Mangiafoglia a Napoli e la cucina vegetale di Carlo Spina


Lo chef Carlo Spina

Lo chef Carlo Spina

di Dora Sorrentino

Un tempo, nel Settecento, eravamo definiti “magnafoglia”, dove per “foglia” si intendevano tutte quelle verdure, come il cavolo, le torzelle, i broccoli, che facevano parte della dieta alimentare di tutti i napoletani. Poi siamo diventati “magnamaccarune” con l’avvento della pasta, ma da un anno a Napoli siamo tornati al concetto di “magnafoglia” o meglio “mangiafoglia”. Stefano Civita ha dato vita ad un nuovo concept di ristorazione basato su verdure ed ortaggi della tradizione napoletana.

Mangiafoglia, la sala

Mangiafoglia, la sala

Da aprile alle cucine di Mangiafoglia è arrivato Carlo Spina, ex chef di Radici e de La Cantinella, che ha portato con sé il suo bagaglio di esperienza sulla cucina marinara. Una cucina, quindi, tra orto e mare che rimane strettamente legata alla tradizione partenopea. Nella cena evento di presentazione della cucina di Spina, organizzata da Giulia Cannada Bartoli, sono stati presentati i nuovi piatti proposti dallo chef, una carta primavera in abbinamento ai vini de I Borboni e Masseria Felicia.

Lo chef Carlo Spina all'opera

Lo chef Carlo Spina all’opera

Il benvenuto è stato dato con una polpetta di melanzane su salsa di pomodoro e basilico, gambero crudo con centrifuga di mela verde, la palamita su salsa di rapa e salsa di avocado e la zeppolina di ricotta.

Mangiafoglia, polpetta di melanzane con pomodoro e basilico

Mangiafoglia, polpetta di melanzane con pomodoro e basilico

 

Mangiafoglia, gambero crudo con centrifuga di mela verde

Mangiafoglia, gambero crudo con centrifuga di mela verde

 

Mangiafoglia, la palamita con le sue salse

Mangiafoglia, la palamita con le sue salse

 

Mangiafoglia, zeppolina di ricotta

Mangiafoglia, zeppolina di ricotta

Il piatto cult del ristorante Mangiafoglia è il carciofo in tre consistenze: purea, chips e carciofo fritto.

Mangiafoglia, il carciofo in tre consistenze

Mangiafoglia, il carciofo in tre consistenze

Altro piatto notevole del nuovo menu è il polpo alla plancia su crema di ceci, patata viola, fagiolini e polvere di olive taggiasche.

Mangiafoglia, polpo alla plancia su crema di ceci, patata viola, fagiolini e polvere di olive taggiasche

Mangiafoglia, polpo alla plancia su crema di ceci, patata viola, fagiolini e polvere di olive taggiasche

Tutta la primavera è ben evidenziata nella zuppa di carciofi, fave, piselli, taccole, patate e cipollotto novello. Tra i secondi da tenere in considerazione, la fregola di mare.

Mangiafoglia, zuppa di carciofi, fave, piselli, taccole, patate e cipollotto novello

Mangiafoglia, zuppa di carciofi, fave, piselli, taccole, patate e cipollotto novello

E per chiudere in dolcezza, un babà su crema pasticcera e coulis di fragole, ottenuto con una lavorazione sperimentata a lungo dallo stesso chef.

Mangiafoglia, babà su crema pasticcera e coulis di fragole

Mangiafoglia, babà su crema pasticcera e coulis di fragole

Chi ha particolari intolleranze alimentari, qui troverà il suo ristorante ideale, perché il menu è glutenfree ed è adatto per vegetariani e vegani. Anche per quanto riguarda i vini si sostiene la piccola viticoltura sostenibile e attenta all’ambiente, spaziando tra etichette campane e nazionali, alcune certificate VeganOK.

Mangiafoglia, il banco dei vini

Mangiafoglia, il banco dei vini

Tra le bibite, troverete un’ampia selezione di birre artigianali.

 

Mangiafoglia
Via Carducci, 32
Tel: 081.414631
www.mangiafoglia.it
Chiuso domenica, sempre aperto a pranzo e cena.

Un commento

  1. MI sa che da qualche parte, in qualche anfratto fermentativo, in una buia sala tattou degli angiporti partenopei, tra gli amplificatori a valvola di un raduno metallaro, nello scatarramento anomalo della marmitta di uno scrambler… qualcuno, sciolto il codino e gonfiato il petto villoso, leverà al cielo degli dei trappisti delle Ardenne, un grido di dolore, un lamento senza fine, un pianto ambrato che sgorga dal cuore, nero come una stout irlandese… al solo leggere che una birra artigianale, l’amata bionda dalla schiuma di luna… è stata messa lì sull’anonimo scaffale delle gazzose amorfe, sul piano di un chinotto senza palle, dispersa tra banali, slavate e dimenticabili “bibite”. ;-)

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