Guida Ristoranti Espresso: 40 anni con premi a Gaia Giordano, Davide Caranchini, Vincenzo Donatiello, Bottura, il Cappello d’oro ai grandi e attacco frontale alla Michelin. “Fa affari con chi giudica”.


Enzo Vizzari (Foto Altissimo Ceto)

Enzo Vizzari (Foto Altissimo Ceto)

“Nella nostra guida non ci sono conflitti d’interesse, a nessun livello. E questo è beme dirlo con chiarezza soprattutto dopo la svolta della Michelin, che è ora a tutti gli effetti partner in affari dei ristoranti a cui da il voto…più stelle, più prenotazioni, maggiori guadagni per la Michelin. Non occorrono commenti”. Enzo Vizzari  festeggia i 40 anni della Guida Ristoranti Espresso con la sua consueta verve polemica puntando il dito e rivendicando il diritto di esprimere i giudizi dalla parte del cliente e non del ristoratore.

Nella consueta anticipazione di Ferragosto il direttore della guida delinea le linee dell’edizione 2018 : Milano molto meglio di Roma, Veneto in forte ascesa, <Piemonte sempre vivace, anche al di là delle Langhe, Campania assestataa d alto livello, ma senza particolari novità. La vera raltà in movimento è il veneto. Al di là dei soliti noti tanti giovani emergenti: Dal degan, Francesco Brutto, Oliver Piras, lo stesso Cogo ora Vicenza!”
La novità? L’istituzione del Cappello D’Oro ai grandi protagonisti della ristorazione italiana, da Santini al Don Alfonso.

Ed ecco anche le anticipazioni dei premi.

Pranzo dell’anno: La Francescana

Giovane dell’Anno: Davide Caranchini. Materia a Cernobbio

Cuoca dell’anno: Gaia Giordano. Spazio a Milano

Maitre dell’anno: Vincenzo Donatiello a Piazza Duomo, Alba.

12 Commenti

  1. Senza conflitti d’interesse ma per favore non dite stronzate , che qui in Puglia sono rimasti solo Marchettari Sprovveduti

  2. “… con la sua consueta verve polemica puntando il dito e rivendicando il diritto di esprimere i giudizi dalla parte del cliente e non del ristoratore”(E Vizzari)
    .
    Secondo me è la questione più importante, la più importante di tutte.
    La critica gastronomica, le guide, i food blog, le classifiche…DA CHE PARTE STANNO?
    Sono uno dei pochi ha ricordare, nei dibattiti, questo problema basilare, fondamentale.
    Conoscete la mia risposta.
    .
    E, finché mi sarà data la possibilità di parlare, continuerò a riproporla questa questione fondamentale.
    Perché, come Vizzari, penso che la verve polemica, quella intelligente, serve a tutti. Ristoratori, clienti, critici, food blogger.
    Specialmente con l’avvento del WEB 2.0 che favorisce il conformismo e l’omologazione (dei ristoratori, clienti, critici, food blogger)

  3. Dopo 40 anni la guida dell’Espresso non ha saputo tracciare una sua linea, non ha autorità ne peso commerciale alcuno, ma per poter essere presa in considerazione attacca la Michelin. In cucina con la Francia siamo da sempre in un testa a testa, con le guide, …….. grazie a loro un flop totale, e continuano a celebrarsi con improbabili cappelli d’oro e premi Coca Cola. Ma i nostri top manager sono fieri al comando da 35 anni!!!!

  4. Quella del signor Trotta è un’opinione, magari espressa un po’ confusamente, ma da rispettare, come tutte le opinioni. La Guida commette errori, certo. Secondo molti, per esempio, è un errore grave giudicare Palazzo Petrucci la miglior tavola di Napoli.

