Eboli, la notte dello scorzamauriello


di Antonella Petitti

Storie di folletti e gastronomia tipica firmata dalle Tavole del Borgo

A dispetto di una globalizzazione imperante, un netto ritorno al passato ed alle tradizioni. E’ stato questo il carattere più evidente della scelta, firmata dall’Associazione di ristoratori “Le tavole del Borgo” di Eboli, di contrapporre alla ormai classica festa di Halloween l’originale “Notte dello Scorzamauriello”. Difatti lo scorso 31 ottobre grande consenso ha riscosso questa interessante iniziativa che ha visto protagonisti i cinque ristoranti appartenenti all’associazione: il Ristorante Il Panigaccio, l’Osteria Gattapone, la Trattoria Porta Dogana, il Ristorante La Girandola e Vico Rua. Numerosi anche gli ospiti venuti da fuori regione attratti da un’offerta gastronomica abbondantemente innaffiata dalle storie a cui eravamo abituati da bambini. Si, perché lo scorzamauriello era in tutte le storie delle nonne, almeno di quelle meridionali, e rappresentava un folletto dispettoso sempre altalenante tra il bene e il male. Appariva in quel momento un po’ fatato che si vive tra la veglia e il sonno e giocava dispettoso a fare ciò che più gradiva. Poteva toglierti il respiro, lasciarti soldi e fortuna, o come un bambino poteva arrivare a fare solo una marachella. Una animazione fatta di cantori, folletti, musica e balli ha dunque accompagnato l’offerta culinaria dei cinque ristoranti che hanno soprattutto proposto piatti tipici e prodotti del territorio. Uno dei piatti più antichi di Eboli è stato presentato da Carmelo Vignes di Vico Rua, deliziosa trattoria pizzeria incastonata nel centro storico della cittadina della Piana del Sele, accompagnato da un delizioso pane cotto al forno sul momento. “Il ciauliello” può essere servito come antipasto, come secondo o piatto unico, ed è senz’altro una pietanza dal sapore netto, tanto da non permettere mezze misure… o lo si ama o lo si odia. Pomodori, peperoni, melanzane e zucchine seccate al sole, lasciate cuocere molto lentamente con un succo di pomodoro particolarmente concentrato, dopo aver soffritto un po’ d’aglio ed aggiunto delle olive nere. In base ai gusti può essere o meno aggiunta anche della salsiccia fresca. Nulla vieta di utilizzare il tutto come corposo condimento per un piatto di pasta, ma più solitamente è gradita ed utilizzata come una zuppa ben tirata in pentola. “Sono molto fiero di quanto fatto fin’ora dall’associazione anche se questa è la nostra prima uscita ufficiale e quindi mi astengo da conclusioni affrettate, ma senz’altro possiamo dire a riguardo che nel cartellone 2009 la notte dello scorzamauriello sarà riproposta come straordinaria sintesi di tradizione culinaria e culturale ebolitana. Anzi, considerato che l’obiettivo del progetto Evoli Borgo Antico firmato dal Comune di Eboli ed in cui rientra a pieno la nostra realtà associativa è quello di rivitalizzare il centro storico, vorremmo riuscire ad organizzarla proprio lungo i vicoli che uniscono i nostri ristoranti”, spiega Gustavo Sparano, presidente dell’Associazione di ristoratori Le Tavole del Borgo e patron del ristorante Il Panigaccio. Insomma una storia, quella dei ristoratori del centro storico di Eboli, tutta ancora da scrivere, ma che evidenzia una partenza assolutamente degna di nota e di attenzione.