Fiano di Avellino DOCG Tenuta Sarno 1860: committente ed architetto del vino a confronto


di Annito Abate

Per Tenuta Sarno 1860 è tempo di primi bilanci.

3 è sempre stato il numero perfetto, 3 è il numero minimo per formare un gruppo (cito Troisi), 3 è anche il numero ideale per cominciare a pensare ad una mini verticale di confronto (lancio l’idea a Luciano Pignataro, ed al WineBlog, che certamente saprà trasformarla in un evento culturale ed emozionale).

Tenuta Sarno 1860 ha fatto, sin dall’inizio, una politica chiara e senza equivoci puntando su 1 Vino di Eccellenza fatto da 1 Vitigno: Fiano di Avellino da Candida in Terra di Denominazione di Origine Controllata e Garantita.

Tenuta Sarno 1860 ha “puntato”, sin dall’inizio, su 1 Enologo di Eccellenza, Vincenzo Mercurio che, nel contempo, ha “scommesso” su 1 piccola Cantina d’Irpinia senza mai dare nulla per scontato, interpretando l’annata ed il territorio che la genera, 1 vigna da cui provengono le uve prodotte in regime biologico certificato.

Come recita il motto dell’Azienda: «un unico sito, un’unica vigna, un vino unico

Si proporre un modo per “capire” il vino e la sua filosofia di produzione, attraverso il produttore o committente e l’enologo o architetto del vino; un format leggermente diverso, un “blend” di commento, degustazione ed intervista, una sorta di “tac” del vino e della Cantina in 5 domande a Vincenzo Mercurio e Maura Sarno.

Vincenzo Mercurio (V.M.) e Maura Sarno (M.S.)

1) Vintage 2009, l’inizio della storia, solo 4000 bottiglie! Come mai ha creduto, subito, in un’Azienda così piccola? Intuito, lungimiranza?

< V. M. > Conosciuto Maura, camminato la vigna, immaginato il vino.

1) Come mai ha pensato di chiamare, subito, un Enologo così importante, candidato, dopo poco, alla nomination per l’Oscar di Miglior Enologo Bibenda dell’anno? Intuito, lungimiranza?

< M. S. > La vigna che ho impiantato nel 2004 è stata realizzata con l’idea di fare qualità, alta densità di ceppi per ettaro, unica tipologia. Tutto è stato costruito a Candida nell’ottica della specializzazione del prodotto, puntando su una zona storicamente vocata alla viticoltura, anche se poco conosciuta.

Sin da bambina conoscevo la qualità e le potenzialità di questi siti, “i coloni” della nonna producevano  un fiano dolce spumante che conservava sentori inebrianti per me allora giovane adolescente.

Ed è in nome di quel ricordo che ho voluto realizzare tutto al meglio, cercando di fare tutti i passi ponderati e mirati ad ottenere un risultato unico.

Quindi anche la scelta dell’enologo che avesse un profondo radicamento territoriale e che meglio potesse esprimere quello che era il mio progetto di qualità, è caduta inevitabilmente su una persona di grande professionalità e competenza.

2) Lei usa dire che il vino non è dell’enologo ma che assomiglia al produttore. I suoi vini sono tutti diversi come concezione e filosofia? Crede che quello che fa per Tenuta Sarno 1860 assomigli a Maura Sarno?

< V. M. > Il vino è del produttore quando il produttore è coinvolto emotivamente nell’azienda. Il Fiano di Maura le somiglia tanto e quando ne parla ti accorgi che è qualcosa che le appartiene.

2) Crede che il suo Fiano Le assomigli?

< M. S. > Si, penso di si. E’ come io l’ho pensato … ma ci dobbiamo ancora lavorare, con la natura bisogna avere pazienza.

3) Mi racconti un aneddoto, un particolare che caratterizza particolarmente il suo rapporto con il “committente”?

