Greco di Tufo 2007 docg Petruro, figlio dell’Irpinia


 

le vigne verso il fiume Sabato poco prima della potatura invernale

Uva: Greco di Tufo

Fermentazione e affinamento: inox

Fascia di pezzo: 5 – 10 euro

Le colline e le depressioni, che si alternano in un continuo saliscendi una volta superato Tufo e procedendo verso Altavilla Irpina, fanno da cornice a Petruro, piccolo paesino irpino con un territorio vocatissimo per il Greco di Tufo. Qui le viti trovano il giusto equilibrio tra un terreno argilloso, fertile e ricco di minerali e sostanze organiche, acqua in abbondanza, rocce calcaree, banchi tufacei e formazioni sulfuree, frutto delle ancestrali eruzioni vulcaniche. Il risultano è un’uva che fonde alla perfezione il proprio corredo genetico con ciò che il terreno, dove le viti affondano le radici, può offrirgli. L’Azienda Agricola Petruro di Brigida Buzio si trova sulla cima di una delle colline più panoramiche di questo lembo di Irpinia che si tuffa nel sottostante fiume Sabato. Siamo a 300 metri s.l.m., i vigneti, disposti intorno al casolare dove è situata l’area di vinificazione, sono esposti per tutto il giorno al sole e seguono il naturale declivio dei terreni.

il greco di Tufo DOCG Petruro

L’unica minaccia all’uva, oltre che dall’uomo, viene dagli animali selvatici, specialmente i cinghiali. L’enologo Fortunato Sebastiano ha saputo trovare la sinergia giusta con Brigida e la madre, Carla Folinea, ricavando dai circa 3,70 ha vitati dell’azienda (età media delle piante tra i 10 e i 15 anni, allevamento a guyot semplice) una produzione di nicchia, appena una media di 1.200 bottiglie l’anno, di un Greco di Tufo DOCG di pregevolissima fattura e molto tradizionale nell’espressione. La prima produzione aziendale è avvenuta nel 2006, ma con Brigida abbiamo stappato una bottiglia del 2007, abbinandola alle mie pappardelle ai funghi porcini, tanto per provare. Lo splendido colore paglierino tenue, chiarissimo, pulito e cristallino del vino lasciava presagire una buona evoluzione. Al naso il profumo di frutta matura a polpa bianca e i sentori di fiori freschi, altrettanto candidi, avvolgono una nota minerale che intriga l’olfatto e invita al sorso. La sensazione di freschezza, a cui il naso aveva già assuefatto il palato, è stata confermata dall’ingresso in bocca del vino. Acidità monumentale, come ce la si aspetta da questo figlio d’Irpinia, ma perfettamente aderita con l’alcolicità, non eccessiva ma comunque importante (13% dichiarato in bottiglia). Finale lungo e persistentemente suddiviso tra il fruttato e il minerale. Un bel vino con sei vendemmie sulle spalle, alla seconda annata di produzione del vigneto, che si presenta giovanissimo e brillante. Come si è comportato con le pappardelle? E che ve lo dico a fare?

Greco e pappardelle ai funghi porcini

Azienda Agricola Petruro di Brigida Buzio

Contrada Arcone, 1 – 83010 Petruro Irpino (AV)

http://www.aziendagricolapetruro.it


Coordinate per navigatore satellitare: 41.019441;14.789554

 

Questa scheda è di Mimmo Gagliardi

 

2 Commenti

  1. Grazie Mimmo ,non lo conoscevo e mi attiverò al più presto per colmare questa lacuna.PS.Ma il finale non l’hai rubato per caso a Lello?Attenzione perché certe compagnie possono essere pericolose e finire a….pane e cipolle ,altro che pappardelle!

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