I vini di Verrone al ristorante Le Macine di Ascea


Enrico Malgi con Paolo Verrone, Roberto Longobardi e Luciano Ferolla

di Enrico Malgi

Metti una sera a cena, in conviviale e gradita compagnia tra amici al ristorante “Le Macine” di Ascea Marina del simpatico e disponibilissimo Luciano Ferolla. L’occasione è quella giusta e ghiotta anche, perché si accendono i riflettori sulla gamma dei vini di Antonio e Paolo Verrone di Agropoli. Vini che sono stati più volte premiati dalle guide specializzate e ultimamente diventati famosi anche in Germania, perché scoperti da un noto cronista enogastronomico locale che li ha fatti conoscere ed apprezzare ai suoi connazionali. A questo piacevole happening ha preso parte il bravo e preparato sommelier del ristorante “Il Papavero” di Eboli Roberto Longobardi, che ha condotto la serata con magistrale competenza professionale. Presente anche il titolare dell’azienda, l’avv. Paolo Verrone, inappuntabile e sempre preciso e competente nei suoi misurati e mirati interventi, che hanno conquistato la platea tutta.

Tutte le pietanze che sono state servite, abbinate ai vini, erano prettamente e rigorosamente a base di pesce, preparate divinamente dalla “cheffa” Grazia Marra. In successione sono state presentate le seguenti etichette: Prime Vigne Fiano Cilento Doc 2009; Prime Vigne Rosato Paestum Igt 2009; Girapoggio Fiano Cilento Doc Riserva 2008; Prime Vigne Aglianico Cilento Doc 2009; Verrone Aglianico Cilento Doc Riserva 2003. Bisogna precisare che
l’Aglianico base è stato accostato ad un sontuoso e saporito piatto di baccalà in cassuola, mentre quello riserva e barricato del 2003 non ha trovato un adeguato accoppiamento e, quindi, ha recitato gigionescamente in solitario la parte da attore consumato, con un monologo travolgente e con gli immancabili battimani finali.

Ecco adesso delle brevi riflessioni personali sull’esame organolettico dei vini.

Il ristorante Le Macine

Prime Vigne Fiano Cilento Doc 2009 – Colore giallo paglierino tenue, che si rivela ancora in progressione cromatica, come da copione. Il naso è tipicamente e cilentanamente floreale e fruttato: ginestra, gelsomino, fiori di campo e pesca ed altri frutti a polpa bianca, con sottofondo di erba appena tagliata. Il sorso in bocca è appagante e occupa tutto lo spazio disponibile. Ritornano vividamente poi le sensazioni floreali e fruttate, con aggiunta di note salmastre e quasi iodate. Finale delizioso e pervasivo.

Prime Vigne Rosato Paestum Igt 2009 – Premetto, così come ho confessato all’amico Paolo Verrone, che non sono mai stato un fan dei vini rosati cilentani, per varie ragioni. Questa bottiglia, però, si lascia preferire, perché ha nelle corde ottimi atout da esibire. A cominciare dal suo cromatico rosa carico, un cerasuolo scuro, quasi chiaretto. I ricordi olfattivi sono gentili, con netti rimandi di frutta rossa, come la visciola, il lampone, le more e i mirtilli. Il gusto è succoso ed intenso, con una beva che è giocoforza ripetitiva, perché fresca, aggraziata, floreale e fruttata, che invita proprio a riprovarci. Ci può stare, insomma.

Girapoggio Fiano Cilento Doc 2008 – Ecco la novità in casa Verrone: un Fiano barricato uscito un anno dopo, come alcuni irpini di razza. Un vino, ancora in itinere, ma che già da adesso è una certezza, tanto da poter gareggiare alla pari con i suoi migliori fratelli conterranei. Colore giallo paglierino carico, con tocchi dorati. Profumi che riverberano la classicità territoriale: biancospino, ginestra, fiori di campo e poi una virata verso effluvi agrumati e sapidi. In bocca è bello teso, salmastro, fibroso, succoso e con piglio caratteriale piacevolmente floreale e fruttato. In chiusura, poi, esibisce sottili venature minerali, ottima energia ed espansione finale. Gran bel vino. Ne sentiremo sicuramente parlare in avvenire.

