I migliori carciofi alla romana o alla giudia: la classifica di Giacomo A. Dente


Paris a Trastevere - foto tratta dal sito del ristorante

 di Ilaria Pipola

Questa settimana protagonisti della classifica del giornalista Giacomo A. Dente in “Cronaca di Roma” de “Il Messaggero” sono i carciofi, amati e cucinati da secoli in tutte le case e ristoranti romani. Prodotto stagionale, è già presente nella capitale dall’800, proposto in due versioni, il carciofo alla romana, con mentuccia, aglio e prezzemolo, e il carciofo alla giudia, di origine ebraica, nella forma fritta. Ecco chi, secondo Dente, è degno di entrare nella top ten tra i locali di Roma che propongono questo piatto.

Primo classificato è Paris, nel cuore di Trastevere, che a 13 euro, presenta un carciofo alla romana tradizionale, che ha come risultato “sapori, consistenza e delicatezza”.

A seguire, in pieno centro storico, il ristorante Vecchia Roma, in cui il piatto la versione “alla romana è rivisitata con intelligenza, giusto aglio e perfetto come consistenza”, mentre il carciofo alla giudia è “delizioso e scrocchiarello”, a 5 euro.

Terzo posto ancora per Trastevere con il locale Da Teo, in cui si può gustare la vera cucina romana, quindi anche il carciofo, che qui “trova felicissima espressione, poco unti, ma grintosi di profumi”, a 3, 50 euro.

Ritroviamo anche in questa classifica Armando Al Pantheon, che “sa fare emozionare con dei carciofi tutti; sapore consistenza, senza inutili pesantezze d’unto”, a 5 euro.

Locale dalle origini storiche è La Campana, al centro, che si aggiudica il quinto posto, in cui regna la cucina romana. Tra le proposte, appunto, le due versioni del carciofo di “rara bontà (specie alla romana)”, a 6 euro.

Evangelista, uno tra i locali più famosi della capitale, a Via delle Zoccolette, è al sesto posto. Festeggia i 50 anni di apertura, proponendo da sempre cucina tipica romana ed una versione dei carciofi cotti e schiacciati tra due mattoni, a 14 euro.

Un bistrot trendy, dietro al Colosseo è Caffè Propaganda, settimo posto, “imperdibile per gli amanti del carciofo”, che propone in tris: crudo di insalata con la salsa delle puntarelle, alla romana e alla giudia”, a 15 euro.

Già dal nome Tannino, vicino Viale Libia, si intuisce l’amore per il vino di questo locale, ottavo posto, che presenta una cucina classica, in cui il carciofo alla romana ha “un eccellente equilibrio tra i sapori e gli aromi”, a 6 euro.

Nono posto per Matricianella, al centro, cucina tipica ebraico-romanesca, con un’ attenzione particolare per i fritti. Quindi da assaggiare il carciofo alla giudia “vispo e fragrante come pochi”, a 5.50 euro.

Famoso ristorante nel cuore del Ghetto è Ba’ Ghetto, decimo posto, cucina ebraico-romanesca, che se anche propone le due versioni di carciofo, da assaggiare soprattutto quella “alla giudia”: “tenera e croccante”, a 5 euro.

L’abbinamento del vino, come si sa, con i carciofi è uno dei più difficili, per il loro gusto amaro e metallico. Come suggerisce Dente si potrebbe abbinare un rosso senza eccessi di tannino, oltre ai Primitivi o ai Cesanesi non troppo aggressivi. Azzarderei anche un vino bianco morbido ed aromatico (etichette trentine).

Un commento

  1. Ancora non ho provato il Caffè Propaganda… cercherò di recuperare!

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