Don Vincenzo 2007 Lacryma Christi rosso doc Casa Setaro


Don Vincenzo 2007

Don Vincenzo 2007

 

Uve: piedirosso 85%, aglianico
Fascia di prezzo: 10 euro circa
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

I vini campani guadagnano con il tempo, e questo ormai lo diamo per assodato. Almeno fra le persone competenti. Ma non possiamo fare ameno di restare noi stessi stupiti da alcuni episodi che capovolgono consolidati luoghi comuni. Parliamo del Lacryma Christi rosso del Vesuvio, a base Piedirosso, che abbiamo sempre considerato un vino della gioa da bere subito senza aspettare troppo tempo. Eppure ci capita una magnum seppellita in cantina da chissà quanto tempo, è il Don Vincenzo, rosso che Massimo Setaro ha dedicato al padre a base piedirosso con un 15% di aglianico, quanto basta per dargli quella struttura e quella acidità in più che consente di attraversare gli anni alla grande. Esattamente quello che è successo sulle buone pizze dell’Eden a Vallo della Lucania. Fa tanto anche l’annata, una 2007 che continua ad elargire copiose soddisfazioni agli appassionati di rossi quanto di bianchi. Una beva fresca, con il tempo che ha ben lavorato sui tannini, capace di rilassarci grazie a bei profumi e sorso vino ed energico al palato.

 

Scheda del 22 aprile 2011 di Sara Marte

Eppure doveva arrivare, festa dal primaverile abito: Pasqua! I suoi affettati appetitosi e ricchi, i formaggi e le carni, gli agnelli e i capretti che lambiscono braci incandescenti e forni bramosi. Ogni regione con la sua tradizione del mangiare e del bere attorno a tavole di convivialità più spesso amicale che familiare. Io ho già un programma!

L’avevo provata in cantina l’anno scorso e l’ho conservata giacché avevo scommesso che un annetto le avrebbe giovato. Aprirò così, volentieri, sulla mia tavola una bottiglia di Don Vincenzo 2007, piedirosso con una spruzzata di aglianico, della cantina Casa Setaro di Trecase. Non ho mai nascosto che mi piace avere a che fare con Massimo e Maria Rosaria Setaro. Trovo nel loro DNA un’affezione al territorio viscerale che si traduce in vini che lo rispecchiano ed una mentalità pulita e fiera che incoraggia a rimanere qui. Il territorio è quello del Vesuvio, immerso nel suo parco nazionale ed al contempo nelle sue infinite contraddizioni e difficoltà. La produzione della cantina Casa Setaro, come dicevamo, legge i vitigni del Vesuvio con grazia e semplicità toccando i classici lacryma christi rosso, bianco e rosato , una falanghina ed un aglianico in purezza di bella espressività e  un originale spumante di caprettone.Due digressioni di buon livello il Greco di Tufo ed il Fiano di Avellino. Siamo pronti per la degustazione del nostro vino che trascorre circa sette mesi in barrique, ma Massimo, assieme all’enologo Antonio Pesce decidono di volta in volta i  tempi e le percentuali perché qui si fa vino vero mica quello con la ricetta, sempre identico a se stesso! Nel retro etichetta leggerete così “Rispetta e ama la terra, lei saprà ricompensarti”. Già, perché Don Vincenzo è il papà di Massimo Setaro, sua la citazione e questa, la bottiglia a lui dedicata. Appena versato nel bicchiere, si rimane colpiti dalla stupenda vivacità del colore. Un bel rosso rubino con qualche lievissima sfumatura granata sull’unghia. La consistenza è buona e prospetta una bella materia. Il naso è composto e giusto. Marasca prima e piccoli frutti rossi poi sono i sentori predominanti al primo naso ben fusi con una nota balsamica ed una tipica ma leggera vena minerale. Solo sul fondo un po’ di pepe nero correda la moderazione raffinata del naso. Il palato ha la forza di contrastare i 14 gradi di questa bottiglia. Un tannino presente sussurra la sua levigata ruvidezza e si fa riconoscere. E’ certamente ancora fresco ed è principalmente sapido. Ciò che colpisce al di là della ricerca dei sentori è che si lascia scoprire con immediatezza ed ha un tessuto giovanile ma mai nervoso. Questa bottiglia è fatta bene; Non è appesantita dal legno né dal tempo è giusta, pulita, di territorio e concreta. In effetti, a ricordar le parole di Don Vincenzo la terra li ha certamente ricompensati.

Questa scheda è di Sara Marte

La  Casa Vinicola Setaro ha sede in via Bosco del Monaco, 34 a Trecase in provincia di Napoli. Telefono e Fax: 081 8628956. Sito : www.casasetaro.it email: [email protected] . Enologo: Antonio Pesce. Ettari: 5. Bottiglie prodotte: 26.000. Uve: caprettone, falanghina, greco, fiano, piedirosso, aglianico.

6 Commenti

  1. Ammetto che sebbene Vesuviano, non sono appassionato di Lacryma Christi; ma questo mi è sempre piaciuto. Secondo me l’anno prossimo il 2007 degustato avrà ancora molto, molto da offrire.
    Buona Santa Pasqua a tutti.

    1. Buongiorno Alessandro,
      visto che è pratico di queste bottiglie , io scommetterei anche sulla 2008. Se non l’ha provata ancora rimarrà colpito dalle sue prospettive.
      un saluto e buona Pasqua

  2. L’articolo è riuscito ad ispirarmi e a darmi una guida. Solitamente mi faccio prendere dall’indecisione quando si tratta di scegliere del vino da consumare in ricorrenze importanti. Non v’è stata eccezione quest’anno, ero in dubbio su cosa acquistare in vista dei prossimi ricchi pranzi pasquali. Penso proprio che darò a questo vino spazio sulla tavola. Buona Pasqua a tutti.

  3. Ho avuto la possibilità di provare quest ottimo vino, e devi dire che ne sono rimasto piacevolmente colpito, inoltre la recensione mette in evidenza una valida preparazione della relatrice che lascia trasparire anche la sua passione per questo prodotto, in sintesi, ottimo vino , ma sopratutto ottima relazione, mi vien voglia di stapparmene un altra.
    buona santa pasqua a tutti!

  4. Articolo come sempre pertinente. Non sono un grande estimatore del Lacryma, però mi è venuta voglia di provarne un po’ di quello dell’articolo!

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