Conca dei Marini, Monastero Santa Rosa di Bianca Sharma e la cucina di Christoph Bob


Monastero Santa Rosa

Via Roma, 2
Tel. 089.8321199
monasterosantarosa.com
Sempre aperto, ferie da novembre a marzo

Sembra una favola e in effetti lo è. Quella della miliardaria americana che acquista nel 200o il Monastero per circa 24 miliardi di vecchie lire dopo averlo visto dalla barca. Cose possibili solo nella Terra delle Sirene, compresa l’epica decisione di ristrutturarlo in maniera filologica.

La Chiesa di Conca dei Marini

Così la signora Bianca ha fatto la sua conoscenza con la metastasi che sta affondando il nostro Paese: la burocrazia composta da figli di contadini strappati ai campi e infilati negli uffici con una raccomandazione del boss politico locale. Una caterva di leggi, leggine e norme volute per interdire e non per decidere. Il tutto, ovviamente, condito con i soliti sequestri ordinati dalla Procura di turno su esposti anonimi.

Con Christoph Bob e il maitre Alessandro Passagrilli

Trafile che abbiamo conosciuto e in grado di travolgere chiunque non abbia sogni dalle spalle larghe. Abbiamo visto a Napoli per esempio la vicenda dell’Hotel Romeo con un accanimento risolto nel nulla, anzi, con un accordo tra l’imprenditore e il Comune per recuperare l’area antistante e trasformarla in qualcosa di vivibile. Non diversa è stata la vicenda di Eataly a Roma.
Così oggi il Monastero, in stato di semi abbandono, è stato perfettamente restaurato con un lavoro durato 12 anni e costato, occhio e croce, sui 50 milioni di euro.

Il Monastero restaurato

Noi che abbiamo raccontato mille volte queste storie ma che abbiamo anche negli occhi da sempre la bellezza spettacolare di questi posti ricchi storia e di paesaggio divino, usiamo solo un aggettivo per definire il risultato finale: bellissimo.

La piscina e l'infinito del mare

Non si può avviare un lavoro del genere se non si è maniaci dei particolari. Come ad esempio il recupero botanico dell’orto e del giardino con essenze recuperate in tutta la Costiera per ricostruire lo spirito del Monastero dove è nata la sfogliatella Santa Rosa. Proprio lei.

Immagine sacra

La cucina riflette questa filosofia monacale: semplicità, essenzialità dei sapori, molti ortaggi, spezie e odori. Tutto coltivato negli orti biologici dell’Hotel dove anche la pasta è fatta in proprio, come il pane e ovviamente i dolci. Tutto da farine biologiche.

Un confessionale

Ritrovo anche un mobile che mi costringevano ad usare da piccolo. Ora ne sto alla larga perché dopo decenni di vita vissuta dopo i miei primi cinque minuti prenderebbe fuoco.

I terrazzamenti di viti

Dalla finestra osservo i terrazzamenti di viti sapientemente sistemati nel corso degli ultimi vent’anni dalla famiglia Ferrajoli. Il loro impegno ha salvato l’agricoltura e il paesaggio lungo la strada che porta da Amalfi ad Agerola. Quando si entra in provincia di Napoli inizia subito il disastro urbanistico e si esce dal sogno realizzato, come quello della signora Bianca.


In cucina c’è il panzer Christoph Bob, ex Relais Blu: carattere deciso e idee molto chiare. Finalmente può esprimersi come riesce a fare grazie ad un budget che gli consente di andare nella pescheria di Amalfi e bussare alle porte di fornitori locali di carni. La sua sensibilità nordica mediata dagli eccessi mediterranei ci regala una visione completa del cibo, una sorta di ritorno alle origini secondo l’equazione che ciò che piace deve essere anche salutare.

La mise en place

Naturalmente la salvezza del fisico è sempre subordinata a quella del palato quando si è appassionati di cucina e di cibo. Altrimenti la cosa migliore sarebbe semplicemente astenersi. Però è anche vero che l’attenzione alla provenienza delle materie prime, a tecniche di cottura non invasive, la preferenza dell’olio di oliva su altri grassi, sono ormai concetti che rientrano perfettamente nei canoni classici dell’alta cucina e il vento del Nord, in questo senso, sta insegnando qualcosa anche a Sud di Roma dove forse in molti si sono dimenticati della centralità delle verdure e degli ortaggi nella cultura tradizionale.

Con Christoph Bob

Le esperienze hanno fatto crescere il giovane panzer. Ma anche e soprattutto il contatto con Heinz Beck che sta sostenendo questi temi in modo laico e non ideologico, ma pratico.

