Ricorda: tartrazina, eritrosina, ciclammato. Sono additivi legali in alcuni paesi e in altri no. Perchè?


di Sara Cordara*

Mi sono sempre chiesta com’è possibile che una sostanza aggiunta negli alimenti o nelle bevande sia cancerogena per l’uomo in un Paese, mentre risulti completamente innocua in un altro.

Forse alcuni studi scientifici sono stati effettuati sugli umani, mentre altri su dei marziani? O semplicemente le leggi variano totalmente da Paese a Paese. Spesso capita che ciò che è legale per la Commissione Europea non lo è per la FDA (Food and Drug Administration) americana, e viceversa. Si fatica a comprendere e su questo non ci piove.

Eppure simili contraddizioni e stranezze esistono, e soprattutto in un settore delicato e caldo come quello alimentare. L’elenco è tutt’altro che breve, quindi mi concentrerò su tre sostanze.

Cibo colorato con la tartrazina

Iniziamo la carrellata con la tartrazina, classificata con la sigla E102, è un colorante sintetico giallo utilizzato nella produzione di bibite gassate, dolci, sciroppi, gelati, minestre confezionate, marmellate e gelatine.
Meno costoso del rispettivo colorante naturale, è largamente utilizzato nell’industria alimentare. Seppure ne sia vietato l’utilizzo in Svizzera, Austria e Norvegia, nel nostro paese è ancora consentito. Unica accortezza: dal 20 luglio 2010 gli alimenti che ne contengono anche minime quantità devono riportare in etichetta “può influire negativamente sull’attività e l’attenzione dei bambini” poiché assieme all’acido benzoico, è ritenuto concausa dell’iperattività infantile. Nel Regno Unito diverse catene tra cui Marks and Spencer, Tesco, Sainsbury’s, hanno deciso di non vendere i prodotti che contengono questo additivo. E’ ritenuto causa di potenziali (e numerose) allergie ed intolleranze. Viene generalmente sconsigliato ai bambini, agli asmatici e chi presenta allergie all’acido acetilsalicilico.
Le eventuali reazioni alla tartrazina possono essere emicrania, edemi, prurito, riniti, problemi di respirazione. Il caso più noto: fino a poco tempo fa l’E102 era usato nella produzione di Cedrata, ma oggi numerose marche, tra cui la più nota Tassoni, hanno sostituito la tartrazina con coloranti naturali.

Eritrosina nei salumi

Tocca poi all’eritrosina (E 127), che si trova in genere nelle caramelle, nei gelati, nella frutta sciroppata e nei farmaci.
E’ ancora permesso come additivo all’interno dell’Unione Europea mentre è vietato negli USA per gli alimenti. A dosi elevate potrebbe aumentare il rischio di tumori alla tiroide.

Coca Cola Zero: in Usa è senza ciclammato

Ma la disparità più bizzarra va al ciclammato di sodio (E 952). Facciamo prima un passo indietro, lo sapete che la Coca-Cola Zero venduta in Italia non è uguale a quella degli USA?  Proprio così, la versione europea della bibita più famosa al mondo ha un ingrediente che manca nella bibita americana: si tratta del ciclammato, un edulcorante sintetizzato per la prima volta nel 1937 negli Stati Uniti e utilizzato sino agli anni ’70. Successivamente è stato vietato perché la Food and Drug Administration (FDA) ha nutrito sospetti sulla sua tossicità, non escludendo l’ipotesi che possa trattarsi di un composto cancerogeno. Le autorità sanitarie americane hanno quindi applicato il “principio di precauzione” per tutelare i consumatori, in attesa di nuove evidenze scientifiche. Nonostante il divieto negli USA, in Europa la multinazionale americana ha commercializzato la ricetta includendo il ciclammato, che in Europa si può utilizzare. L’edulcorante è stato autorizzato in base al parere del Comitato Scientifico per l’Alimentazione Umana.
Di fronte a questo dualismo di posizioni si resta sicuramente un po’ attoniti visto che si tratta di giudizi espressi da autorevoli enti di controllo.

Accantoniamo per un istante la legislazione, non sono certo le motivazioni salutistiche a frenare un Paese a utilizzare un additivo o qualunque altro ingrediente, oppure a non commercializzarlo. Le ricerche e gli studi scientifici sono spesso e volentieri finanziati e manipolati a loro piacimento dalle lobby delle food industries, capaci di controllare egregiamente il mercato globale. Singolare è ad esempio la storia della Stevia Rebaudiana, una piantina con potere dolcificante, che per molto tempo in Italia era vietato l’utilizzo perché risultata cancerogena. Dopo diversi anni tutti gli studi che la condannavano improvvisamente la promossero e ora in Italia è possibile trovarla in commercio come dolcificante o per uso alimentare. Naturalmente dietro ci sono sempre delle multinazionali non da ridere.

Caramelle blu

Ci sono poi quegli additivi che mettono d’accordo tutti i Paesi, ma che poco convincono la loro innocuità al 100%. E’ il caso dell’ E133 o Blu brillante FCF, aggiunto in caramelle, gelati, scatole di piselli, prodotti caseari e bibite. È un pigmento che deriva dal liquido della distillazione del carbone per ottenere il coke. Può essere combinato con la tartrazina (E102) per ottenere varie tonalità di verde. Il fatto strano è che una volta proibito in Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, e Svizzera, è stato dichiarato additivo innocuo dall’UE ed è permesso nella maggior parte dei Paesi. Negli Stati Uniti la produzione annua eccede il milione di libbre: è chiaro ora perché si spinge per il commercio di questo prodotto d scarto? Il Blu Brillante FCF è uno dei coloranti che il Gruppo di supporto per i bambini iperattivi suggerisce di eliminare dall’alimentazione dei bambini. Inoltre, può dar luogo ad allergie.

La lista si potrebbe allungare, ma come primo approccio mi sembrava già sufficiente per non creare ulteriore confusione.

 

*Nutrizionista – specialista in scienza dell’alimentazione

www.nutrizionismi.it