Il biscotto di San Michele di Sant’Angelo d’Alife si presenta


Sant’Angelo d’Alife, festa del biscotto di San Michele. Il tavolo del convegno. Foto Sisto Bucci

di Antonella D’Avanzo

Grande successo per il Biscotto di San Michele, pane rituale dalla forma “a tarallo” gigante, definito fossile gastronomico, dotato di elevati significati simbolici e culturali, inserito tra i 44 prodotti agroalimentari tradizionali della Regione Campania con il Decreto 5 giugno 2014, celebrato con una festa organizzata e promossa dalla Pro Loco Santangiolese
tenutasi lo scorso 13 settembre a Sant’Angelo d’Alife.

Ad inaugurare la manifestazione una tavola rotonda, dove istituzioni  ed esperti, hanno parlato di valorizzazione dei prodotti agroalimentari tradizionali, in particolare di questo Biscotto e di sviluppo delle aree interne attraverso il turismo enogastronomico.

Il Biscotto di San Michele, con la sua storia millenaria, è un interessante esempio di sopravvivenza di un antichissimo culto offertuale-propiziatorio in favore della divinità protettrice locale. Sulle propaggini del Matese, nei pressi di Sant’Angelo d’Alife, vi è una piccola grotta dedicata all’Arcangelo Michele, dove da tempo immemorabile, il 29 settembre di ogni anno, si celebrano i riti in onore di San Michele Arcangelo e si offrono ai convenuti i tradizionali Biscotti.

Sant’Angelo d’Alife, festa del biscotto di San Michele. Il prodotto. Foto Sisto Bucci

Gli ingredienti con cui è realizzato sono poveri e semplici, farina di grano tenero, acqua, semi di finocchio selvatico e “criscito”. Un biscotto diverso, in quanto, non è friabile e quando lo spezziamo non cede con tanta facilità. Biscotto, perché cotto due volte: prima di essere cotto nel forno a legna, viene immerso e scottato per qualche minuto in acqua bollente, allo scopo di conferire in superficie un aspetto più levigato.

Questo caratteristico procedimento avvicina molto questo prodotto al più noto Brezel della cultura germanica, ottenuto mediante un processo del tutto simile, e ampiamente consumato durante la Oktoberfest, che cade nello stesso periodo dell’anno.  A rafforzare questa ipotesi basta notare che, il nome Brezel deriva dal latino braccellum, piccole braccia, ricordate dalla tipica forma ripiegata a croce che ne denota la sua origine-funzione rituale. Inoltre, esattamente come accade per il Biscotto di Sant’Angelo, che viene infilato sulle braccia, anche il Brezel viene indossato dai partecipanti al rito, tenuto appeso al collo.

Nel mese di agosto, in questo splendido borgo matesino, è stato realizzato un video promozionale della durata di sei minuti, che invitiamo a guardare, dal titolo “Sant’Angelo il biscotto di San Michele – Memoria, Tradizioni e Sapori”. (Produzione Pro Loco Santangiolese; regia Fania De Risi, giovane regista RAI; miei i testi, le interviste e la voce fuori campo; coordinamento organizzativo Salvatore De Risi).

Buona visione!

Clicca qui

 

Per il biscotto di San Michele:

Forno Bucci tel. 0823.914259 – 366.5290248

Forno “La Fattoria del Melopiano”, Salvatore Vaccaro tel. 0823.914994 – 327.2804035

 

Info:

Pro Loco Santangiolese

Via Roma Sant’Angelo D’Alife (Ce)

Salvatore De Risi 339.6221192

 

Per le foto si ringrazia Sisto Bucci