Coda di volpe 2010 Sannio doc / Voto 84/100


La facciata della moderna cantina massese

VINICOLA DEL TITERNO

Uva: coda di volpe
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio ed una parte in  legno

VISTA 5/5 – NASO 26/30 – PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 28/35

Massa di Faicchio, piccola frazione all’ombra del monte Erbano, è uno di quei posti difficile da dimenticare. Soprattutto per le emozioni che sanno suscitare i suoi abitanti e le loro antiche tradizioni. E’ qui che da tre decenni i fratelli Talio ed Alfredo Di Leone portano avanti la Vinicola del Titerno. Azienda importante per i numeri, capace ancora di tenere in vita tra i scaffali della grande distribuzione il buon nome del Solopaca. Azienda importante per l’economia locale, visto che la gran parte delle uve prodotte dagli agricoltori massesi finisce nella loro cantina.

Negli ultimi anni l’azienda ha sempre più perseguito, grazie ad una nuova linea, gli obiettivi di raggiungere fette di mercato  interessate a produzione di maggiore qualità, senza mai perdere di vista, però, il rapporto con il prezzo. Un progetto per tutti è quello dello spumante Sannio Doc, ottenuto da uve falanghina, le cui fasi di produzione avvengono tutte in terra sannita.

Così come convince l’annata 2010 della Coda di Volpe Sannio Doc, un calice che mostra segni evidenti di miglioramento rispetto all’annata precedente, che già aveva convinto nell’ambito del banco d’assaggio ‘Sannio da scoprire’ (riservato ai vini da uve piedirosso, barbera del Sannio e coda di volpe), svoltosi all’ultima edizione della Festa del Vino di Castelvenere. Rispetto alla 2009, l’ultima versione si mostra meno nascosta soprattutto al naso, dove emergono delle note dolci dovute anche alla particolare lavorazione. Un quarto del vino, infatti, viene affinato in barrique di rovere per circa tre mesi. Allo stato il vino, che ha poco più di un mese di bottiglia, si mostra già godibile e soprattutto particolarmente fresco, con un persistente finale agrumato e buon equilibrio acido a non renderlo mai stucchevole.

Coda di volpe

Coda di volpe

Un vino “fatto in  casa”, nel senso che le uve provengono da un vigneto di proprietà  familiare, a cui vanno ad aggiungersi le uve prodotte dell’agronomo locale Carlo Lavorgna in quel di San Salvatore Telesino, alla località Selva. Da bere soprattutto nel periodo estivo, sulla pizza in compagnia, sulle fritture dell’orto, così come sul prosciutto di montagna ed altri sfizi.

Questa scheda è di Pasquale Carlo

Sede a Massa di Faicchio – Via Iacovelli – Area Pip – Tel. 0824.814380 – Fax 0824.814060 – www.lavinicoladeltiterno.it – [email protected] – Enologo Giuseppe Capo – Ettari 5 di proprietà e 20 in fitto – Bottiglie prodotte 1.000.000 – Vitigni: aglianico, piedirosso, sangiovese, barbera, sciascinoso, montepulciano, falanghina, fiano, malvasia di Candia, greco, trebbiano, verdesca, caprettone

2 Commenti

  1. Ho conosciuto Alfredo una gran bella persona e per molti anni ho bevuto i suoi buoni vini ,bella la nuova Cantina ma la vecchia mi dava un senso di familiarità particolare i suoi vini li ho assaggiati tutti . un saluto sincero al grande Alfredo

  2. Ecco, questo è un esempio di un blend di vino ottenuto da uve bianche con una percentuale affinata in rovere. Quindi, questo dimostra che la diatriba della settimana scorsa sul Fiano col passaggio in legno, non ha motivo di essere. In questo caso il produttore lo dichiara, ma resto sempre più convinto che in tantissimi altri casi “si fa ma non si dice”…

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