Guida Michelin 2013: le nuove stelle del Lazio, tutti pazzi per Pipero


Luciano Monosilio e Alessando Pipero, stella Michelin 2013

di Virginia Di Falco

Sono 21 gli stellati 2013 nel Lazio.
La prima bella e (sicuramente troppo) attesa notizia è la seconda stella alla cucina dei fratelli Serva della Trota a Rivodutri. Cucina elegantissima e incisiva, un posto ricercato e prezioso dove imparare le mille possibili e inaspettate varianti del pesce d’acqua dolce. Servizio impeccabile, carrello dei formaggi strepitoso.

 

La Trota di Rivodutri: l’anguilla laccata

A Roma le novità sono tre: la prima stella a Fabio Ciervo,  executive chef de La Terrazza dell’Eden, tante esperienze, anche stellate, all’estero e in giro per l’Italia prima di approdare in questo ristorante con uno dei panorami più belli della capitale.
E poi la prima stella al giovane Luciano Monosilio di Pipero al Rex e a Roy Caceres di Metamorfosi. Dalla carbonara più buona di Roma, servita a peso, al crudo d’oca, ai finti tortellini con la panna (che invece sono tortelli di agnello e pecorino) i piatti di Luciano Monosilio sono diventati in poco più di un anno delle vere e proprie icone che hanno dato un volto nuovo all’alta cucina della capitale.

La carbonara “a peso” di Pipero al Rex

Così come la ricerca dei sapori intensi ma sempre lievi, il caldo freddo delle sue incursioni andine, nei piatti di Roy Caceres.

Roy Caceres, stella Michelin 2013 con il suo Metamorfosi

E poi c’è lui. Alessandro Pipero. Che si dimostra gran pigmalione di giovani talenti: è stato lo sponsor vivace e indefesso, sin dall’inizio, per il giovane chef di Pipero nella sua trasferta romana e prima lo era stato del colombiano Roy Caceres, ai tempi di Albano. E ricordiamo che ha lavorato per Pipero anche Danilo Ciavattini, pure lui dall’anno scorso stella Michelin alla Torre di Viterbo, dove è arrivato dopo la partenza di Noda Kotaro.

Heinz Beck, unico tre stelle della Capitale

Al vertice, la conferma delle tre stelle alla Pergola di Heinz Beck e delle due stelle al Pagliaccio di Anthony Genovese e al ristorante di Oliver Glowig all’Aldrovandi.

Anthony Genovese

Oliver Glowig, confermate le sue due stelle per il 2013

Otto le conferme di una stella nella capitale: si va dalle proposte della tradizione romana e campana di Agata e Romeo, al Convivio Troiani, alle rielaborazioni dei classici di Andrea Fusco di Giuda Ballerino, ai divertimenti di Acquolina, alla ricerca inarrestabile di Cristina Bowerman di Glass, e, ancora, Imago, All’Oro e Open Colonna.
Una stella confermata, infine, nel Lazio, a Salvatore Tassa ad Acuto, l’Acquapazza a Ponza, Pascucci a Fiumicino, The Cesar de La Posta Vecchia a Ladispoli, e la Parolina ad Acquapendente.

5 Commenti

  1. Magari Tassa con una stella … Senza offese per nessuno da umile collega stellato lo dico. .. È un po’ un offesa … Salvatore ha una cultura gastronomica ed una mano da vero MAESTRO della cucina italiana un CUOCO vero … Io lo considero un mio Maestro e vi dico che in Italia sono pochissimissimi

  2. ….sono comunque contentissimo della stella ad Alessandro Pipero e Luciano Monosilio, e finalmente della seconda stella ai fratelli Serva della Trota di Rivodutri.

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