Fiano di Avellino 2006 docg Ciro Picariello |Voto 95/100


Ciro Picariello al Vinitaly

Uva: fiano di Avellino
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio

Vista 5/5. Naso 28/30. Palato 30/30. Non omologazione 32/35.

Nel nostro giro veloce negli stand abbiamo avuto modo di provare il Fiano di Avellino 2004 di Ciro Picariello con il quale eravamo stati alla grande in una serata fiorentina. Questo, rispetto a quello conservato a casa mia, era ancora più fresco e veloce.
Ciro sta proponendo agli appassionati e agli esperti anche la 2006, annata che a me piace molto per il Fiano. Se nel primo caso le uve venivano solo da Summonte, nelle vigne vicino l’azienda, in questo c’è ià il famoso blend che è la chiave del successo ecumenico di questo bravo artigiano del vino, al lavoro con la moglie Rita e i suoi due figli.
La 2006, si presenta anche in questo caso molto ricca al naso, dai sentori di pera al sottobosco, dai funghi alle note di salvia e menta, in bocca è una esplosione di elegante potenza con tutti gli elementi in perfetto equilibrio tra loro.
Ciro, come la maggior parte delle piccole aziende, non ha uno storico molto voluminoso e le occasioni di assaggio sono sempre molto preziose. Una cosa è sicura, come nel caso dei grandi fianisti (Clelia Romano, Villa Diamante, Pietracupa, Vadiaperti, Marsella) ormai verificati e riverificati, le sue bottiglie sono un investimento.
Da comprare cioè quando entrano in commercio, e conservarle per almeno tre, quattro anni prima di proporle. In Italia la liquidità di enoteche e ristoranti consente a pochi questo lavoro di immobilizzo, ma siamo sicuri che i tanti amici impegnati all’estero capiscono bene cosa devono fare.
Pochi bianchi mondiali potranno regalare soddisfazioni pari al Fiano di Avellino.

Sede a Capriglia Irpina, via S. Felice.
Tel e fax 0825 702516. cell. 3478885625.
Enologo: Ciro Picariello. Ettari di proprietà: 5 ettari.
Bottiglie prodotte: 15.000.
Vitigno: Fiano; vitigni: fiano di Avellino.

Un commento

  1. Oramai e’ assodato che il Fiano di Avellino si esprime al meglio sulle lunghe distanze, io personalmente di quest’annata ho ben conservate una decina di bott. di Marsella e manco a farlo apposta ne ho bevuta una 20 giorni fa, veramente spettacolare, e dire che la maggior parte degli “addetti ai lavori” la riteneva un’annata minore. Dello stesso produttore avevo anche altre bott 2005, purtroppo gia’ bevute, mentre consevo ancora 8 bott 2007…..Secondo il mio modesto parere la 2006 e’ nettamente superiore ad entrambe, unica annata per quel che io ricodi con un alcool a 13,5 rispetto agli standard di Marsella che si attestano sui 14/14,5, allegerimento che non ha fatto altro che beneficiare al vino…..Sarebbe simpatico confrontare i prodotti di quest’annata (2006) di Picariello e Marsella i 2 “boss” di Summonte, se ne ha la possibilita’ Dott.Pignataro, cosi’ ci fa su un bell’articolo da postare su questo blog

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