Il Barolo di La Morra


La famiglia Cordero di Montezemolo

di Cosimo Torlo

Il Barolo di La Morra tra tutti quelli prodotti in Langa è noto per la sua finezza ed eleganza, per le sue note fruttate, per la sua immediatezza, tutte caratteristiche che lo rendono pronto e di conseguenza apprezzabile prima dei suoi “compagni” provenienti dagli altri comuni della denominazione, in particolare da quelli di Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba. Ma non tutto il Barolo di La Morra è uguale, perché diversificate sono le caratteristiche che troviamo nei 380 ettari vitati, pari al 33% dell’intera area a Docg.

Sono tre le aree più rappresentativa; la prima a nord, nella zona di Santa Maria troviamo Nebbioli semplici di struttura e poca longevità. La seconda più a sud, intorno alla’Annunziata, zona dove sono esplosi cru importanti quali l’Arborina, il Monfalletto, i Ghiachini, vini che uniscono eleganza ma una struttura decisamente importante che li porta a supportare un discreto invecchiamento. La terza zona è quella che confina con il territorio del Comune di Barolo, e il Nebbiolo su quei bricchi si rileva decisamente più accattivante e complesso, ne fanno fede la presenza di cru storici quali Brunate e Cerequio, ma ancora il Fossati, il Sarmassa.  Bottiglie eccellenti, che se pur non raggiungendo le strutture dei vini di Serralunga, se la giocano alla grande presentando un mix di finezza e solidità davvero affascinante.

Tra le aziende di La Morra più significative  l’azienda dei Cordero di Montezemolo, Monfalletto  ha certamente un posto d’onore.

cassa celebrativa 150 anni

Le origini della Tenuta Monfalletto risalgono al 1340, quando Pietrino Falletti acquistò il territorio di La Morra. La proprietà, variata in consistenza nel corso dei secoli, giunse fino alla contessa Luigia Falletti di Rodello e nel 1941, dopo la sua scomparsa, al più stretto erede, Paolo Cordero di Montezemolo, padre dell’ attuale proprietario Giovanni, coadiuvato dai figli Elena ed Alberto e dalla moglie Luisella.  La proprietà si estende attualmente su 28 ettari in un unico corpo che si sviluppano intorno ai fabbricati, cui va aggiunta la Vigna Enrico VI a Castiglione Falletto. La cantina è uno spettacolo, una finestra sulla Langa, esempio di un architettura che si fonde a meraviglia con il territorio circostante.

Gerbaldo

Simbolo dell’azienda, e non solo, un cedro del Libano, che si innalza imponente sulla sommità di una vigna, ben visibile da gran parte della Langa del Barolo. L’albero venne piantato nel 1856 in occasione delle nozze di Costanzo Falletti di Rodello e di Eulalia Della Chiesa di Cervignasco, che vollero in tal modo lasciare un simbolo del loro amore per queste terre alle generazioni a venire.

La produzione della cantina spazia in un po’ tutte le tipologie del vino della zona, dal buon Arneis, un ottimo Montezemolo Brut Metodo Classico, ed un corposo Chardonnay “Elioro”. Tra i rossi, Dolcetto, il Nebbiolo,  la Barbera d’Alba e la superiore “Funtanì” , il Langhe Rosso Curdé”. Ma è il Barolo il loro punto d’eccellenza, diverse le bottiglie prodotte; oltre ad un base, tre cru,  il Monfalletto, il Bricco Gattera, e l’Enrico VI. Parliamo di questi ultimo, per l’annata 2007 e del Monfalletto, di cui è stata realizzata anche una confezione a tiratura limitata di 12 bottiglie con tutte le etichette storiche della cantina per omaggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Vigna Enrico VI si trova nel cru Villero di Castiglione Falletto, una delle zone più prestigiose per la produzione del Barolo. Dunque non fa parte della zona di La Morra, in quei vigneti nasce un vino che si presenta con toni fruttati dolci e maturi, con sfumature speziate e floreali. La sensazione gustativa è forte e consistente sorretta da una trama tannica molto fine che dona spessore e volume.

Il Barolo Monfalletto 2007 è il frutto di un annata stupenda, dove questo cru mette insieme tutte le sue migliori caratteristiche; dal colore granato intenso,al le note speziate e floreali stupendamente miscelate, ricco, corposo ed elegante.

