Consumi, testa a testa tra vino e birra


IN DISTRIBUZIONE A 4MILA CUOCHI VADEMECUM PER MIGLIORARE MESCITA

di Alessandra Moneti

 (ANSA) – ROMA, 25 SET – La birra spazza via ogni tabù a tavola e, nelle proposte gastronomiche della dieta mediterranea, mette fine ai cosiddetti matrimoni impossibili, i rebus che tormentano sommelier, gourmet ed enoappassionati. Il mondo del luppolo sembra infatti ‘stracciarè quello di Bacco nell’abbinamento con insalate, spinaci, finocchi, e marinate di pesce e carne. Una pils può infatti valorizzare le trofie al pesto, o in inverno un risotto al radicchio.
Mentre una bock si sposa bene con pasta e ceci, ma anche con i tagliolini allo scoglio. Tutto ciò trova riscontro nei dati di consumo nei pasti fuori casa che, secondo un’indagine Makno-AssoBirra, per la prima volta mettono in luce un testa a testa tra gli ordini di vino (43,6%) e quelli di birra (40,1%).
Dopo il lancio in Spagna di una birra firmata dallo chef guru della cucina molecolare, Ferran Adrià, a evidenziare l’approdo della birra nelle cucine più di tendenza, a base di ingredienti del mare nostrum, è l’iniziativa di Assobirra che, con il Gambero Rosso e i Jeunes Restaurateurs d’Europe (Jre), promuove il progetto ‘Birra gourmet’, con diffusione di un vademecum per l’utilizzo della birra <a tutto pasto>, insieme a un mese di appuntamenti con <I venerdi> della birra presso gli 85 ristoranti del circuito Jre in Italia. «Solo sette anni fa la birra era un prodotto indifferenziato per gran parte degli italiani», ha detto il presidente di AssoBirra Piero Perron in un incontro con la stampa alla Città del gusto, a Roma. Ma oggi, ha annunciato Perron, «l’industria birraia riesce a condensare in un manuale, rivolto ai ristoratori ed esercenti, alcune esperienze dove la birra, da consumare a pasto con consapevolezza, entra nell’alta cucina». Una rivoluzione culturale all’insegna del gusto, come dimostra la ricerca Makno-Assobirra 2008 che sottolinea come «per oltre il 50% degli italiani la prima motivazione al consumo della birra sia il gusto gradevole di questa bevanda, legata ai concetti di bontà, naturalità e sicurezza».
Il direttore di AssoBirra Filippo Terzaghi ha poi sottolineato come, secondo dati Makno, i tre quarti dei giovani, tra i 18 e i 44 anni, (quasi 17 milioni), «vorrebbe trovare al ristorante una Carta delle Birre ampia e completa». Birra che gli italiani dunque non consumano più solo in pizzeria.
«Proliferano nuove birrerie specializzate, noi ne censiamo 200, così come gli artigiani del settore» ha detto il curatore del volume Birra Gourmet Marco Bolasco, nel sottolineare come «la birra faccia tendenza e l’abbinamento pure, anche il più sorprendente come quello col crudo e il risotto alla milanese.
Per questo abbiamo pensato, con l’aiuto di quattro chef stellati, di offrire a 4mila grandi cuochi del territorio nazionale, ai lettori del Gambero Rosso, e alla clientela dei Jeunes, una bussola per orientarsi nel fenomeno birra, non trascurando tecniche di conservazione e servizio. Una chicca poi è lo spazio degustazione, nel segno della birra, dedicato a 24 formaggi italiani». Parola d’ordine per questa nuova frontiera commerciale della <bionda> è la versatilità, con l’effervescente bibita che diventa un passepartout verso due tradizioni del cibo crudo: quella mediterranea, e quella orientale e asiatica, caratterizzata da spezie e salse di grande sapidità. <La birra – ha osservato lo chef umbro e presidente dei Jre Marco Bistarelli – E i cuochi prendono confidenza con questa bevanda che riscuote reazioni positive da parte della clientela>.
(ANSA). MON 25-SET-08 16:22 NNN