Giungano, Cilento. Le Contrade


 Contrada Gaudo 9

Tel. 339.2294763 – fax 0974.880020.  www.lecontrade.com

di Diodato Buonora

Siamo a 250 metri d’altitudine: da un lato s’intravede il mare che dista pochi chilometri, nelle giornate limpide c’è Capri, dall’altro si ammira uno scenario di grande fascinoi. Qui abbiamo visitato l’azienda “Le Contrade”, olio extravergine d’oliva di grandissima qualità, situata a cavallo tra i comuni di Giungano e Capaccio, diretta da Luigi Orlotti. Un’azienda piccola a carattere familiare: solo 500 piante d’ulivo suddivise in tre varietà: 85% Rotondella, 10% Frantoio e 5% Leccino che danno la possibilità di produrre annualmente circa 20 quintali di olio. Fino a qualche anno fa, la famiglia Orlotti produceva un olio senza infamia e senza lode, come ancora oggi se ne producono tanti. Poi dal 1998 Luigi si rese conto delle grandi potenzialità del proprio uliveto ed iniziò a fare un discorso altamente professionale puntando decisamente sulla qualità, dapprima in società con alcuni amici e successivamente da solo. I risultati e le soddisfazioni non sono tardati ad arrivare: dal 2003 l’azienda è sistematicamente presente sulla guida di Slow Food; dal 2005 la troviamo su “L’Olio – il libro guida agli oli d’Italia”, edito dall’Associazione Italiana Sommelier dell’olio; “Gambero Rosso per diverse volte ne ha scritto; tantissimi premi e riconoscimenti in vari concorsi nazionali, ultimo in ordine di tempo è “L’Orciolo d’Oro” 2006, 15° concorso nazionale oli extravergini d’oliva. Tornando in azienda: le olive, dopo la raccolta manuale, vengono frante entro poche ore con mezzo meccanico, munito di centrifuga. Tra i prodotti dell’azienda: il “Cannito”, un olio monovarietale di Rotondella che prende il nome dalla località dove sono ubicati gli olivi. Questo olio è stato giudicato dalla “Guida agli Extravergini”, edita dalla Slow Food, il miglior monocultivar della Campania. Ecco la descrizione del prodotto scritta dagli esperti della guida: “Il color giallo oro con venature verdi anticipa profumi bene assortiti, intensi e complessi; ricordi di oliva e mandorla fresca si accompagnano a sentori di erbe officinali particolarmente pregevoli. In bocca evidenzia buona struttura, scorrevolezza e un sapore armonico che poggia sulla condizione dolce, ben sostenuto dalle componenti di amaro e piccante. Finale e persistente e molto gradevole.”. Altro prodotto, sempre di grande qualità, è lo “Spartacus”, un blend di olive Frantoio e Leccino, chiamato così perché sembra che, proprio nei pressi dell’azienda, Plutarco racconta che nel 71 a.C. ci fu l’ultimo atto della cosiddetta “guerra servile”, tra gli schiavi ribelli di Spartaco e l’esercito romano capeggiato da Licinio Crasso. Comunque due grandi prodotti che a torto sono un po’ bistrattati dai nostri ristoratori che preferiscono usare oli meno buoni e più economici in un periodo dove si parla tanto di qualità. Eppure una delle ultime disposizioni vieta nei ristoranti l’uso delle oliere anonime, dovrebbe favorire il consumo di oli di grande qualità e molti sanno che “Le Contrade” nella nostra zona non è seconda a nessuno. Il prezzo? Non so esattamente quanto costa, ma sappiamo bene che l’olio extravergine di qualità arricchisce e migliora tutte le pietanze della nostra cucina mediterranea e non è quello che stravolge il costo di un piatto. Come dicevamo sopra, l’azienda è a cavallo tra due comuni e anche fra le due Dop della nostra provincia. Infatti l’olio Le Contrade potrebbe essere certificato sia come olio “Colline Salernitane dop” che “Cilento dop”, ma Luigi ci ha spiegato che la certificazione ha un costo non indifferente e che lui preferisce fare un buon prodotto rinunciando alla certificazione. Difatti, se vi capita tra le mani una bottiglietta di “Le Contrade” potrete vedere sul retro-etichetta una serie d’informazioni che documentano la qualità dell’olio. Su quello che ho degustato c’è scritto: bottiglia n. 65 di 1264; perossidi 6,6 (il tenore di perossidi presenti nell’olio di oliva ne attesta il suo stato di ossidazione primaria e quindi la sua tendenza ad irrancidire, negli oli extravergini dovrebbe essere inferiore a 20); acidità 0,19; oltre al lotto, l’anno di produzione e alla scadenza che sono dati obbligatori.

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