Azienda agricola Monfalletto – Fr. Annunziata 67 – La Morra (CN) – tel. 0173/50.334 www.corderodimontezemolo.com

Mariacristina e Mariavittoria Oddero

La famiglia Oddero rappresenta una delle più lunghe tradizioni viticole nelle Langhe del Barolo. Alcuni vecchi documenti ed atti notarili attestano come la famiglia fosse già attiva nella vinificazione a cavallo dei secoli XVIII e XIX, trasformando le uve provenienti dai vigneti di proprietà nel comune di La Morra.  La storica casa vinicola è oggi guidata dalle sorelle Mariacristina e Mariavittoria, subentrate al padre Giacomo, patriarca del Barolo che continua, comunque, a consigliarle forte della sua lunga esperienza.

La cantina Oddero

Oltre a quelli storici di La Morra, l’azienda possiede pregiati cru anche nei comuni di Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, Castiglione Falletto e Neive. La cifra stilistica degli Oddero è un mix di sapienza antica, ma con un occhio alle moderne tecniche produttive, oltre a tenacia e pazienza nel vivere e portare avanti i vigneti. Molto ampia la loro produzione; un bianco, il Langhe Bianco “Collaretto”, un Moscato d’Asti e una ricca batteria di rossi, dal Dolcetto d’Alba a due Barbera d’Alba, un Langhe Nebbiolo, un Langhe Rosso “Furestè”, un Barbaresco eccellente, il “Gallina” e ben sei Baroli; il base, “Villero”, “Rocche di Costiglione”, Bussia Soprana “Vigna Mondoca”, “Brunate” e “Vigna Rionda”.

I vigneti di Oddero

Nel territorio di La Morra producono il “Brunate”, il 2006 si presenta con un colore rubino tendete al granato, le note sono quele tipiche del territorio, note floreali con la rosa e la viola in evidenza, con un finale di frutti maturi. I tannini sono lunghi, persistenti che donano al vino una lunga longevità.

Il Barolo di Oddero

Il Barolo Bussia  “Vigna Mondoca”  si trova nello storico e prestigioso cru della Bussia Soprana a Monforte d’Alba con i ceppi di nebbiolo che hanno un età media di 35 anni.  Un Barolo dalle evidenti note speziate, rimpolpate da un frutto dolce che si offre con immediata maturità,  ed un elegante sensazione  balsamica. Al sorso il tocco floreale è intenso è espressivo ed avvolgente, la sostenuta tannicità  regala una  piacevole progressione e vigorosa sensazione gustativa.

Poderi e Cantine Oddero – Fr. Santa Maria 28 – La Morra (CN) – tel. 0173/50618 – www.oddero.it

Mauro e Daniela Veglio

Mauro Veglio ha lavorato fin da ragazzino a fianco del padre, imparandone i segreti in vigna ed in cantina. Nel 1992 ha rilevato l’azienda di famiglia ed ha deciso di cambiare rotta seguendo l’esempio dell’amico Elio Altare, iniziando da subito con una drastica riduzione delle rese per ettaro.  Coadiuvato in questo percorso dalla moglie Daniela, instancabile e bravissima donna del vino. La loro è una piccola realtà, 12 ettari ma tutti stupendamente collocati, ed un lavoro in vigna che segue una filosofia naturale nei prodotti e  nella selezione dei grappoli, minore quantità per una maggiore qualità.

Il Barolo di Veglio

Molti i vini prodotti pur essendo la loro produzione limitata, una scelta che tende ad enfatizzare al meglio le specificità di ogni vigneto; dunque Dolcetto, due Barbere d’Alba, ottima la “Cascina Nuova”, un Langhe Nebbiolo e cinque Baroli; il base, il “Vigna Gattera”, il “Rocche”, il “Castelletto” e il “Vigna Arborina”.

mauro veglio arborina

Il “Vigna Arborina” 2007 si presenta rosso rubino, frutti rossi, lampone, ribes, ma che si evolve piano, trasmettendo un carattere e un terroir caldo e confortevole, il tutto accompagnato da una fitta ed elegante tanninicità.

I vigneti di Veglio

Il Barolo 2007 è un ottimo prototipo del Barolo fresco di La Morra, delicato, fresco ed elegante, un vino che si fa bere senza giri di parole, si mette a tavola si stappa e salut !

Veglio Mauro – Fr. Annunziata 50 – loc. Cascina Nuova – tel. 0173/50.92.12 – www.mauroveglio.com

La Langa

“Innumerevoli piccoli paesi collegati, attraverso l’indecifrabile moltiplicazione delle loro colline e delle loro valli, con strane e continue giravolte, così che anche i più vicini sembrano lontani e anche i più lontani sembrano vicini. […] qui tutto ruota intorno al vino. Non sono gli abitanti della zona che monopolizzano il loro prodotto. È il prodotto della zona che monopolizza i suoi abitanti”. –

da “Vino al Vino” di Mario Soldati.

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