I Taurasi di Taurasi 2008, degustazione completa


Rita Abbagnale, Oto Tortorella, Marina Alaimo, Luciano Pignataro, Nicola Di Iorio, Raffaele Inglese e Giacomo Pastore

di Roberta Raia

Taurasi: orgoglio della Campania quando si parla di vino, ma non solo. La suggestiva location del Castello di Taurasi, infatti, ci parla del passato ed è così che la storia s’intreccia alla cultura enoica. Tra una degustazione e l’altra non si può che giungere ad una riflessione sull’importanza di ciò che stiamo sorseggiando. Taurasi, dunque, non è solo un prodotto eccellente dal punto di vista qualitativo ma rappresenta una “spugna” di frammenti culturali, storici e di una tradizione antica, mix vincente che lo rende un vero patrimonio.


Ai banchi d’assaggio le aziende propongono l’annata 2008. Il Taurasi DOCG, per forgiarsi di tale” titolo”, secondo il disciplinare, deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni di cui almeno uno in botti di legno. Nella tipologia “riserva” deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno quattro anni, di cui almeno diciotto mesi in botti di legno.
Il periodo di invecchiamento decorre dal 1° dicembre dell’annata di produzione delle uve.
L’andamento climatico dell’annata 2008, in rapporto ai principali aspetti produttivi che caratterizzano l’Aglianico e l’areale Taurasi  può essere considerato pressoché  perfetto, grazie all’andamento stagionale estremamente regolare, senza alcun eccesso rispetto  alle precipitazioni e alle temperature registrate.

La sala

Ad un inverno moderatamente freddo e piovoso ha fatto seguito una primavera mite e regolare. L’estate calda, ma mai torrida, è stata caratterizzata nel contempo da forti escursioni termiche che hanno apportato un contributo fondamentale alla sintesi degli aromi varietali.
L’autunno, poi, è stato caratterizzato da un andamento climatico regolare con escursioni termiche importanti.
Un’annata complessivamente poco piovosa per quanto riguarda le precipitazioni totali: le piogge primaverili hanno rinvigorito la riserva idrica e le contenute precipitazioni di settembre/ottobre  sono risultate favorevoli per i processi di maturazione e per un buon accumulo di sostanza zuccherina.
L’annata stupisce anche per quando concerne l’aspetto sanitario: lo stato delle uve Aglianico nel periodo pre-vendemmiale risulta essere impeccabile.
Questo scenario ha reso all’Aglianico le seguenti caratteristiche analitiche: maturazioni graduali, gradazioni zuccherine sostenute senza eccedenza e vivaci livelli di acidità.
“Voci di corridoio” sostengono che nella maggior parte dei casi le uve siano state raccolte sane e a completa maturità polifenolica.
Il 2008 sembrerebbe, per il Taurasi, essere stata l’annata della “cosa giusta al momento giusto”. L’Aglianico si è offerto in condizioni ottimali alla vendemmia, in tutto il suo splendore… ai produttori non è restato che raccogliere al momento ideale!
In questo scenario, tenendo conto dell’andamento climatico e delle maturazioni complete e armoniose, ci aspetteremmo dei vini complessi, ricchi di materia, ma in assoluto armonici.
L’unica perplessità potrebbe essere l’assenza di specifiche peculiarità data la regolarità indiscutibile  dell’annata, ma questo si sa, lo scopriremo solo con il tempo.

Antico Borgo –Taurasi 2008

Un vino già estremamente evoluto nonostante la giovane età.
Acidità-tannini e alcol sono in equilibrio, fortemente caratterizzante una nota isolata e spedita di freschezza.
Al naso, sentori timidi di tabacco e tostatura non invadenti.
Nel complesso un vino armonico ed equilibrato.

Antonio Caggiano –Taurasi 2008

Un vino che dichiara armonia al primo sorso, al primo respiro… tutto si trova in un esemplare equilibrio, tannini-acidità- alcol.
Al naso si presenta raffinato e seducente, in bocca si riscontra la stessa coerenza.
Se mi si può lasciar passare il termine, oserei quasi dire che è un vino dal profilo francese.

Guastaferro –Taurasi 2008

Certamente non un vino docile, contraddistinto da linee dure e spigolose.
Dotato di fortissima acidità e dominato da tannini “spinosi”, bilanciato da un frutto croccante e da un profumo accattivante.
Un vino da osservare nel corso del suo certamente lungo ed interessante percorso evolutivo.

Guerriero -2008
Un vino polposo, ricco di materia ma sopra ogni cosa complesso.
Al naso si presenta pungente e ancora molto criptico, acidità importante e tannini affilatissimi.
Decisamente particolare, ancora poco evoluto e da apprezzare nel tempo.

Mier vini –Taurasi 2008

E’ un vino ancora in evoluzione, le componenti organolettiche sono scisse e ancora non in equilibrio tra di loro, le durezze: acidità e tannini (ancora rustici) si contrappongono ad un’importante alcolicità. L’utilizzo del legno predomina ma in maniera saggia e non invasiva.
Il processo di finitura del vino renderà armonici i caratteri ancora in evoluzione, come testimoniano le annate precedenti di Giacomo Pastore.

Russo –Taurasi 2008
Un vino ancora acerbo, connotato da una acidità spedita e celere.
Al naso, particolarmente interessanti note balsamiche e “verdi”.
E’ da aspettarsi una piacevole evoluzione positiva.
Parola d’ordine: freschezza!

Vigna Villae –Taurasi 2008
Decisamente troppo giovane ma specialmente complesso, di lettura poco immediata e non facile.
L’equilibrio è fragile ma convincente.
Al naso peculiari note di fiori secchi annunciano un’evoluzione smentita da tannini ancora acerbi.
Molto intrigante ed enigmatico. Non ci resta che attendere il decorso del tempo per osservare le sue interessanti evoluzioni.

Contrade di Taurasi –Taurasi 2008

Un vino estremamente polposo e materico.
Il respiro è intenso e caldo.
In bocca risulta armonico ma nel contempo ruvido, contraddizione che lo rende intrigante.
La carica tannica potente e la spinta acida ne assicurano longevità.
Il suo tema nevralgico, sembra essere la potenza!

I campioni degustati hanno dimostrato tendenzialmente dei tratti comuni, non ci sono stati almeno secondo il mio punto di vista, voci particolarmente dissonanti dal coro in termini di personalità, ovviamente scrivo e sottoscrivo che è prematuro fare un’analisi di una annata così recente in rapporto ad un vino che non trova da giovane la sua massima espressione. Chi conosce  il Taurasi, lo sa, che per esprimersi al meglio, ha bisogno solo di tempo.

3 Commenti

  1. Brava Roby mi piace tanto leggerti…sei così armonica ;) aspettando il prox ti faccio i complimenti per questo..ah e grazie…

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