Prime Vigne Aglianico Cilento Doc 2009 – Nel bicchiere, la veste cromatica si presenta con un bel rosso rubino intenso, con riflessi violacei. Al naso salgono profumi netti ed amalgamati di frutti di bosco, prugne, ciliegie e viole. In bocca si sente che il vino è ancora giovane, anche se finemente impostato. Ha un appeal fresco, leggermente tannico, elegante e morbido. Nel sottofondo finale, poi, viene richiamato il registro organolettico intessuto di frutti rossi, che dona alla beva una piacevole ed appagante sensazione edonistica.

Verrone Aglianico Cilento Doc Riserva 2003 – Ecco la controprova. Questo vino l’avevo già recensito circa un anno fa e allora avevo vaticinato che col tempo sarebbe migliorato. Ebbene è proprio così: l’ho trovato più maturo, più corposo, più godibile. Si vede che le forze sinergiche messe in campo col passare del tempo hanno funzionato alla grande. La materia prima innanzi tutto, che può vantare un terroir invidiabile: il terreno, il clima, l’esposizione in media collina e il mare vicino. Poi l’applicazione maniacale dei Verrone e la mano santa di Bruno De Conciliis.

Il risultato finale si evidenzia già nel bicchiere con un colore che è diventato nel frattempo ancora più scuro, un rosso granato pieno, con lampi purpurei. Il naso, poi, viene messo a dura prova per cercare di dipanare la giusta sensazione olfattiva e carpirne le molteplici sfumature. Certamente non mancano note austere, eteree, empireumatiche, balsamiche e speziate. E poi goudron. cassis ed erbe aromatiche. In bocca è croccante e piacevole, con una trama tannica infittita, ma ottimamente stemperata. Il retrogusto è molto intenso e persistente e lascia una sensazione di totale appagamento, come un bacio della propria amata. Un grande vino, sicuramente all’altezza dei migliori della sua tipologia sul territorio e che può durare ancora nel tempo. E allora ad majora e, intanto, prosit!

 

5 Commenti

  1. Complimenti Prof. Malgi, veramente una recensione straordinaria,, schede tecniche dei vini molto interessanti. Behh non sò che dire ma il complimento per me è troppo!!!!!!!!!
    Grazie di tutto.
    Longobardi Roberto

  2. Caro Enrico, per me e’ sempre un piacere enorme ed impagabile poter condividere con gli amici le sensazioni e le emozioni che accompagnano la degustazione dei vini che ci pregiamo di proporre a quanti apprezzano prodotti di “nicchia” che rispecchiano a mio modesto avviso la spiccata personalità di queste terre cilentane. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla serata da Luciano e un ringraziamento particolare a Roberto Longobardi, giovane entusiasta e appassionato del mondo del vino, e a te che, come sempre, hai la rara dote di saper esprimere a parole ciò ci emoziona… Un abbraccio

  3. Condivido le valutazioni sui vini di Verrone Viticoltori, che ho avuto il piacere di degustare in una cena all’Antica Pagliera di Salerno, con la cortese e competente spiegazione della proprietaria signora Pina, sommelier professionista.

    Ho visitato anche l’azienda che è bellissima sia per l’esposizione panoramica con vista sul golfo di Agropoli, sia per l’avanguardia dei vigneti.

    Complimenti davvero all’avvocato Paolo Verrone e alla famiglia Verrone in generale.

  4. Sono io che ringrazio Roberto, Paolo e Luciano per aver pensato di organizzare un rendez-vous così appagante e coinvolgente e che ci fa scoprire ancora di più la vera essenza della vita: condividere con cari amici queste emozioni uniiche e gratificanti.
    Spero di stare insieme nuovamente il più presto possibile. Per me è sempre un piacere ed un onore partecipare a queste serate con voi tutti.
    Alla prossima.
    Abbracci.

  5. bhe , non bisogna mai fermarsi ai pregiudizi personali, saro’ di certo uno dei prossimi assagiatori di questi vini .

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