallo Nero

E nel 1932 fu aggiunto il suffisso “Classico”, proprio per distinguere meglio il Chianti originale da tutti gli altri.

Negli stessi anni la DOC Medicea fu inglobata nella DOC Chianti Montalbano, fino al 1975, allorquando fu riconosciuta la DOC Carmignano.

Nel 1984 il Chianti Classico ottiene la DOCG ed il Carmignano la ottiene nel 1990.

Con varie e successive modifiche al disciplinare, oggi il Chianti Classico si può produrre anche con sangiovese in purezza.

Alcuni giovani architetti dell’Associazione Biodistretto di Montalbano hanno illustrato il lato architettonico e paesaggistico del distretto; dieci comuni compresi fra il Val d’Arno superiore ed il Val d’Arno inferiore, dove abbondano chiese, castelli, rocche e molte ville medicee; e, naturalmente, vigneti ed uliveti, spesso caratterizzati da terrazzamenti.

La Degustazione

Lunga! Ben 13 i vini presentati e molti appassionati hanno assistito in piedi; i vini li hanno assaggiati alla fine come fosse un banco d’assaggio.

Si comincia con i Chianti Classico.

I Chianti Classico

I Chianti Classico

I Chianti Classico

Castello della Paneretta

Il Castello della Paneretta è situato alle pendici occidentali delle colline che dominano la Val d’Elsa guardando verso San Gimignano, a Barberino Val d’Elsa (Monsanto).

Conta 309 ettari (di cui la maggior parte a bosco), ed è una delle più grandi aziende agricole della zona. Produce annualmente 900 ettolitri di Chianti Classico e Igt dai 22 ettari dedicati a vigneto.

L’ aziendale utilizza esclusivamente sangiovese e canaiolo nero, perché tali vitigni rappresentano tradizione e territorio.

Chianti Classico 2013

L’annata non è stata generosa in quantità, ma migliore delle pessimistiche aspettative e di ottima qualità. Il vino è stato affinato in legno grande da 30 hl per 2 anni ed alcuni mesi di bottiglia hanno completato la maturazione.

Nel calice si presenta con un bel rosso rubino intenso ed offre profumi di ciliegia, radici e sottobosco; al palato è pieno ed armonico, succoso, con un tannino morbido e levigato; ha una beva scattante e fresca.

Istine

E’ un’azienda vinicola molto giovane e dinamica, come chi la conduce: Angela Fronti!

La famiglia si è sempre occupata di movimentazione di terra e preparazione degli impianti viticoli; poi hanno acquisito dei terreni a Radda (Istine e Casanova) ed a Gaiole (Cavarchione).

Chianti Classico RISERVA LEVIGNE 2013

Altro sangiovese in purezza, selezione delle migliori uve provenienti dai due vigneti di Radda. La fermentazione avviene in vasche di cemento a temperatura controllata, massimo 25°C, e dura circa 15 giorni. Dopo una macerazione di 21 giorni, inizia una elevazione in botte di rovere di Slavonia da 20 hl per 18 mesi e prosegue con un lungo periodo in bottiglia.

Il colore è il classico rosso rubino; floreale e fruttato al naso, ma esprime anche una lieve nota balsamica. L’ingresso in bocca è caratterizzata da un tannino importante e morbido, asciuga un po’, ma la freschezza sapida e la speziatura donano piacevolezza ed eleganza.

Az. Agr. Podere Val delle Corti

Altro vino di Radda; i vigneti sovrastano una stretta valle ed hanno una esposizione ad est. E’ un’azienda di piccole dimensioni con solo 4 ettari di proprietà e due in affitto. Il regime colturale è un misto di biologico e biodinamico

Chianti Classico Riserva 2013

La Riserva viene prodotta solo nelle grandi annate e vengono scelte le migliori uve dai vigneti più vecchi del podere di oltre 40 anni. Dopo la fermentazione con lieviti naturali, parte in acciaio e parte in tonneaux aperti, il vino staziona 24 mesi in barriques e tonneaux vecchi. Sei mesi di bottiglia completano il ciclo di maturazione

L’impatto olfattivo è molto positivo: profumi nitidi, floreali e poi frutti di bosco, e leggere note balsamiche. Il sorso propone un tannino ancora giovane e scalpitante, ma poi diventa succoso fresco, sapido e speziato, progressivo e nervoso, elegante e persistente.

