Il cucchiaio d’argento e il miracolo di Stefano Caffarri a San Gennaro


Il cucchiaio d'argento

Ci sono date carbonare nel piccolo mondo enogastronomico del web destinate, speriamo, a far parlare nei prossimi anni. Una di questa è San Gennaro 2012 che ha fatto un miracolo: Appunti di Gola, blog cult curato con geometrica pignoleria e buon gusto estetico da Stefano Caffarri, si è dissolto, trasformandosi nel sito del Cucchiaio d’argento.

Sicché voi cliccate www.appuntidigola.it e vi esce www.cucchiaio.it

Il miracolo di San Gennaro si scioglie a Milano nel bello spazio in cui lavora Nicola Cavallaro in una serata giusta, non strillata nella quale, mi si riferisce, lo Champagne sarebbe stato più beneaugurante o bene accetto, del Prosecco.

Stefano Caffarri con Dario Vergassola

Ma, dettagli a parte, questa trasformazione segna l’ingresso di un editore deciso a puntare sul web. Un casa editrice popolare con la voglia di misurarsi in modo serio e completo con questo nuovo strumento. E questo è un segnale positivo nella giungla di improvvisatori.

Potremmo infatti aprire il vaso di Pandora descrivendo freschi blog trasformati in editori-marchetta usi al lavoro volontario altrui o di siti-editoriali ingessati dai contratti di lavoro che non  acquistano la naturale elasticità dell’impasto della pizza napoletana.
Ci siamo resi conto, invece, di come queste discussioni non interessino nessuno e cogliamo il segnale positivo: un editore ha scelto il suo miglior uomo sfruttando le sue competenze e la sua passione per rafforzare la presenza nel settore enogastronomico.

Ci mancherà quel clima dejeuner sur l’herbe creato tra nebbia, cemento e cielo coperto della Val Padana in cui ritrovavamo la voglia di vivere e di condividere esperienze. Ma potremo seguirlo sul nuovo sito contenti di una competenza giusta al posto giusto. Cosa rara in Italia da un paio di decenni.

Auguri a Stefano, al suo editore, e a tutti coloro i quali saranno coinvolti in questa esperienza in cui si respira aria fresca, pulita e soprattutto pacata.

6 Commenti

  1. Noi stavamo la’. Rappresentavamo noi stessi e forse un pochino anche il titolare di qui, che poverino lavorava come Stakanov in quel di Ischia. Caffarri, solo un pochino democristiano, ma di questi tempi rischia di essere perfino una speranza, se la godeva, pero’ da brava persona che non infierisce sui perdenti. La presenza della Giovoni faceva sperare che le aziende di champagne si sarebbero scannate per esserci. Invece hanno scelto bollicine italiane, molto a est, per understatement o forse perché i molti pubblicitari presenti sono meno snobboni del sottoscritto. Pazienza. Del risotto, ovviamente, non parlo. Il resto bene, soprattutto Vergassola che , perfino lui, pur non capendone nulla, ha sbeffeggiato l’orrendo abito di Caffarri, al quale auguro tanto bene, anche economico, da farmi sperare che presto possa passare ad uno sartoriale, di abito :D

  2. Che c’è di più elegante di quelle calzature portate con l’all black? Neppure in Nuova Zelanda saprebbero meglio.

    1. Davide ! non ho aperto bocca ! e poi lo sai.. Maffi con l’età diventa un vecchio brontolone :-))

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