I castagneti d Roccamonfina: paesaggio dalla bellezza che incanta e due ricette d’autunno


Zio Ciccio tra i castagni - foto di Enzo Merlino

di Antonella D’Avanzo

Per inseguire una traccia, un sapore, un profumo, una storia, raggiungiamo il territorio di Roccamonfina, un comune dominato dall’omonimo vulcano spento, il più vasto edificio vulcanico d’Europa, situato sulle pendici orientali del monte Santa Croce, dove il suolo e il clima consentono la produzione di un frutto, un achenio, di qualità pregiatissima, una grande benedizione della Terra: la castagna.

Qui la leggenda vuole che ancora oggi, nei pressi del Santuario della Madonna dei Lattani, viva un albero di castagno della varietà “Tempestiva”, piantato dal suo fondatore, il francescano S. Bernardino da Siena. Questi, venuto in pellegrinaggio agli inizi del ‘400 insieme a S. Giacomo della Marca per rendere omaggio all’immagine della Madonna e volendo edificare in questo luogo un convento, per conoscere la volontà di Dio provò a piantare in terra il proprio bastone di castagno secco che subito germogliò. L’antica coltivazione del castagno in questa area fortemente vocata è testimoniata da atti del 1800.

Oggi l’intero territorio è coperto da boschi di castagni, che costituiscono un paesaggio di rara bellezza che alla vista del visitatore incanta e stordisce.

In una passeggiata tra i castagneti in questo paradiso naturale incontriamo Fiorentino, un uomo che sa coniugare una grande passione per questa terra e per i frutti che generosamente dona, ad un grande amore per l’ambiente. Ci racconta, con saggia maestria, circa le cultivar di Castanea sativa del Roccamonfina, sostenendo, con eccellente capacità di convincimento, e di cui condividiamo il pensiero, che si tratta di un patrimonio da non perdere. Infatti la grande ricchezza varietale presente in un territorio non molto vasto, non si trova in nessun altro posto dedito alla castanicoltura e ciò è riconosciuto dai maggiori esperti del settore.

Roccamonfina di notte - foto di Enzo Merlino

Tra le diverse cultivar di Castanea sativa del comprensorio di Roccamonfina tipiche sono: “La Tempestiva o Primitiva”, così chiamata per la sua precocità ed è la prima castagna, in assoluto, ad essere commercializzata aprendo il mercato fin dagli inizi di settembre; di buona qualità per l’alto contenuto zuccherino, ha il pericarpo di colore bruno-scuro con piccole striature poco evidenti ed endocarpo di colore bianco latteo, consistente e piacevolmente dolce, destinata alla produzione di caldarroste. La “Napoletana o Napoletana riccia”, viene considerata un’ottima varietà per le caratteristiche di pregio del frutto, di forma molto regolare e pezzatura media; la “Lucente o Lucida”, diffusa in tutta l’area, presenta un frutto bello e regolare, di pezzatura media, non molto dolce. Queste sono affiancate da altre cultivar, non meno importanti come la “Paccuta”, la “Verdosca”, la “Marzatica o Mazzara”, la “Napoletanella”, la “Mercogliana” la “Straccia sacchi o Pezzutella”, la “Mirannella”, la “Lata” la “G. Ionta o Ionta”, la “Rossolella”, la “San Pietro”.

Castagneto di Roccamonfina - foto di Enzo Merlino

La castanicoltura per il territorio di Roccamonfina e di tutta l’area del Monte Santa Croce, sin dai tempi antichi, ed ancora oggi, rappresenta un’importante risorsa forestale per la conservazione e salvaguardia del territorio, nonché alimentare, zootecnica ed economica, gestita secondo i buoni usi e la saggia cultura del passato.

Per la Tempestiva, sono in corso i lavori per la presentazione dei documenti finalizzati ad ottenere un riconoscimento che porterà vantaggi a tutto il settore della castanicoltura locale e dell’indotto che produce, con un sensibile ritorno in termine di valorizzazione e promozione sia del prodotto che del territorio.

Le castagne di Roccamonfina hanno un’ottima versatilità prestandosi molto bene in cucina in piatti che vanno dal salato al dolce, su antiche ricette tramandate da famiglia in famiglia, a ricette di nuova sperimentazione che pure riscuotono successo fra gli esperti di gastronomia.

Castagne di Roccamonfina - foto di Enzo Merlino

Attraverso la semplicità, la padronanza e la maestria dello chef Antonio Di Stefano, scopriamo una ricetta tramandata dai suoi nonni, un piatto genuino, rispettoso della più squisita tradizione contadina, dal sapore gustoso e deciso, la Zuppa di fagioli, funghi e castagne; e un dolce tipico, semplice negli ingredienti e nel procedimento, da poter preparare a casa nel periodo autunnale, il Tronchetto di castagne.

Zuppa di fagioli, funghi e castagne - foto di Antonella D'Avanzo

Zuppa di fagioli, funghi e castagne

Ingredienti.

–        Fagioli borlotti o cannellini (secondo preferenza) una scatola

–         funghi porcini o misti 3/4 cucchiai

–        castagne del prete (quantità, secondo preferenza)

–        olio extra vergine di oliva 1 ½ cucchiaio

–        uno spicchio d’aglio

–        vino bianco una tazzina

–        peperoncino piccante fresco

–        sale q.b.

 

Preparazione.

Sbucciare e pelare le castagne, tagliarle a metà e far ammorbidire in una tazza d’acqua tiepida. In una padella, versare l’olio, l’aglio, il peperoncino, far soffriggere ed unire i funghi precedentemente puliti e tagliati, versare una tazzina di vino bianco, lasciar cuocere senza coprire finché il vino non evapori; si aggiungono i fagioli con la loro acqua, continuando la cottura per altri 5 minuti, ed infine unire le castagne terminando la cottura per altri 5 minuti. Salare e servire il piatto caldo, decorato con una castagna al centro della zuppa, un filo d’olio di oliva e fette di pane abbrustolito.

Tronchetto di castagne - foto di Antonella D'Avanzo

Tronchetto di castagne

Ingredienti.

–        castagne grandi 750 gr

–        zucchero125 gr

–        burro150 gr

–        un po’ di rum

–        latte q.b.

–        cioccolato fondente130 gr

–        zucchero a velo.

Preparazione.

Sbucciare le castagne e far lessare 20 minuti circa; Pelare ponendole in una casseruola, versandoci del latte a filo, facendo cuocere fino a che il liquido non si asciughi. Togliere dal fuoco, eliminare il liquido di cottura e schiacciare con l’aiuto di uno schiacciapatate.

A parte sciogliere il cioccolato a bagnomaria con un cucchiaio di acqua, una volta sciolto, versarlo in un recipiente con il burro amalgamando bene, unire lo zucchero e la purea di castagne mescolando rendendo il composto omogeneo. Porre  il composto su un foglio di carta alluminio, formare  un “tronchetto” con la stessa carta, sigillare bene e mettere in frigorifero fino al momento di servire. Eliminare la carta e adagiarlo su un piatto da portata, rigare con i rebbi di una forchetta, spolverizzare con zucchero a velo e servire. (Il tronchetto può essere ricoperto anche di cioccolato fondente sciolto e fatto raffreddare).

 

Indirizzi:

LA CASTAGNERIA
Sede: Via Garofali – 80135 Roccamonfina (CE)
Punto vendita: Piazza Nicola Amore – 80135 Roccamonfina (CE)
Tel. 0823 920192

 

Il Vulcano, Ristorante – Pizzeria

cucina tipica,  (area mercato) Loc. Sorgenza – Roccamonfina CE

tel. 349 3445434