Jonh&Mary 2009 Sannio doc Rosato |Voto 82/100


All'ingresso si ricorda la data della svolta

All'ingresso si ricorda la data della svolta

CAUDIUM VINI

Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio

VISTA 4/5 – NASO 24/30- PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 29/35

Arrivando in azienda da Donato Bucciano, immersi in un angolo suggestivo della campagna che sovrasta il centro abitato di Montesarchio, la prima domanda che viene da fare è legata al nome del suo rosato ‘John & Mary’, che richiama alla mente una pellicola statunitense del 1969, che vide recitare insieme l’istrionico Dustin Hoffman e la bella Mia Farrow.

La locandina del film 'John and Mary'

La locandina del film 'John and Mary'

Nessun richiamo cinematografico, visto che all’avvio del percorso in bottiglia dell’azienda, vendemmia 2007, questa etichetta  si chiamava ‘Giuvanne e Maria’, un chiaro omaggio ai suoi genitori. Ma se non c’entra il cinema nella storia di questa azienda lo stesso non si può dire dell’America. Il papà Giovanni, operaio in Canada, decide di ritornare in Italia agli inizi degli anni Settanta, per realizzare il sogno della sua vita: coltivare la vigna. Un sogno che non nasceva a caso, visto che le prime notizie che legano la famiglia Bucciano alla viticoltura affondano ad inizio Ottocento, all’epoca di Salvatore, nonno di Giovanni, attivo in quel di Torrecuso.

Il papà Giovanni, ancora innamorato della vigna

Il papà Giovanni, ancora innamorato della vigna

Al ritorno dall’America, Giovanni acquista terra in tenimento di Montesarchio: inizia a lavorarci nel 1973: due anni dopo arriva la prima vendemmia, con le uve conferite alla Cantina del Taburno di Foglianise. Cosa che durerà per diversi anni, per poi essere commercializzate ad altri grandi produttori della Campania. Tutto questo fino alla seconda metà degli anni Novanta, quando parte l’ammodernamento della campagna voluto soprattutto da uno dei tre figli di Giovanni, Donato.

Donato Bucciano

Donato Bucciano

Dal 1999 al 2007 i cinque ettari che circondano l’abitazione passano dal sistema di allevamento a tendone a quello a spalliera. Di questi cinque ettari ben quattro sono coltivati ad aglianico, il quinto a falanghina. Tutti condotti ad agricoltura biologica. Le bottiglie prodotte sono solo 10.000, ben poca cosa rispetto alla produzione di uva, parte della quale viene venduta, mentre altro vino viene commercializzato sfuso.

Le vigne Caudium

Le vigne Caudium

In questi giorni tra le vigne si sta provvedendo a completare la raccolta dell’aglianico: provato sia nella versione in bottiglia, annata 2007, dove si avverte tanto frutto ed un piacevole tostato dovuto al passaggio in legno grande (botte di 50 ettolitri per sei mesi), che in affinamento, la 2010, senza legno, tanta frutta fragrante (il contatto con le bucce l’anno scorso è durato ben sedici giorni) e con l’unica imperfezione di dover ancora lavorare per levigare il tannino ancora leggermente indomito, ma mai sgraziato. All’aglianico, Donato ha dato il nome di ‘Hercules’, personaggio mitologico che compare nello stemma del comune caudino.

La vendemmia dell'aglianico

La vendemmia dell'aglianico

Il vino di cui parliamo è però il rosato, versione 2009, provato per la prima volta in quel di Torrecuso, in occasione della bella degustazione guidata da Monica Piscitelli.

Il rosato

Il rosato

Su questo calice pienamente in linea con quanto già scritto da Giulia Cannada Bartoli: colore molto carico, cerasuolo anche non molto brillante. Ma le note poco convincenti alla vista subito vengano spiazzate dal naso molto fruttato. Come scritto già da Giulia,”l’olfatto è molto ricco, appena alleggerito da una sottile soffiata di menta fresca”. Ma la sorpresa più grande esplode al palato: tanta freschezza e bella sapidità che segnano in piacevolezza estrema il calice. Di questo vino Donato ne ha prodotto solo 1.300 bottiglie che da questa vendemmia, con la vinificazione nell’areale del Taburno diventerà Docg. E nell’attesa dei nuovi prodotti l’impegno è diretto alla realizzazione del nuovo spazio cantina-accoglienza.

La gamma aziendale si completa con la falanghina Gocce di Ebe.

Sede a Montesarchio via Gualignano,11 – Tel. 0824.835134 – www.caudiumvini.it[email protected] – Enologo: Alberto Cecere – Ettari: 5 di proprietà – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: aglianico e falanghina

Questa scheda è di Pasquale Carlo