Imyr 2007 Val di Neto igt


DATTILO
Uva: chardonnay
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno

Chardonnay al Sud? Sì, anche, perché no? Si tratta del primo bianco fatto da Roberto Ceraudo, la vigna, ormai oltre i venti anni, è sulla sommità più alta dell’azienda, il punto più fresco anche se tutto è molto relativo quando parliamo di una terra dove lo scorso anno ad agosto sono stati toccati anche i 45 gradi. C’è, nel senso comune ovvio, quasi una identificazione fra vitigni autoctoni e tipicità o, di converso, fra internazionali e omologazione. Purtroppo non è ben chiaro in Italia, tranne per alcune, poche e ben individuate zone, cosa sia il tipico varietale, certo per il bianco della Calabria oltre al Moscato di Saracena è difficile pensare a qualcosa di ben definito nella storia, a differenza, ad esempio, di quello che possiamo dire del Cirò rosso da uve gaglioppo. Quello che promette la vigna lo conserva la bottiglia, sempre i vitigni internazionali sono più pronti rispetto agli autoctoni, questo avviene nella vendemmia, quando le prime uve ad essere raccolte sono sempre lo chardonnay, in Calabria e Sicilia qualche volta si inizia ai primi di agosto e il moscato. Così anche il bicchiere 2007 è pronto, ha una sua forte immediatezza fruttata, una opulenza sconosciuta agli altri bianchi di Roberto, intensità e persistenza la fanno da padrona sia al naso che in bocca, la struttura e l’alcol ne fanno un vino importante su cui è difficile non prestare attenzione a tavola, ma al tempo stesso c’è una buona acidità che sostiene la beva con vigore senza perciò stancare il palato che ritorna volentieri grazie alla sensazione dolce rilasciata dal legno. Quello che rende piacevole questo Chardonnay è che la sua non è una potenza monocorde, ma abbastanza complessa e varia, ricca di spunti olfattivi grazie soprattutto all’alleggerimento del legno avvenuto nelle ultime edizioni. In base alla nostra esperienza possiamo affernare che si tratta di un vino destinato ad una buona evoluzione nel corso degli anni, almeno cinque o sei, oltre è difficile aspettarsi una crescita quanto piuttosto un mantenimento convinto. Lo abbiniamo su bruschette con la crema di ceci e, ovviamente, sui paté e le terrine di stile francese, ma anche su una buona zuppa di funghi della Sila.

Sede a Marina di Strongoli, Contrada Dattilo
Tel. e fax 0962.865613
Sito: http://www.dattilo.it
Enologo: Fabrizio Ciufoli
Ettari: 20 di proprietà
Bottiglie prodotte: 70.000
Vitigni: gaglioppo, magliocco, cabernet sauvignon, chardonnay, greco, pecorella