Egly-Ouriet “Les Vignes de Vrigny” Premier Cru, Pinot Meunier ed Ambonnay


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di Albert Sapere 

Egly-Ouriet “Les Vignes de Vrigny” Premier Cru.
E se il brutto anatroccolo, come ci ha raccontato Hans Christian Andersen nella sua sua fiaba, si riscoprisse cigno. Proprio così 100% da Pinot Meunier, il vitigno meno pregiato dello champagne.

Pinot Meunier per via di quella polverina bianca che si forma sugli acini che ricorda la farina. Nel le “Les Vignes de Vrigny” il Munier si scopre cigno, elegante e fiero. Note agrumate intense e complesse, la frutta sa di ribes ma poi vengono fuori le note di pesche e susine. La crosta di pane si percepisce ma non è ne’ eccessiva, ne’ invadente.

Una nota floreale che ricorda la ginestra, infine un lungo finale speziato e avvolgente. Il palato si rivela sapido, quasi salato, tagliente nell’acidità, per arrivare ad un finale con una grande energia. Ottimo nel rapporto qualità/felicità.

Da bere ascoltando Blue in Green di Miles Davis, che suona solo le note principali per farle risaltare meglio. Il brutto anatroccolo Miles diventa un cigno suonando note meravigliose con la sua tromba.

Blue in Green by. Miles Davis

Un commento

  1. Mi è capitato più volte di bere questo prodotto e non lo trovo nulla di che, secondo il mio modestissimo palato. Il Pinot Meunier non è tutta sta roba in Champagne, e gli champagne veramente buoni si ottengono con gli altri due vitigni. Ma tant’è di Pinot Meunier ce n’è parecchio lassù. Nella fattispecie prodotto sopravvalutato. Evidentemente lei è stato più fortunato di me con il PM di Francis.
    Cordialità

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