Cristoforo Trapani lascia il Palmento, un po' di prudenza non guasta mai


Cristoforo Trapani – foto tratta da www.ditestaedigola.com

La notizia è che Cristoforo Trapani, giovane talentuoso della scuola di Cannavacciuolo, Beck e tanti mostri sacri della ristorazione a partire dal 31 ottobre lascia il Palmento a Piano di Sorrento.

Non è la prima volta che in Penisola si verifica una rottura clamorosa tra il cuoco e la proprietà, complice sicuramente la crisi che non consente più di aprire ristoranti e vederli pieni anche in una terra dove questa estate tutto è andato alla grande grazie agli stranieri.

Purtroppo Cristoforo paga lo scotto della inesperienza e questa battuta di arresto gli servirà per i futuri successi che i suo talento merita.

Ogni storia ha motivi propri e non conosciamo i dettagli di questa.
Le intenzioni di partenza erano sicuramente buone.

Purtroppo dobbiano notare che questo esito è frequente quando i locali sono aperti da persone che non vengono da questo campo e che poco conoscono i meccanismi del tam tam dei clienti per fare grande un ristorante. Visto da fuori è un mondo scintillante, in realtà oggi devi contentarti di margini ridotti anche se sei già conosciuto e il rientro dell'investimento ha tempi molto lunghi.

5 Commenti

  1. ”insopportabili per chi fa business mordi e fuggi” …totalmente falso visto che si parla di imprenditori che hanno un attività da oltre 50 anni.

    ”Poi la notizia che a metà estate,ossia in piena stagione,era tornata a casa quasi la metà della brigata scelta da Cristoforo” …anche questo è totalmente falso se ne sono andati per loro scelta, anzi dirò di più un paio hanno litigato proprio con Cristoforo.

    “si può ascoltare meglio il mercato prima di aprire,dare più fiducia al cuoco e saper aspettare” fallace…lo chef ha dato le dimissioni inoltre noi avevamo un ben preciso progetto non sposato dallo chef LUI non ha ascoltato.

    “Infine tentativi di prenotazione andati a vuoto per far posto alla banchettistica.” falso , si sono avuti degli eventi ma il locale non è mai stato ad uso esclusivo dell’evento, e visto che sò a che giorno lei si riferisce, eravamo pieni.

    Comunque prima di scrivere articoli potreste sentire le due campane.

  2. Signor Pollio, sa quante storie simili ho visto negli ultimi vent’anni? Innumerevoli. Il punto non è capire chi ha torto o ragione, non interessa proprio a nessuno e del resto l’una e l’altra non stanno mai da una parte sola. Quello che voglio dire è che chi viene da altri business ha grandi difficoltà a capire come funziona la cucina di qualità in Italia. Oppure il vino.
    E il suo intervento conferma in pieno questo mio convincimento. La frase “il locale non è mai stato ad uso esclusivo dell’evento” è esemplare da questo punto di vista.
    Ogni business è legittimo, ogni scelta di posizionamento pure, ma le due cose sono molto difficili da interfacciare come ben sanno tutti quelli che fanno banchettistica a tutti i livelli.
    Un locale che aspira a veder le stelle deve proprio avere un’altra impostazione. E per capirlo a lei basta guardarsi molto vicino.
    Le faccio i miei migliori auguri perché rispettiamo sempre chi investe e rischia, ma ci dispiace vedere sempre gli stessi errori. Probabilmente il successi in altri campi abbassa il tasso di umiltà e contribuisce a credersi infallibili.

    1. Noto con piacere che non ha contestato quello che ho detto, perchè ovviamente sa benissimo che ho ragione, ma sa che mi ha riempito di calunnie e di falsità?

      signor Pignataro , può aver visto anche mille ”storie”ma ciò non l’autorizza ad inventarne una in base ad esperienze passate, ogni storia è diversa e lei non conoscendola non puoi andar a dire falsità in questo modo,non è mai venuto, non ha mai parlato con noi, non sa la situazione.

      Dovrebbe sapere l’accaduto da ambedue le parti per giudicare, io mi sento offeso e riempito di calunnie!

      “un locale che aspira alle stelle” è esemplare da questo punto di vista,lei non sa.

      1. Signor Pollio
        io non ho contestato nulla perché non ho nulla da contestare. Un post serve proprio a dire la propria opinione.
        Il dato di fatto è che Trapani lascia il suo locale, come ha comunicato in una mail inviata a più persone e da più persone ripresa, a partire dal 31 ottobre a pochi mesi dall’inaugurazione.
        Vorrei poi sommessamente che in italiano la calunnia è quando si accusa qualcuno di aver commesso un reato penale e certo non è il caso di questo post
        Se questo è stato il suo modo di discutere con lo chef in questi mesi capisco come il risultato finale sia stato diverso dall’obiettivo prefissato in partenza.
        Le rinnovo gli auguri per la sua attività che sicuramente non potrà mai rientare nei miei interessi.

I commenti sono chiusi.