Fifty Best, Sud marginale. A Milano l’elenco dei 50 vini italiani segnalati


La premiazione

di Andrea Guolo

Dominio piemontese fino alla base del podio, poi però è la Toscana a conquistare due delle tre piazze più prestigiose della classifica. Il “Best Italian Wine”, graduatoria dei 50 migliori vini d’Italia ideata da Luca Gardini e Andrea Grignaffini, sancisce il trionfo di Montalcino e del suo Brunello: lo conquista “Poggio di Sotto” riserva 2007, precedendo il Barbaresco “Vecchie Vigne 2007” di Roagna e l’Oreno 2010, altro toscano, della Tenuta Setteponti. A seguire: Trentino (con il “Giulio” 2002 di casa Ferrari), di nuovo Piemonte (Barolo “Vigna Rionda” riserva 2007 di Massolino), Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Veneto, Piemonte. Di sud nella top ten non c’è nulla e, volendo proseguire oltre, compare davvero poco.

Il primo avvistamento al tredicesimo posto, con la Sicilia di Palari (Faro 2008), che precede d’un soffio il Fiorduva 2011 di Marisa Cuomo, presente alla premiazione (che si è tenuta ieri sera all’Officina Eventi di Milano) con il marito Andrea Ferraioli.
Conquista uno spazio la Puglia tra i premi speciali, con il Primitivo di Manduria “Altemura 2010” della Tenuta Altemura, che ottiene il “Premio vino quality price” attribuito da una giuria parallela, composta da Luciano Ferraro, Davide Paolini e Pier Bergonzi.

L’autorevolissima giuria principale, che ha determinato la graduatoria dei 50 (composta da Enzo Vizzari, Daniele Cernilli, Antonio Paolini, Raoul Salama, Tim Atkin e Christy Canterbury), è sembrata molto più propensa a premiare le due storiche “grandi regioni” del nostro vino, con qualche apertura alla dorsale adriatica del centro Italia (che già l’anno scorso aveva trionfato a sorpresa con il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini) e alcune eccellenti esclusioni.

Una su tutte: di Angelo Gaja non c’è traccia.

Per il resto, Gardini ripropone durante la serata quella modalità casual di approccio al vino che, a detta dell’ex campione mondiale dei sommelier, dovrebbe costituire il nuovo modus comunicandi in grado di avvicinare un nuovo pubblico, eliminando alcuni eccessivi tecnicismi e trasmettendo soprattutto emozioni. Da barbosa riunione tra addetti ai lavori a “notte degli Oscar”, pur in assenza (per ora?) di celebrities e stilisti di grido (abbiamo però scoperto, durante la serata, che  Gardini ha un supplier ufficiale di abbigliamento…).

Salto di qualità? Forse sì, forse no. Se da un lato possiamo concordare con Luca che la comunicazione nel mondo del vino sfiora mediamente la noia mortale, dall’altro però bisognerebbe evitare che la semplificazione si trasformasse in banalizzazione. Stringe il cuore veder sfilare sul palco un Mascarello che ritira la propria targa come uno qualsiasi e non dice mezza parola…

Tutto si fa frenetico, all’insegna del countdown, e alla fine della serata poco ti resta addosso, se non quella fastidiosa sensazione che si voglia assemblare persone per dare importanza al premio o a chi lo ha organizzato.

Avremmo preferito ascoltare non soltanto i colleghi o i critici, ma anche le testimonianze dei vincitori: se non tutti, almeno i primi tre. Coloro che ci mettono cuore, lavoro e investimenti per offrirci, non sempre a caro prezzo, emozioni versate all’interno di un calice. Meno show, più contenuti umani.

Ed ecco l’elenco (pubblicato in anteprima da Luciano Ferraro che faceva parte della giuria e corretto opportunamente da Alessandro Morichetti di Intravino)

1. Poggio di Sotto, Brunello di Montalcino Riserva 2007
2. Roagna, Barbaresco Asili Vecchie Vigne 2007
3. Setteponti, Oreno 2010
4. Ferrari, Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2002
5. Massolino, Barolo Vigna Rionda Riserva 2007
6. Tramin, Alto Adige Terminum Gewurztraminer 2011
7. Lis Neris, Tal Luc 2010
8. Valentini, Trebbiano D’Abruzzo 2011
9. Romano dal Forno, Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2007
10. Pianpolvere Soprano, Barolo Bussia Riserva 2006
11. Tua Rita, Redigaffi 2010
12. Palari, Faro 2008
13. Ettore Germano, Langhe Riesling Herzu 2011
14. Marisa Cuomo, Costa D’Amalfi Furore Fiorduva 2011
15. Gravner, Bianco Breg Anfora 2006
16. Cavallotto, Barolo Riserva Bricco Boschis V. S. Giuseppe 2007
17. Schiavenza, Barolo Prapò 2009
18. Sottimano, Barbaresco Currà 2008
19. Cogno Elvio, Barolo Vigna Elena Riserva 2007
20. Brovia, Barolo Ca’ Mia 2009
21. Duemani, Costa Toscana IGT Cabernet Franc 2010
22. Bruno Rocca, Barbaresco Rabajà 2010
23. Paride Iaretti, Gattinara Riserva 2005
24. Castello di Verduno, Barolo Monvigliero Riserva 2007
25. Tenute Sella, Lessona Omaggio a Quintino Sella 2007
26. Tenuta San Guido, Sassicaia 2010
27. Burlotto, Barolo Monvigliero 2009
28. Polvanera, Primitivo di Gioia del Colle Vi. Montevella 2010
29. Argiolas, Turriga 2008
30. Conterno Fantino, Barolo Sorì Ginestra 2009
31. Bruno Giacosa, Barolo Le Rocche Falletto Riserva Et Rossa 2008
32. Masciarelli, Villa Gemma Montepulciano di Abruzzo 2006
33. Giuseppe Cortese, Barbaresco Rabaja Riserva 2006
34. Pollenza, Il Pollenza 2010
35. Marco De Bartoli, Vecchio Samperi Ventennale S.a.
36. Ca’ del Bosco, Franciacorta Brut Rosé Riserva AMC 2005
37. Cavalleri, Franciacorta Collez. Esclusiva 2004
38. Tenuta dell’Ornellaia, Masseto 2010
39. Allegrini, Amarone della Valpolicella Classico 2009
40. Travaglini, Gattinara Riserva 2007
41. Jermann, Vintage Tunina 2011
42. Poderi Aldo Conterno, Barolo Bussia 2005
43. Quintodecimo, Taurasi Riserva Vigna Quintodecima 2007
44. Bucci, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Riserva Villa Bucci 2008
45. Cascina Ca’ Rossa Roero Mompissano Riserva 2010
46. Le Piane, Boca 2008
47. La Monacesca, Verdicchio di Matelica Riserva Mirum 2010
48. Casanova dei Neri, Brunello di Montalcino Cerretalto 2007
49. Fontodi, Flaccianello 2009
50. Damijan Podversic, Venezia Giulia IGT Malvasia 2009