Ficonera 2011 Piedirosso Paestum igt


Ida Budetta (San Giovanni) e Michele D’Argenio

Non avete altra scelta: dovete prendere l’auto e arrivare in questo piccolo Paradiso ai bordi dell’abitato di Santa Maria di Castellabate per prendere la vostra bottiglia di Piedirosso. Ne sono state prodotto poco più di 600, mella bella azienda di Ida e Mario Corrado, ormai felicemente diretta verso i venti anni di attività.
Chiocciola Slow Wine, San Giovanni è sicuramente una delle aziende vitivinicole più belle d’Italia, nel cuore del Parco del Cilento, affacciata a picco sul primo Parco Marino della Campania. Doppia protezione ambientale, dunque, per un’area assolutamente incontaminata dove solo da poco è arrivata la corrente elettrica.
Il Piedirosso è un vitigno sul quale si è ragionato poco nel Cilento, probabilmente a torto: a differenza dell’Aglianico più a suo agio nei climi rigidi, questa uva non soffre il caldo e negli ultimi anni ha trovati interpreti eccelsi che lo hanno trasformato da vino spesso in riduzione con sgradevoli odori vegetali in nasi eleganti di geranio.
Questo Piedirosso è un po’ più robusto e strutturato di quelli di Peppino Fortunato, Vincenzo Di Meo e Raffaele Moccia, somiglia di più a quelli beneventani di Libero Rillo e Paolo Cotroneo. Il geranio volge alla prugna, in bocca però la beva è sottile, elegante, per fortuna è stato lavorato solo in acciaio senza aggravarlo inutilmente visto che ha già dalla sua una quota di alcol considerevole.
Per averlo non potete andare in enoteca: non lo trovate perché è come la mozzarella di Vannulo, bisogna andare sul posto per comprare una delle 600 bottiglie. A qualcuno può sembrare strano, invece è proprio questo il segreto del grande artigianato, non poter fare a meno del rapporto personale tra chi costruisce e chi acquista, perché, in fondo, sono le due facce di una stessa medaglia, quella della qualità come prima forma di rispetto verso la natura e le persone.

Sede a Castellabate, Contrada Tresino
Tel.0974.965136. Enologo: Michele D’Argenio
Ettari di proprietà: dieci, di cui 4 vitati
Prezzo orientativo: 20 euro in enoteca

2 Commenti

  1. Ne abbiamo discusso poco tempo fa con Luciano e/o con Vincenzo Mercurio e mi pare che siamo tutti d’accordo: il Piedirosso, stranamente poco considerato nel Cilento, può diventare una valida alternativa, oppure, meglio ancora, fungere da supporto all’Aglianico come accade in altre aree vocate della Campania. D’altra parte qui non sono disponibili altri vitigni autarchici a bacca rossa, a parte qualche varietà che ultimamente si è tentato timidamente di riesumare, oppure qualche ceppo alloctono utilizzato con molta parsimonia.
    Ida mi conservi una bottiglia di Ficonero per quando ti vorrò a trovare? Grazie.

  2. Il piccolo vigneto di Piedirosso, dal quale produciamo, solo in anni di grazia (quando la natura ci consegna un’uva perfetta), il Ficonera, è il più vicino al mare ed, insieme al vigneto di Fiano, dal quale produciamo il Tresinus, il più attempato (33 anni).
    Credo sia questa la ragione per la quale il Ficonera esprime un Piedirosso insolito: di spessore, senza essere pesante, avvolgente, senza essere stucchevole (non voglio aggiungere altro alla già completa descrizione di Luciano).
    Questo per dire che alcuni vitigni, possono riservare sorprese, ed essere a maggior ragione un’indicatore di territorialità, laddove, essendo radicati, escono fuori dai cliché, per cui lo ritengo sicuramente un vitigno interessante.
    E certo che ti conservo una bottiglia, Enrico! :)
    A presto
    P.S. Il nome è Ficonera (altro toponimo del luogo dove si trova il vigneto del Piedirosso), non Ficonero. Attualmente non è ancora in commercio, ma lo presenteremo al Vinitaly

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