Il giardino di Christoph Bob

 

Tre tipi di basilico

 

Con Christoph Bob

 

Panorama verticale

 

La mise en place

Benché sia un posto da straricchi, l’idea è quella di far vivere il ristorante e dunque i prezzi non sono inarrivabili: il menu di stagione con sette piatti costa 85 euro, quello del monastero 70. Comprende, oltre  al benvenuto e la torta di pane e amarene, la variazione di alici di Cetara, la vellutata di patate con uova in camicia, i fussili con cappuccetti, pomodori del piennolo, melanzane e basilico, la zuppa di pesci e mandorle.

Il ristorante

 

Il cotto a terra

 

Il sottopiatto di vetro di Murano

I dettagli sono importanti perché voluti dalla proprietà. I piatti in vetro sono stati realizzati da una fabbrichetta veneta cercata con determinata esasperazione e alla fine trovata.

Pane

 

Il Benvenuto. Tortello di alici con riso nero

La Carta dei Vini gestita da Daniele Di Palma mette in prima fila i moschettieri della Costa d’Amlafi. E non teme confronti. Noi beviamo il Monte di Grazia 2007 del dottore Alfonso Arpino

Monte di Grazia Rosso 2007

 

Insalata di mare del Monastero: polpo e patate con mela e sedano, triglia in crosta di pane aromatizzata alle erbe

Gli antipasti sono una partenza a razzo. Dopo giorni di sperimentazioni passati in giro di qui e di là, finalmente ritroviamo il sapore del mare e delle erbe. Il palato saliva.

Variazione di crostaci: astice su passata di ceci con olio alcarbone. Insalatina di fave con lardo di Colonnata e gamberoni rossi. Raviolo di scampi con pomodorini e limone cadito

 

L'olio

 

Scampo con insalata dell'orto

Questo scampo all’insalata è stata per noi la perfezione.

Lasagnetta di verdure con provolone del Monaco

Qui la bellezza del piatto è nel fatto che il provolone è una sfoglia appena accennata perché si è sicuri degli ortaggi e delle verdure. Peperone intenso, sembra di stare in Calabria.

Il Piedirosso di Giuseppe Apicella

Scopriamo questo splendido esemplare, l’ennesimo gol da centrocampo del giovane Prisco Apicella: eleganza, profumi, freschezza, niente di più adatto a questa cucina.

Risotto alla puttanesca con murena, pomodori, olive e capperi

Il risotto è il mio punto debole dice Christoph. In effetti, pur buono, è in coda a tutti i piatti

Gnocchi di patate alle ortiche con scampi

Questi gnocchi invece sono stati sublimi: giochi di consistenze, sapori di mare e di giardino.

Spaghetti integrali con seppie, bottarga e verdure di stagione

In questi piatti il sapore degli ingredienti non è mediato, la pasta è solo un veicolo del condimento, non è la protagonista.

Fusilli con cappuccetti, pomodori e melanzane al profumo di basilico

 

I secondi di pesce

Con il pesce Christoph ha ormai preso la mano: lo tratta in stile tirrenico, appena lo tocca e lo presenta puro, niente inguacchi con i latticini che uccidono la freschezza.

Spigola cotta al vapore

 

Coccio in crosta di peperone

La carne invece lo vede giocare in casa, sono piatti consolidati e di totale sicurezza. Ma anche qui le verdure e gli ortaggi giocano un ruolo fondamentale.

Punta di controfiletto glassato al taurasi

 

Lombo di agnello

 

Il pre-Dessert: gelato di fragola

 

Il Passito di Ettore Sammarco

 

Cheese cake di fragole e fragoline

 

Semifreddo al frutto della passione

Finale con dolci di alleggerimento, moderni

L'albergo: sotto la paglia il ristorante

La cena gourmet di Bob sicuramente è una delle cose più belle che la Campania può regalare in questa stagione.
A pranzo il ristorante è aperto per un lunch più leggero a 55 euro.
Buon divertimento

e….grazie Bianca!

L'orto

Il Bagno

Il monastero

7 Commenti

  1. Che dire…DIVINO come la costiera! Per alcune cose le parole sono superflue!
    Qualche parolina mi piacerebbe dirla a proposito del mobile dell’infanzia, ma in fondo è difficile capire a cosa ti riferisci, pertanto conviene lasciar correre!

  2. Da vecchio ristoratore ho vissuto anch’io ogni sorta di vessazione da parte di inconcludenti e cattivi,nel vero senso della paroa,burocrati.pertanto faccio i mieipiu caldi augur a chi intraprende questa affascinante avventura.

  3. Sembra un bel restauro filologico ed è una bella storia di rinasciata di un complesso, come tanti nel salernitano, mandati in rovina da Murat e dai suoi editti…speriamo che abbiano la fortuna che meritano…però la piscina e quei terrazzamenti “artificiosi” sono un pugno in un occhio

  4. x NICO: studiati la nozione di restauro filologico che nel caso di specie è fuori luogo…………

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