Foscaro 2000 Irpinia igt


STRUZZIERO

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Un altro fascino del vino invecchiato è anche il suo modo di raccontare l’epoca in cui è stato concepito. Intendo non solo l’andamento vendemmiale, materiale, ma anche le tendenze enologiche, lo spirituale. In effetti da quando è iniziata la rinascita vitivinicola italiana le mode sono andate e venute assorbendo sinora almeno un paio di cicli completi.

Questo vino ha tirato la testa fuori dalla cantina intorno al 2003, direi il periodo clou dei vini iperconcentrati e muscolosi, palestrati dice qualcuno, così come uscivano nei progetti dei produttori abituati ad orecchiare più che ad aggiornarsi. E’ dunque, per chi conosce lo stile di Mario Struzziero, tutto giocato sulla delicatezza del colore e sull’acidità, una bottiglia ben strana, dal rosso rubino carico, assolutamente materico e ingombrante.

Complici di questa situazione anche le annate 2000, 2001 e 2003 che, alla luce di quanto hanno poi raccontato e per come sono state impostate, ritengo alla fine tra le meno soddisfacenti da godere, certamente molto meno della 2004, e anche della 2005, ponendo su un gradino superiore, se siete un po’ estremisti, persino la 2002 e la 2006. Tanto che adesso persino la popputa 2007 si presenta ricca e matura come le tre incriminate, ma ormai affrontate con altro stile e altre ricerche espressive.

Naturalmente è sempre facile parlare con il senno di poi. Ma in quegli anni alcuni produttori cercarono la strada della concentrazione  lavorando nella igt per avere più mano libera.

Oggi possiamo senz’altro essere soddisfatti che questa linea evolutiva si sia interrotta, bloccata anzitutto da un mercato in cerca di qualcosa di più economico, più autentico e, perché no, anche meno omologato.

La performance di questo Aglianico è piena di conferme: la capacità del vitigno di esprimersi con scioltezza a distanza di anni, la sostanziale non convenienza nel misurarsi su questi parametri con altre uve internazionali, soprattutto cabernet sauvignon, che sono in ogni caso capaci di attrarre immediatamente più consensi quando giocano sul campo dello stile californiano.

L’evoluzione è stata didattica: tappeto di ciliegia era quando uscì, effluvio di ciliegia sotto spirito è adesso, su tappeto di raffinata speziatura. Il vino è sicuramente tosto, ma, rispetto al Taurasi di Mario, è sicuramente meno elegante e complesso. Con il passare degli anni il Foscaro ha acquistato sicuramente in bevibilità. Nel complesso, resta un rosso impegnativo, da spendere assolutamente sul cibo dove lavora grazie alla freschezza intonsa tipica dell’Aglianico.

Un episodio, dunque, per vedere come si stava appena qualche anno fa e come queste storie enologiche sembrano appartenere invece ad un passato remoto.

Sede a Venticano,  Via Cadorna, 214. Tel. e fax 0825 965065. www.struzziero.it. Enologo: Mario Struzziero. Ettari: 12 di proprietà. Bottiglie prodotte: 500.000. Vitigni: aglianico, greco di Tufo, fiano di Avellino, coda di volpe, falanghina