Cataldi Madonna: Giulia 2013, versione giovane e fresca diPecorino


Pecorino Giulia 2013 Cataldi Madonna

Pecorino Giulia 2013 Cataldi Madonna

di Andrea De Palma

Riparlo volentieri del Pecorino, perché amo parlare delle cose che mi piacciono e che hanno un ruolo importante sulla valorizzazione dei territori e delle tradizioni regionali.

Sempre più diffuso fra Marche e Abruzzo è la dimostrazione che i vitigni autoctoni italiani sono la risposta a un’enologia omologata. Abbandonato dai contadini perché poco produttivo, al contrario oggi ottiene il suo riscatto sui mercati per la sua capacità di abbinarsi agevolmente a molti piatti della tradizione abruzzese e non solo e, come vedremo si presta bene a versioni giovani e fresche per giovani e per tutti coloro che amano la freschezza nei vini.

Sono varie le interpretazioni nei vari anni da parte dei produttori e, devo dire, che iniziano a delinearsi due stili produttivi molto interessanti.

Il Giulia di Luigi Cataldi Madonna è una delle versioni che più si avvicina a un modo di bere giovane e immediato.

L’azienda si trova ad Ofena fra la Maiella e il Gran Sasso con i vigneti suddivisi ad altitudini fra i 350 i 500 mt s.l.m: questo è il Forno d’Abruzzo attraversato dal fiume Tirino e caratterizzato da escursioni termiche molto forti.

Qui Luigi alterna il lavoro in cantina con la funzione Docente all’Università. Uno dei suoi grandi pregi è di riuscire a cogliere l’attimo, capire il momento, anticipare le mode ed esserne precursore, vedi l’alleggerimento di molti vini, cui ha mantenuto la versione più sostenuta, come il Pecorino, Il Montepulciano e il suo storico cerasuolo: di cui parleremo più avanti.

Oggi mi concentro sulla versione giovane del Pecorino, il Giulia, che a prima vista può sembrare un vino banale e da “spriz” ma riassaggiandolo dopo un anno c’è da ricredersi: ed io mi sono ricreduto.

La criomacerazione con le bucce ne favorisce l’estrazione dei profumi -altrimenti poco estraibili- con leggera sosta sulle fecce fini in acciaio da cui ne scaturisce un vino bianco dai colori paglierini scarichi con riflessi verdolini marcati.

Al naso i profumi ricordano da subito, l’arancia amara e il frutto della passione con dei rimandi alle erbe aromatiche come la salvia, rosmarino e maggiorana, associati a fiori bianchi con una alta intensità e persistenza.

L’esordio al palato è con una spiccata acidità , vista la caratteristica del pecorino di concentrare molti zuccheri, quindi alto grado alcolico e perdere molto lentamente l’acidità. Questo gli provoca una durazza maggiore ma lo rende un vino abbinabilissimo in tutta la cucina di mare sostenuta e non solo.

Il Giulia volutamente vuole intercettare un mercato più giovane ma inaspettatamente si rende fruibile anche per piatti di mare crudo, molto diffuso sulla costiera abruzzese, dove hanno l’abitudine di condire con salsine personalizzate ( per me che sono un barese è improponibile, ma mi adeguo. Ma ben si presta a profumatissimi aperitivi al posto dello strausato Prosecco, anzi, a mio parere: il prosecco non è paragonabile al Giulia che ha anche una spiccata acidità e corpo e, con aggiunta di acqua tonica e altro può ambire ad aperitivi briosi e freschi per l’estate prossima.

Il riassaggio

Il Giulia 2013 mi riserva ancora sorprese, apro la bottiglia e resto sorpreso dai profumi ancora netti e persistenti. Il colore perde di poco i riflessi verdolini, ma resta sempre brillante; nei profumi l’arancia amara si trasforma in un agrumato intenso; le erbe aromatiche restano preponderanti e il fiore verte verso toni più marcati donandoci sfumatura di petalo di rosa bianca. Al palato parte da subito con un’acidità tagliente ma subito attenuata dal corpo e dalla morbidezza della glicerina e alcol. Lungo e fresco resta il finale. Ideali sono gli abbinamenti con la pasta alla chitarra con ragù di gamberi di fiume -di cui il Tirino ne era ricco- e la trota in varie cotture. Eccellente con piatti di frutti di mare crudo e le mitiche zuppe di pesce dell’Adriatico. Insostituibile con i formaggi freschi e tanto altro…

Giulia Igt Pecorino Terre Aquilane 2013

  • Vigna località Cona, Frontone e Macerone
  • Spalliera a 380 mt s.l.m 5.000 ceppi/ha
  • Produzione 80 q.li/ha
  • Criomacerazione delle uve
  • Fermentazione acciaio
  • Contatto su fecce fini fino all’imbottigliamento

Costo: da 9,00 a 11,00 euro

 

Luigi Cataldi Madonna è in
Località Piano 67025 Ofena (AQ) – tel. 0862.954252 – Fax. 0862.954839 www.cataldimadonna.com