  5. Caro signor vizzari, in effetti anche noi ci siamo sempre meravigliati della scelta espresso su napoli. Basta informarsi dai fornitori costretti a subire i metodi di pagamento del signor trotta di cui a napoli conosciamo vita morte e…miracoli

  6. Definire “un opinione” quanto scrivo, invece di dare risposte nello specifico, non so se sia una strategia, diciamo, vincente.
    Allo stesso modo rivela un astio ed un livore personale incomprensibili.
    Lei attacca me ed un esercizio che, non dimentichiamolo, ha la responsabilità di valutare, con oggettività, per i Suoi Lettori. Sembra anche scontento che qualcuno ci consideri Palazzo Perrucci “la migliore tavola di Napoli”: ed anche qui non se ne comprende il motivo, ad una simile definizione ha contribuito anche la Sua Guida.

    Ritiene che tutto questo rinforzerà la Sua immagine autorevole ed imparziale di Direttore di una Guida?
    O piuttosto lascerà presagire possibili ingerenze personali o comunque soggettive?
    Crede che leggendo questo il Lettore sceglierà Lei o chi, citando la Michelin, preferisce svolgere con discrezione, anonimato, metodica imparzialità il proprio lavoro?

    E crede anche che tutto questo può fare sadicamente piacere a me o ad altri ristoratori italiani?

    No, caro Vizzari, a Noi farebbe onore, nella leale competizione con i cugini francesi, avere una guida autorevole e tutta italiana, che adotti criteri rigorosi ed oggettivi, senza ombre. Questo farebbe bene a tutto il sistema Italia e soprattutto ai nostri Clienti, che ci leggono anche qui.
    Poi, ovviamente, può continuare ad attaccare, insinuare e regalare cappelli d’oro.
    Tanto le dovevo

  7. “Basta informarsi dai fornitori costretti a subire i metodi di pagamento del signor trotta di cui a napoli conosciamo vita morte e…miracoli”
    Mah, leggendo decine di recensioni…sui FOOD BLOG…”NAPOLETANI”… mi sono sempre chiesto: come hanno fatto a ricevere così tanta considerazione dalla Michelin?
    Sulla frase, invece, dei “miracoli” a Margellina: non ho elementi per commentarla.

    1. In realtà è unanimemente ritenuto il miglior ristorante in città con il Comandante del Romeo

  8. Rispondo con il mio nome e cognome, come sempre, a chi prova, “nascosto inevitabilmente nell’ombra”, goffamente a buttare un po’ di fango pur non sapendo dove appigliarsi, per avere “tanta filosofica considerazione”.
    “Signori”, se solo una parola di quanto scrivete fosse vera, potrebbe mai il nostro ristorante garantirsi delle regolari ed indispensabili forniture di qualità, visti i numeri che per fortuna ci appartengono?
    I nostri fornitori vengono per questo pagati anticipatamente per garantirci la migliore scelta, e da quanti ci chiedono di diventare nostri fornitori suona francamente ridicolo descrivere come una “costrizione” esserlo.
    Forse state sfogando più di qualche frustrazione personale nei “nostri” confronti.
    Potrei aiutarvi in questo, ma la scelta di rimanere “squallidamente” nascosti ovviamente lo rende impossibile.
    Vorrei chiudere il post sottolineando l’unico motivo che mi ha spinto ad entrare in polemica con Vizzari, perché non si perdesse il filo:
    lo ripeto a voce alta, Direttore Vizzari, a noi farebbe solo onore, nella leale competizione con i cugini francesi, avere una guida autorevole e tutta ITALIANA, che adotti gli stessi criteri rigorosi ed oggettivi nati oltre le Alpi, se possibile superandoli. Questo farebbe bene a tutto il sistema Italia e soprattutto ai nostri Clienti, che ci leggono anche qui.