Castello di Albola

Quando ci si avvicina a Castello’d’Albola, in Radda, si prova una sensazione di serenità; una estensione infinita di vigneti, tutti allineati e ben tenuti, che ricoprono i fianchi di una collina, sul culmine della quale insiste il Castello ed il villaggio rurale, tutto ristrutturato con molta cura. La proprietà, che dal 1500 in poi,spesso per eredità femminile, è passata di mano in mano tra le più nobili famiglie toscane, oggi appartiene alla Famiglia Zonin. L’intera proprietà  si estende per 900 ettari, di cui oltre 150 coltivati a vite e si contano oltre 4 mila piante di olivo. I vigneti sono situati ad un’altitudine che varia da 350 ai 580 metri

Chianti Classico Riserva 2012

Il vino è prodotto per il 95% da sangiovese ed un saldo di canaiolo; il grosso del vino matura in botti di rovere per venti mesi, mentre un 10% matura in barriques.

Già al naso si presenta molto elegante con profumi di viola passita, ciliegia  matura ed una sfumatura balsamica. Al palato è il tannino levigato a condurre inizialmente le danze; poi, però, il frutto succoso, la freschezza sapida ed il ritorno di speziatura danno gran ritmo al sorso. E’ un vino che non mostra i muscoli, anzi, ma è piacevole ed ha una gran progressione di beva.

Villa di Vignamaggio

Villa di Vignamaggio è un’azienda agricola da oltre 600 anni, si estende per oltre 200 ettari nel cuore del Chianti Classico, nel comune di Greve in Chianti, e da sempre produce vino.

I boschi ed il panorama che circondano la villa riportano al dipinto di Leonardo da Vinci nel ritratto di Monna Lisa.

I terreni dedicati a vigneto coprono 62 ettari e sono situati ad un’altitudine media di 350 metri s.l.m.. Il vitigno più utilizzato in azienda è il Sangiovese che copre oltre l’ 82% della superficie vitata.

Chianti Classico Gherardino Riserva 2013

Questo vino è frutto di un blend di Sangiovese per 80-90% e saldo di Merlot; dopo le operazioni di fermentazione e trasformazione, fa un passaggio in botti di rovere da 20 ettolitri per 16-20 mesi ed, infine, l’affinamento in bottiglia dura almeno tre mesi.

Il colore è rubino intenso; le note floreali e fruttate (mirtilli) sono accompagnate da profumi di lauro e leggere note mentolate. Al palato è ricco di polpa, ha tannini risolti, è asciutto, ma fresco e sapido; la chiusura del sorso è speziata ed elegante.

Rocca delle Macie

Rocca delle Macie nasce nel 1973 per volontà di Italo Zingarelli, produttore cinematografico dei film di Bud Spencer e Terence Hill, a coronamento di un sogno: produrre vino di qualità nel cuore della Toscana. La tenuta si trova nel comune di Castellina in Chianti ed è composta da 85 ettari di cui 42 coltivati a vigneto e 13 ad oliveto. Iniziano subito i lavori di restauro del piccolo borgo e la costruzione di una cantina moderna. Nello stesso anno viene acquisita, nelle vicinanze di Rocca, la Tenuta di Sant’Alfonso, composta da 125 ettari di cui 50 a vigneto e 15 ad oliveto. Successivamente vengono acquisite anche la Fattoria di Fizzano e relativo borgo del XI secolo, la tenuta Le Tavolelle e due tenute in Maremma: Campomaccione e Casamaria. In totale oggi  Rocca delle Macie dispone di oltre 500 ettari di terra, di cui oltre 50 coltivati ad oliveto ed circa 250 ettari a vigneto, con il Sangiovese vitigno principe.

Chianti Classico Riserva 2013

Questo vino è prodotto con sangiovese per almeno il 90% e completato con Cabernet Sauvignon e Merlot. Dopo la fermentazione e la macerazione, il vino matura in botti di rovere francese da 35hl

per circa due anni; un periodo di oltre tre mesi in bottiglia completa l’affinamento.

Rubino intenso e frutta croccante al naso accompagnata da spezie. Al palato freschezza e tannino sono molto equilibrati; sapidità e speziatura accompagnano la chiusura di un lunghissimo sorso.

I Fabbri

Si torna a Greve in Chianti, in località Lamole: I Fabbri. Casole è piccola realtà di 11 ettari che appartiene alla famiglia Grassi dal 1600; i vigneti sono situati ad altitudini che variano dai 450  ai 680 m.s.l.m., sono condotti in regime biologico, e l’intera produzione si aggira su 35.000 bottiglie.

La foto è molto eloquente, descrive alla perfezione il vigneto “anfiteatro” e le emozioni che trasmette.

