I vini Italiani al Concorso Mondiale di Bruxelles


il Concorso Mondiale di Bruxelles

di Antonio Di Spirito

Il 2, 3 e 4 maggio scorso si è svolto il Concours Mondial de Bruxelles 2014, al quale sono stato chiamato per far parte della giuria.

Tale concorso fu istituito nel 1994 da un’idea di Louis Havaux.

Tutti i vini concorrenti, provenienti da ogni parte del mondo, venivano valutati da una giuria internazionale, rigorosamente alla cieca.

La prima edizione si tenne a Bruges con 861 campioni. Dal 2006 è diventata “itinerante”: ogni anno cambia la sede dell’evento, toccando varie città Europee. Quest’anno, per festeggiare il ventennale, la manifestazione è “tornata” a Bruxelles e, nell’occasione, hanno invitato a far parte della giuria molti dei componenti la giuria del 1994. L’anno prossimo si svolgerà in Italia: a Jesolo.

I membri della giuria conoscono solo l’annata di produzione e, solo a fine sessione, dopo aver consegnato i risultati della valutazione, vengono messi a conoscenza di quali vini abbiano assaggiato. A fine concorso vengono pubblicati i risultati delle varie sessioni, ma solo per i vini che hanno superato il punteggio minimo per l’assegnazione di una medaglia; per tutti gli altri partecipanti viene garantito l’anonimato.

Naturalmente tutti i membri delle giurie sono tenuti a rispettare la consegna della garanzia dell’anonimato dei vini che hanno partecipato al concorso.

Oltre 300 i componenti delle varie giurie, scelti fra responsabili di acquisti internazionali, enologi, giornalisti del settore, scrittori e opinion leader; provenenti da 50 paesi, e, soprattutto, si incontrano personaggi di elevata esperienza specifica; un grande esempio su tutti: la presenza di Ezio Rivella ci ha emozionato non poco. I contatti e lo scambio di informazioni che si ha la possibilità di fare durante i momenti liberi, ti permette un arricchimento professionale notevole. La diversità della provenienza dei giurati rappresenta davvero un valore eccezionale ed una garanzia d’imparzialità.

I vini ammessi al concorso sono stati 8.060, provenienti da 58 diversi paesi produttori. La Francia è stata il primo paese partecipante con 2.428 vini presentati, seguita dalla Spagna con 1.615 vini, dall’Italia con 1.153 vini, dal Portogallo con 965 vini, e via via tutti gli altri.

La scheda utilizzata per l’assegnazione dei punteggi è complessa e, allo stesso tempo semplice e schematizzata: vengono assegnati da 3 a 15 punti per l’analisi VISIVA, da 12 a 28 punti per l’analisi OLFATTIVA e da 15 a 37 punti per l’analisi GUSTATIVA. Si va, quindi, da un minimo di 30 punti ad un massimo di 80 punti nelle tre fasi classiche. Il giudice ha poi ulteriori punti discrezionali, da un minimo di 5 ad un massimo di 20 punti, da aggiungere a quanto già determinato.

Inutile dire che la sistemazione logistica, la temperatura ambientale, la temperatura dei vini assaggiati, il servizio ai tavoli, il silenzio dell’immenso salone erano tutte componenti ad altissima qualità, tali da rendere perfetto l’evento.

Questa sequela di numeri ed analisi dovrebbero aumentare le motivazioni perché i produttori Italiani aumentino nella prossima edizione di Jesolo 2015.

La produzione totale Italiana non è inferiore a quella Francese né per qualità, né per quantità; eppure la differenza dei campioni partecipanti delle due Nazioni è notevole.

Una medaglia vinta al Concorso Mondiale, indubbiamente pone un vino al centro dell’attenzione dei distributori e dei media mondiali con possibili ripercussioni economiche positive per il produttore.

Il Concours Mondial de Bruxelles, fin dalla sua nascita è stato sottoposto annualmente al controllo dagli agenti del servizio federale per l’economia; per tale ragione è stato riconosciuto dalla Unione Europea come organismo ufficiale per attribuire attestati di qualità nel settore del vino.

L’organizzazione del Concorso ha sviluppato una procedura di valutazione dei commissari-giudici per accertare la precisione, la coerenza e la ripetibilità del loro giudizio sui campioni e, a tale scopo, già durante la degustazione vengono effettuate delle “ripetute”.

Le medaglie vengono assegnate se raggiungono la seguente votazione:

da 83 a 86,5 punti è Medaglia d’Argento

da 86,6 a 92 punti è Medaglia d’Oro

da 92 a 100 punti  è Gran Medaglia d’Oro

Il bottino Italiano è stato lusinghiero: su 1.153 vini, bel 191 le Medaglie d’Argento, 82 le Medaglie d’Oro e 12 Gran Medaglia d’Oro

Mi sono capitati pochissimi vini italiani. Fra gli stranieri ho apprezzato qualche buon merlot della Languedoc francese, degli ottimi rossi spagnoli della Castilla-la-Mancha (anche se talvolta molto corposi) e dei syrah della Coastal Region Sudafricana, spesso simili ad alcuni buonissimi Taurasi.

Come spesso succede, è stato premiato il coraggio e la voglia di osare!

 

4 Commenti

  1. Cosa dirti ,Antonio se non AD MAIORA.PS.Pur essendo un concorso di prestigio come mai tante cantine italiane di qualità non hanno partecipato?FM.

    1. Buongiorno,
      Credo che le acntine italiane non sono tutte ben informate (colpa mia!!) del ruolo del Concours Mondial de Bruxelles e che in paragone alla Francia o alla Spagna c’è da parte dei viticoltroi italiani un po’ di paura di confronto sia con il vicino checon l’estero…

    2. Buongiorno,
      Credo che le cantine italiane non sono tutte ben informate (colpa mia!!) del ruolo del Concours Mondial de Bruxelles e che in paragone alla Francia o alla Spagna c’è da parte dei viticoltori italiani un po’ di paura di confronto sia con il vicino che con l’estero… Non si sa per esempio le proposte che vengono fatte ai produttori “premiati” in termini di apertura sui mercati esteri…

  2. Caro Francesco, le mie considerazioni, pur non avendo il punto interrogativo, esprimevano stupore e, allo stesso tempo, volevano essere rassicuranti per i produttori italiani. L’anonimato dei produttori e dei vini (che io ho rispettato anche per chi ha preso una medaglia) credo sia una grande garanzia. Ho riportato i criteri di valutazione ed i punteggi con i quali si va a medaglia proprio per dire che tanti vini italiani potrebbero risultare premiati. Spesso, credo, mancano le informazioni per partecipare; ed è per questo scopo che ho scritto questo articolo. A questo va poi aggiunto quanto ha precisato Karin a proposito delle aperture sui mercati esteri. Vedremo se l’anno prossimo a Jesolo le cose andranno meglio.

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