Presentazione delle Guide di Radici 2015 a Molfetta


Radici Guides 2015 a Molfetta, il tavolo dei relatori

di Enrico Malgi

Si è tenuta martedì scorso nel chiostro del Seicentesco ex Convento San Domenico di Molfetta la presentazione delle Guide di Radici 2015, alla presenza di un numeroso ed attento pubblico tra cui produttori di vino, enologi, ristoratori, pizzaioli, cronisti della Tv e della carta stampata e semplici appassionati.

Radici Guides 2015, il logo di presentazione dell’evento

Le tre specifiche Guide, che sono state intitolate rispettivamente Radici Restaurants, Radici Pizzerias e Radici Wines, hanno voluto evidenziare e premiare i migliori ristoranti e pizzerie pugliesi ed i vini prodotti con vitigni autarchici del Sud Italia, che hanno conquistato le prime due posizioni in classifica da parte delle due giurie internazionale e nazionale all’ultimo Salone dei Vini Autoctoni Meridionali di Carovigno.

Curatori delle Guide e relatori dell’evento sono stati Vincenzo Rizzi, Tony Chinellato e Luigi Lavarra per Radici Pizzerias e Radici Restaurants ed io stesso, curatore della Guida Radici Wines. Sono intervenuti anche Alfredo De Liguori, direttore marketing Pugliapromozione, il giornalista della RAI Michele Peragine, che ha moderato l’incontro, e naturalmente Nicola Campanile, patròn, ideatore, organizzatore e deus ex machina di Radici.

Durante il convegno è stata evidenziata in modo particolare la forte attrattiva che suscita l’enogastronomia pugliese sui flussi turistici, con una notevole ricaduta sull’economia locale. Il turista torna volentieri in questa terra, perché oltre alle bellezze paesaggistiche, al mare cristallino, all’accoglienza ed ai prezzi contenuti, apprezza proprio in modo speciale la generosa offerta enogastronomica di alta qualità che la Puglia riesce a proporre.

Convento di San Domenico a Molfetta

Al termine della manifestazione sono stati premiati i ristoranti e le pizzerie più meritevoli segnalati nelle rispettive Guide (i produttori di vino furono già premiati a Carovigno il giugno scorso). E poi Nicola Campanile ha voluto anticipare alcune notizie riguardanti la decima edizione di Radici Wines, che quest’anno si terrà a Bari per facilitare la partecipazione dei sempre più numerosi ospiti stranieri e degli stessi operatori meridionali.

Tutti i convenuti poi si sono trasferiti presso il Ristorante Bufi, dove è stato allestito il banco di assaggio dei vini recensiti sulla Guida. Nell’occasione sono state servite pizze speciali preparate dal maestro pizzaiolo Domenico Piccininni, de Il Vecchio Gazebo di Molfetta, in collaborazione con lo chef Salvatore Bufi. I promettenti e talentuosi chef pugliesi Stefano Di Gennaro, del Ristorante Quintessenza di Trani, e Gaetano Servidio, del Ristorante Menelao a Santa Chiara di Turi, hanno preparato alcuni eccellenti piatti ispirati alla tradizione locale. La Pasticceria Barese di Molfetta Panunzio & Rafanelli ha offerto le sue tipiche e squisite specialità. Da sottolineare che nella stessa giornata il Ristorante La Claque di Molfetta ha preparato un particolare menù per gli ospiti, interamente dedicato ai vini vincitori di Radici in accompagnamento.

2 Commenti

  1. Non solo il turista ,ma anche tu non scherzi:vedo che torni volentieri (un giorno si è l’altro pure)sul luogo del……piacere.Mi sa tanto che sarebbe ora che tu cominciassi a pensare seriamente a prenderti un alloggio da quelle parti.PS.Battutine a parte pare che il prossimo sia l’anno del rilancio alla grande del “nero di troia”:che notizie hai a tal proposito?FM.

  2. Caro Francesco, tu sai benissimo che in Puglia da alcuni anni sono di casa e, quindi, mi ci reco spesso e con molto entusiasmo, perché trovo un ambiente ideale per il mio lavoro. Nell’occasione della mia vista a Molfetta ho ricevuto la gratificazione della presentazione della Guida di Radici sui vini vincitori che ho curato personalmente. Per quanto concerne il nero di Troia, come sai si tratta di uno dei tre eccellenti vitigni autoctoni pugliesi a bacca rossa che già da tempo sta avendo successo. Si tratta di una specie varietale molto antica, che secondo la leggenda risale addirittura al XIII o XII secolo a.C., quando Diomede, compagno di Ulisse, dopo la caduta di Troia fece scalo presso la sua città natale di Argo, ma qui fu vittima di un incantesimo da parte di Afrodite e quindi nè sua moglie Egialea, nè i suoi sudditi lo riconobbero. Ed allora egli riprese la navigazione e vagò lungo le coste del mare Adriatico, soffermandosi tra l’altro proprio sulle rive dell’attuale Puglia settentrionale, dove piantò le barbatelle di un nuovo vitigno, il nero di Troia, appunto. Si tratta di un’eccelente specie varietale autoctona che ha trovato il suo perfetto ambiente nel Foggiano e nel comprensorio di Castel del Monte. A parte il primitivo. il negroamaro, il nero di Troia ed il bombimo nero, ti segnalo anche altri due vitigni a bacca rossa, che sono il susumaniello e la malvasia nera, che solo da poco tempo sono stati riscoperti e valorizzati per una produzione vinicola in purezza. Ciao.

I commenti sono chiusi.