I Fabbri – Vigneto Anfiteatro

Fabbri Vigneto Anfiteatro

Fabbri Vigneto Anfiteatro

Chianti Classico I Fabbri Riserva 2012

Sangiovese grosso di Lamole e saldo di canaiolo che contribuisce per il 5%. Fermentazione e macerazione in acciaio, elevage in carati di rovere francese da 500 litri per 10 mesi ed affinamento in bottiglia per almeno 5 mesi.

Il colore è rubino chiaro, ma intenso; anche al naso è intenso con i suoi profumi di ciliegie, ribes e viola carnosa. All’assaggio è completo; inizialmente il tannino asciuga il palato, azzera le sensazioni presenti e lo predispone ad assaporare tanta frutta matura e succosa, la freschezza è intensa e sapida, la trama è fitta ed il sorso è lungo e nel finale lascia in bocca tanta speziatura.

Monterotondo

Si chiude questa carrellata di Chianti Classico con un vino di Gaiole in Chianti. L’Azienda Agricola Monterotondo è una piccolissima realtà di soli 4 ettari. Era uno dei tanti poderi che costituivano una proprietà molto vasta e fu acquistata nel 1959 dal nonno dell’attuale proprietario Saverio Basagni. E’ situato ad un’altitudine media di 550 metri e, attualmente, tre ettari sono coltivati a sangiovese ed il resto con vitigni vari: canaiolo, malvasia nera, colorino e malvasia bianca del Chianti.

Chianti Classico Seretina Riserva 2012

La vinificazione viene effettuata parte in acciaio e parte in tini tronco-conici di legno e dura dai 25 ai 30 giorni. L’invecchiamento avviene in botti di rovere di Slavonia da 7,5 hl per 36 mesi ed ulteriori 6 mesi di affinamento in bottiglia.

E’ ricco ed equilibrato al naso, con profumi di viola e frutta rossa con una leggera nota balsamica. Al palato è pieno ed ampio, succoso e sapido; i tannini sono ben armonizzati con speziatura , grafite e liquirizia in un sorso lungo ed elegante.

Si prosegue con una piccola verticale di Carmignano

I Carmignano

I Carmignano

I Carmignano

Tenuta di Capezzana.è una delle case vitivinicole più antiche di Carmignano; la sua nascita come azienda vinicola si perde nella notte dei tempi! La cosa più importante è che nel 1920 la famiglia Contini Bonacossi, la rileva. Nel corso degli anni la proprietà è stata consolidata ed ampliata ed è una delle poche cantine in Italia che conserva a lungo vecchie annate (se ne trovano sino al 1925) in una bottaia sconfinate, dove è facile perdersi!

Il Villa Capezzana è il vino storico dell’azienda; è ottenuto da sangiovese con il concorso del 20% di cabernet sauvignon ed affina per oltre un anno in tonneaux ed in bottiglia per circa 12 mesi.

La degustazione è stata presentata in prima persona da Vittorio Contini Bonacossi.

Il primo vino è proprio l’ultimo messo in commercio, il Villa di Capezzana 2013: armonico ed equilibrato, ottimo tannino, teso e vibrante nella beva.

Villa di Capezzana – Riserva 1995

La polvere di caffè copre per un po’ i frutti di bosco; in bocca tannini ancora vivi e freschezza sapida accompagnano la componente fruttata ancora importante; il sorso chiude con tanta speziatura fine.

Villa di Capezzana – Riserva 1983

La maggior parte dei profumi sono terziari, ma, dopo alcune roteazioni, i profumi di viola e cuoio nobile diventano importanti; i tannini sono vellutati; il vino è ancora fresco e pimpante.

Villa di Capezzana – Riserva 1974

Oltre 40 anni in bottiglia e, nonstante l’annata non fosse fra le migliori, ancora offre profumi di frutta rossa e viola, anche se accompagnati da gradevoli note di caffè; il tannino è ancora molto intenso, ma la freschezza è vibrante e la speziatura in chiusura di sorso sancisce la bontà di questo vino

Villa Capezzana 1931

Villa di Capezzana 1931

E qui siamo alla commozione: un vino di 75 anni ancora vivo e vibrante di acidità! Anche se è stato rimbottigliato due volte ( 1966 e 2012), l’unico segno di leggero cedimento è nel colore, con qualche residuo di fondo. Dopo una leggera folata di riduzione, si apprezzano profumi di piccola frutta nera, viola e caffè; al palato è succoso, sa di melograno, è molto fresco e sapido ed il tannino è vivo e vellutato. Esperienza ineguagliabile!

Villa Capezzana

Villa Capezzana

 

Un commento

  1. In fondo sta la sorpresa!Degna conclusione di un lavoro ben fatto come il post molto articolato ed esaustivo sta a dimostrare.Ad maiora big Antonio e….a presto .FM.

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