< V. M. > Quando sono andato in vigna ed ho visto, per la prima volta, il vigneto di Candida, ho provato quella strana e piacevole sensazione che si ha quando si intuisce, oppure si scopre, qualcosa di nuovo. Ricordo ancora quando una fresca sera di settembre fui invitato da Maura a Villa Sarno per una degustazione del primo Fiano prodotto. Quando arrivai vidi giornalisti della rai e di altre tv campane, giornalisti di varie testate e soprattutto tanti, tantissimi amici del mondo del vino che stimo molto, tutti erano li a bere, degustare e parlare del vino di Maura. Quella sera credo di aver capito l’eccezionale “forza motrice” di questa donna.

3) Mi racconti un aneddoto, un particolare che caratterizza particolarmente il suo rapporto con l’architetto del vino?

< M. S. > Al mio primo vero esordio, con l’annata 2010, è arrivata la notizia dell’Eccellenza con il conseguimento delle 5 bottiglie Guida dell’ Espresso; era un risultato davvero lusinghiero, poi all’esordio, quindi, si potrà capire, ero felice, direi euforica.

Prima cosa da fare allora: esultare con il mio enologo, anch’egli protagonista di questo ambito risultato. Chiamai subito Vincenzo Mercurio, il quale mi rispose … bene!

Capii allora che avevo di fronte un professionista, seppur giovane, maturo, concreto, consapevole delle sue capacità e possibilità.

La sua risposta mi aveva fatto capire che non avevo realizzato ancora nulla e che la via del successo è sempre lunga e piena di insidie, pensai, comunque, che era un ottimo auspicio iniziare il cammino con il passo giusto.

Da quel giorno, con rinnovato entusiasmo ed un pizzico di maggiore sicurezza, ho continuato questa meravigliosa avventura di produttore di vino.

4) Pensate di cambiare qualcosa per il prossimo futuro? Mi anticipate qualche novità?

< V. M. > Ogni anno in vigna si presentano situazioni differenti, dal 2009 al 2012 ci sono state molte variazioni in viticoltura. La conduzione della vigna è partita con la lotta integrata e adesso verte al biologico.

< M. S. > Si, passare gradualmente al biologico, aspettando con pazienza che la vigna si fortifichi e diventi matura, in modo che possa esprimere al meglio tutte le sue potenzialità.

5) Mi raccontate il Vostro vino?

< V. M. >  Clementine, pera, nespole, nocciola, fumè, e tanta mineralità.

< M. S. > Complesso, intenso, persistente nei suoi sentori agrumati, pera, nespole, nocciola non molto invadente, grande mineralità; sapido con una sottile e delicata nota di miele di acacia che lo rende piacevole e facilmente bevibile. Quello che adoro del mio Fiano è l’equilibrio fra i sentori, nessuno sovrasta l’altro, con nota minerale dominante al palato.

Maura Sarno mentre ritira i suoi “5 Grappoli Guida Bibenda 2012”

Azienda – vitigno – vino

Cantina: Tenuta Sarno 1860

Vigneron: Maura Sarno

Enologo: Vincenzo Mercurio

Sede: Avellino C.da Serroni 4/B

Contatti: Tel.0825.26161 – Fax 0825.26161 – email [email protected]

Sito web:  http://www.tenutasarno1860.it

Ettari di proprietà: 11

Ettari vitati: 7

Anno di impianto: 2004

Vitigni: Fiano

Vigna: Candida (AV)

Composizione del terreno: argilloso calcareo

Sistema di allevamento: Guyot

Densità di impianto: 5000 ceppi /ha

Produzione per ettaro: 60 quintali

Altitudine: 600 metri s.l.m.

Prima vinificazione: 2009

Fermentazione e maturazione vino: acciaio

Fascia di prezzo del vino: da 5 a 10 euro

 

Tenuta Sarno, la vigna


4 Commenti

  1. Ho letto con attenzione questo blog e concordo con il fatto che il vino somiglia al produttore!!!
    complimenti Maura

  2. Complimenti Maura, complimenti all’architetto del vino VM e complimenti all’architetto comunicatore del vino AA…….:-)

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