Greco di Tufo 2006 docg Vadiaperti


Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

Buono sulla mozzarella, buono sulla zuppa di fagioli e funghi, buono sul coniglio alla cacciatora. Buono, buono, buono. Buono da affare, buono da conservare. Regge alla grande le proposte di Sabino Alvino di Valleverde il Greco 2006 Vadiaperti di Raffaele Troisi: lo beviamo insieme chiacchierando e facendo il paragone con gli strepitosi campioni 2007, mi ricordo che all’inizio di giugno aveva avuto una performance buona ma non eccezionale nella degustazione coperta di Paestum e gli dico scherzando: <Se ti assentassi un anno dalla scena delle guide e dei commerci saresti il top in quello successivo>. Proviamo Fiano e Coda di Volpe 2006, c’è anche l’Aglianico 2003: <Io non potrò mai fare vini frutto> mi dice sorridendo. Già, ma il Fiano 2007 sembra una pera spaccata, dolce al naso, sorprendente in bocca, forse questa vendemmia segnerà la rivincita sul Greco dopo le umiliazioni subite nell’ultimo millesimo. Torno al Greco 2006, davvero non resisto. <All’inizio, con papà lo compravamo – mi dice – perché la nostra azienda produceva solo Fiano>. Già, nacque così l’idea di vinificare da sola la coda di volpe mentre all’epoca le uve si confondevano. Oggi il Greco 2006 conferma l’annata felice, elegante nelle nuove etichette pensate da Raffaele del Franco che farebbero morire d’invidia anche a Bruno De Conciliis, è un bianco austero, incredibile, indossa i panni per viaggiare nel tempo con annunci olfattivi intensi e persistenti , in bocca freschezza montanara, mineralità, compostezza equilibrata, direi finezza espressiva di una potenza strutturale non urlata, non esibita, proprio come è nel carattere degli irpini, anche se le eccezioni non sono mancate. In bocca l’ingresso è difficile se bevuto in assoluto, ristora sui cibi citati sopra a mo’ di esempio. Il palato impone la testa al confronto, la freschezza si rivela immediatamente, il vino dilaga e occupa tutte le posizioni possibili in bocca, poi si ricompone prima di prepararsi ad un finale lunghissimo, infinito, pulito, secco, gradevole, elegante. Raffaele trasmette la passione del suo vino, si alza, lo fa provare ai fratelli Urciuolo seduti ad un altro tavolo, avrebbe fatto lo stesso con altri produttori (Teresa Bruno di Petilia, Sergio Spiniello di Crypta Castagnara) se si fossero trattenuti, Sabino lo coccola con lo sguardo mentre corre nella sala affianco dove Paolo e Daniela Mastroberardino festeggiano una zia. Vanno così le cose, in queste locande irpine di inizio millennio vive di giovani entusiasti dove dimentichi la stanchezza che opprime l’Italia, fuori l’inverno soffia acqua gelida mentre sulla costa è scirocco afoso, trenta chilometri come prendere un’aereo. Un bicchiere per ricordare una vita, un amore.

Sede a Montefredane. Contrada Vadiaperti. Tel e fax 0825.607270. www.vadiaperti.it. Enologo: Raffaele Troisi. Ettari: 7,5 di proprietà. Bottiglie prodotte: 100.000. Vitigni: aglianico, fiano, greco, coda di volpe