  9. “Vorrei chiudere il post sottolineando l’unico motivo che mi ha spinto ad entrare in polemica con Vizzari, perché non si perdesse il filo:
    lo ripeto a voce alta, Direttore Vizzari, a noi farebbe solo onore, nella leale competizione con i cugini francesi, avere una guida autorevole e tutta ITALIANA,
    che adotti gli >> stessi criteri rigorosi ed oggettivi << nati oltre le Alpi, se possibile superandoli.
    Questo farebbe bene a tutto il sistema Italia e soprattutto ai nostri Clienti, che ci leggono anche qui"(Trotta)

    Tutta la sua polemica contro Vizzari glissa sull'attacco verso la Michelin.
    E' implicito che lei non è d'accordo ma non ha speso… mezza parola…. per contrastare…seriamente… le critiche di Vizzari.
    Invece lo ha attaccato pesantemente. E Vizzari ha risposto elegantemente ma con la stessa merce.
    Allora sig Trotta vuole dirci perché la Michelin HA CONSERVATO QUEL RIGORE , che lei tanto apprezza, dopo la scivolata messa a nudo da Vizzari?
    E rispetteremo la SUA OPINIONE: perché… di opinioni…si tratta.

  10. Qual è l’argomentazione di chi vuole confutare la tesi di Vizzari sulla deriva della michelin?

    Oltre che a tentare di denigrarlo in modo ignobile sul piano personale,
    gli oppositori-calunniatori di Vizzari hanno un solo argomento: dicono che Michelin Days non c’entra un c…. con la “rigorosa” Rossa. Se così fosse le critiche perderebbero tutta la loro forza: ma di che parla Vizzari se la Michelin Days non è un’iniziativa della “rigorosa” Rossa?

    Ma è vero questo?

    Prima di rispondere una considerazione:
    seguire questa strategia argomentativa può dimostrarsi cotroproducente perché se poi si scopre che ci sono forti legami tra Michelin e Michelin Days la tesi di Vizzari ne verrebbe ulteriormente rafforzata.
    Insomma, se voi denigratori di Vizzari fate di tutto per negare l’esistenza di una relazione tra Michelin e Michelin Days >> IMPLICITAMENTE <>ESSERE PERICOLOSA<>>>ha un nuovo volto<<<< pubblico e digitale:
    dopo ViaMichelin e Michelin Restaurants, nel dicembre 2016 è stato lanciato nella blogosfera il nuovo sito Michelin Days,
    volto a creare una comunità di food and travel lovers, di cui è direttore Luca Gerini. «L’input è arrivato dalla casa madre francese, sono seguite Italia e Spagna, mercati idonei per un’iniziativa rivoluzionaria, che resta replicabile ovunque operiamo. In particolare l’Italia ha subito risposto con entusiasmo: abbiamo già venduto migliaia di coperti e di camere, ci sono clienti che hanno comprato tutte le offerte"

    Che c…. c'entra una guida gastronomica "seria" e "rigorosa" con l'attività di Michelin Days?

  11. Insomma, se voi denigratori di Vizzari fate di tutto per negare l’esistenza di una relazione tra Michelin e Michelin Days IMPLICITAMENTE avvalorate la tesi di Vizzari: che questa…relazione… potrebbe …ESSERE PERICOLOSA… per il prestigio della Rossa.

    La questione si sbroglia cercando di capire se i denigratori di Vizzari dicono la verità.

    Vi riporto un pezzo tratto dall’intervista di Luca Gerini, direttore di Michelin Days:

    “Da qualche tempo tuttavia la Rossa ha un “NUOVO VOLTO”, pubblico e digitale:
    dopo ViaMichelin e Michelin Restaurants, nel dicembre 2016 è stato lanciato nella blogosfera il nuovo sito Michelin Days,
    volto a creare una comunità di food and travel lovers, di cui è direttore Luca Gerini. «L’input è arrivato dalla casa madre francese, sono seguite Italia e Spagna, mercati idonei per un’iniziativa rivoluzionaria, che resta replicabile ovunque operiamo. In particolare l’Italia ha subito risposto con entusiasmo: abbiamo già venduto migliaia di coperti e di camere, ci sono clienti che hanno comprato tutte le offerte”

    Che c…. c’entra una guida gastronomica “seria” e “rigorosa” con l’attività di Michelin Days?

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