Cutizzi 2006 Greco di Tufo docg: naso e palato tra passato e presente


Cutizzi Greco di Tufo 2006 docg

FEUDI DI SAN GREGORIO

Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Il 2006 segnò la fine della corsa alla banalizzazione dei vini dei Feudi di San Gregorio, l'inizio di un percorso tormentato e difficile durante il quale sono anche cambiati i protagonisti sicché quando mi trovo questa bottiglia pesante un chilo mi sento come uno che sta visitando un museo archeologico, la sensazione di un tuffo nel passato lontanissimo da un presente sicuramente più concreto e migliore.
Letto a distanza di sei anni, davvero questo Greco segna il punto di svolta ed è stato molto interessante berlo perché il naso spingeva verso gli anni '90, il palato verso l'attualità. Quasi fossero due vini.
Anzitutto il colore, si dice che da anziani si torni bambini e forse vale anche per i vini, visto che i filamenti aranciati sono la tinta naturale di questo straordinario vitigno in Irpinia.
Poi l'olfatto che mette in secondo piano il frutto e la mineralità sulfurea dell'uva a discapito di un eccesso di note dolci, balsamiche, cannella. Un vino insomma che pur non avendo un filo di ossidazione al naso appare un po' bolso.
In bocca però la musica è completamente diversa: fresco, freschissimo, salato, ricco di energia con una chiusura dissetante e completa. Certo la storia non si scrive con i se e con i ma, ma la prima domanda che mi è venuta è quale sarebbe stato il risultato se questa meravigliosa materia prima fosse stata trattata solo in acciaio. Perché l'opinione che mi sono fatto sulla base di tanti assaggi e che se il legno ben dosato può essere molto utile a Fiano  e Falanghina, nel caso del Greco ha sempre poco da dire e nulla da aggiungere.
In poche parole, la linea attuale che punta alla semplicità oltre che alla buona viticoltura che all'epoca non era tra le priorità in agenda della cantina di Sorbo Serpico, mi sembra decisamente convincente per chi ama vini invecchiati.
Un campione, se per caso ne avete ancora, da bere adesso, perché secondo me è al nadir.

Scheda del 15 giugno 2007. “Facci sognare”, sicuramente la rinascita di uno dei Greco più appassionanti della storia ci coinvolge di più della scalata alla Bnl. Riccardo Cotarella ha messo insieme un'aurea sfilza di bianchi firmati Feudi di grande rilievo con la vendemmia 2006, usciti tutti alla grande durante le batterie coperte esaminate dalle diverse commissioni di Vini Buoni d'Italia del Touring Club che abbiamo concluso proprio ieri a Paestum: quasi 800 etichette di tre regioni in tre giorni hanno visto al lavoro oltre 15 degustatori con una media di assaggio di 53 vini quotidie.

Un numero più che umano che ha consentito a ciascuno di soffermarsi abbastanza a lungo su ogni prodotto consentendo un lavoro di catalogazione enorme per Campania, Calabria e Basilicata. Del Greco base abbiamo già avuto modo di scrivere, ci fa piacere aver visto confermate le nostre prime impressioni da altri palati con diverse sensibilità e soprattutto, ripeto, al buio, cioé senza guardare l'etichetta.

Voglio invece dirvi prima di partire alla scoperta del Fiano salentino di questo Cutizzi nato nella mitica vigna a Santa Paolina, nel cuore della docg Greco, che torna al suo antico splendore dopo aver subito una certa banalizzazione nelle annate 2004 e soprattutto 2005. L'azienda di Sorbo Serpico mostra per fortuna di credere ai suoi cru e li presenta con bottiglie importanti, una piccola champagnotta che sottolinea l'attenzione al vino che costituisce a nostro giudizio la punta di diamante della top line, frutto soprattutto della selezione di uve.

La svolta del 2006 è evidente anche ai palati meno accorti perché in primo luogo il dosaggio con il legno è quasi impercettibile, poi per la freschezza difesa e valorizzata dalla frutta e dalla struttura del vitigno, infine per la sottolineatura delle caratteristiche del vitigno che appare in questo momento un passo avanti, come per il base, rispetto al Fiano. Anche in questo dunque la produzione Feudi rispetta l'andamento generale dell'annata 2006 in Irpinia come ha confermato la recente edizione di IrpiniaWine nel corso della quale, anche in questo caso degustazioni coperte, sempre la media generale dei Greco segna un punto in più rispetto ai Fiano. Il Cutizzi ha un buono e compesso spettro aromatico, intenso e persistente, in bocca è lungo, minerale, sapido, in buon equilibrio di alcol presente ma non esuberante, la struttura sostiene la beva tirrenica avvolgendo tutta la lingua in maniera completa a differenza di quanto avviene quest'anno con i bianchi adriatici che appaiono tutti abbastanza corti. Il Cutizzi è dunque un grande bianco, per certi versi anticipa di qualche mese l'evoluzione del base, capace sicuramente di lungo invecchiamento e spero anche che questi cru (e i base) possano godere di un archivio aziendale in grado di farli evolvere con il passare degli anni sino alla realizzazioni di grandi verticali bianche che sinora in Irpinia solo Vadiaperti è stato capace di regalarci facendoci viaggiare sino al 1988.

Bisogna infine ricordare che il Cutizzi, al pari del Greco base, ha una sua spiccata tendenza all'abbinamento con piatti di grande struttura, megli se sapidi come la cernia al forno su crostino agliato o il pesce serra emulsionato al limone in foglia di fico preparati dal ristorante Lido Nettuno, la prima struttura costruita a Paestum negli anni '60 dove abbiamo festeggiato sulla spiaggia la conclusione dei lavori con alcuni dei bianchi che più ci hanno intrigato. E, anche, per chiudere il menu, con la linguina alle patelle tornate in voga nel Cilento e gli scampetti pescati ad Agropoli. La conferma che il 2006 sarà un'annata molto interessante per il Greco di Tufo.

Sede a Sorbo Serpico, località Cerza Grossa. Tel. 0825.986266, fax 0825.986627. www.feudi.it . Ettari: 250 di proprietà. Bottiglie prodotte: 2.500.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, merlot, fiano di Avellino, greco di Tufo, falanghina, coda di volpe.