Il Cavaliere dedica la pizza a Napolitano


Alfredo Furgione presenta la Pizza Napolitano (NewFotoSud-Alessandro Garofalo)

Il presidente Napolitano lo ha nominato Cavaliere della Repubblica, il primo pizzajuolo della storia ad avere questo onore. Una scelta motu proprio di chi non dimentica la propria città dove in questi giorni è circondato dalla simpatia e dal calore dei cittadini, degli operai e dei suoi vecchi compagni.
Così ieri pomeriggio Alfredo Furgione ha dedicato una pizza a Giorgio Napolitano. La prima pizza napoletana Napolitano. Posso descriverla perché mi è piovuta sulla scrivania di lavoro verso le sette: il verde di salsiccia e friarielli, il rosso della margherita classica con pomodori, il bianco di una squisita farcia di ricotta.
Imperdibile.
Cavolo, è proprio bello vivere e lavorare a Napoli.

18 Commenti

  1. fortunati voi! a dirvelo e’ un “napolide” che non ha perso la speranza dii poter ,un giorno, assaporare la pizza Napolitano in una Napoli risorta.

  2. Un “nota bene”: non Cavaliere del Lavoro, ma, come hai scritto nell’altro post, Cavaliere della Repubblica.
    Cavaliere del Lavoro è diventato, per stare in tema di cravatte, Maurizio Marinella.

    Congratulazioni, in ogni caso!

  3. L’ignoranza spopola e regna.

    Il sug. Furgione non è certamente il primo pizzaiolo a guadagnarsi il titolo di Cavaliere: forse certuni “giornalai” farebbero meglio ad andare a visitare una certa “L’arte della pizza” in via Santa Maria della Libera; ne rimarrebbero sorpresi.

    Informarsi prima di scrivere è opzionale, per alcuni.

        1. allora, invece di fare scorrettamente pubblciità a un altro posto, dici chi è stato il pizzaiolo Cavaliere del Lavoro primo di Furgione

    1. ?????
      sei intervenuto per due cose: 1-dici che furgione non è il primo pizzaiolo cavaliere della repubblica.
      Ci puoi dire il primo?
      2-hai fatto il nome di una pizzeria che non c’entra nulla?
      Tieni più di dieci anni?

      1. Il nome: Gaetano Esposito.
        La pizzeria in cui lavora: L’arte della pizza.

        Il primo pizzaiolo Cavaliere del Lavoro.

        Caro Luigi, mi chiedo lei che problemi abbia.

        “Il Cavaliere del Lavoro, Gaetano Esposito, tale fu nominato qualche hanno fa’ dal Presidente della Repubblica Italiana Luigi Scalfaro[…]”.

        1. appunto, dell Lavoro, non Cavaliere della Repubblica
          sono due cose completamente diverse
          pignataro in questo post ha usato il termine sbagfluiato e Farina lo ha rilevato

  4. che bello vivere e, soprattutto, lavorare al Sud! partecipare della gioia e dell’orgoglio di quando un collega raggiunge un risultato importante nella stessa città! Leggere le note e i commenti di soddisfazione quando un ristoratore della propria regione arriva ai vertici della notorietà. Assistere al prolificare di associazioni e consorzi di cibo e di vino per portare avanti, in Europa e nel mondo, tutti insieme un prodotto campano, calabrese, pugliese. Dover aspettare i tempi di moderazione dei post di questo blog quando i produttori si affollano tutti insieme per congratularsi di una chiocciola, un bicchiere, una stella riconosciuta ad un loro conterraneo. Caspita Pignataro, farai una faticaccia a smistare tutto ‘sto traffico di messaggi di positività e condivisione!

  5. Hai ragione Virginia. La cosa incredibile è che tutta questa gente ignora che ogni messaggio parte da un indirizzo preciso e che, anche se usano nomi diversi, la maggior parte di colore che parlano male di produttori e ristoratori sono proprio i produttori e i ristoratori.
    Per fortuna la cosa non riguarda solo il Sud, è un tema di demenza italiana.
    Prendi il caso di questo Francesco: parte a testa bassa invece di rilevare semplicemente che il pizzaiolo Esposito ha già avuto la nomina di Cavaliere del Lavoro da Scalfaro. Non sarebbe tutto più semplice?
    @Tommaso, grazie per la segnalazione del refuso, ora correggo.

  6. Penso sia piacevole e gustoso addentare la croccante pizza che il “CAVALIERE” ha dedicato al PRESIDENTE piuttosto che coltivare polemica sterile1

    W LA PIZZA CHE ANCORA MUOVE L’ECONOMIA DELLA CAMPANIA.

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