Crote 2007 rosato Aglianico Irpinia doc


COLLI DI CASTELFRANCI

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 1 a 5 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Con il caldo in arrivo davvero il rosato è il vino della beva immediata. Ieri ne ha parlato Davide Paolini nella sua rubrica sul Sole 24ore e in effetti possiamo dire che c’è una vera rinascenza di questa tipologia. I motivi sono diversi: primo il rapporto fra qualità e prezzo, secondo il generale miglioramento della qualità, terzo la possibilità di coinvolgimento che va ben oltre i bevitori abituali. fate un esperimento: mettete in una tavolata di amici o di familiari, insomma una combriccola media in cui c’è anche il bambino che chiede la Coca Cola e l’adulto che non beve, una bottiglia di rosso, una di bianco e una di rosato. sarà questa ad essere terminata per prima. In questo momento di crisi, in cui i consumi si contraggono, l’unica categoria capace di conquistare novi clienti è proprio questa. Ci sono zone tradizionali di produzione, Abruzzo, Salento e Cirò la cui prassi era che sul posto si beveva rosato come vino di risulta dalla lavorazione, a volte chiamato “acquazza” perché il rosso andava venduto per fare reddito. Da qui è partita la qualificazione con bei prodotti, alcuni anche passati in legno. In Irpinia, a parte le tre grandi  aziende, Mastroberardino, Terredora e Feudi, nessuno ha mai creduto in questo prodotto, tutti hanno scelto di puntare esclusivamente su bianchi e rossi. Tutti tranne Colli di Castel Franci ed è per questo che il loro Crote, sin dalla loro prima vendemmia, è uno dei miei vini del cuore nella Guida Completa ai Vini dell’Irpinia perché sulle colline del Taurasi è stata piantata una bandiera importante in quanto il rosato d’alta quota ha finezza, profumi, eleganza e al tempo stesso la maschia struttura dell’Aglianico conservata, come la freschezza, nonostante il salasso. Al naso ha gentili nuances di frutta, lampone soprattutto, ma anche ciliegia, poi la beva è immediata ma al tempo stesso di carattere, impegnativa, di buon impatto, lunga, intensa e persistente. In questo periodo, stanchi dei vini sofferti, di quelli tradizionali e anche di quelli un po’ ruffiani, il rosato diventa il bicchiere della conversazione nei giardini o sul terrazzo, il bere che esprime semplicemente gradevolezza. Un rosato da manuale come questo, da abbinare a tutti i piatti della cucina di mare e a qualche carne bianca come il coniglio all’Ischitana per esempio.

Sede a Castelfranci, Contrada Braudiano. Tel e faxi 0827.72392. Sito: www.collidicastelfranci.com  [email protected] Enologo: Alessandro Mancini. Ettari: 10. Bottiglie prodotte: 150.000. Vitigni: fiano, greco, aglianico.