L’altra faccia del Cesanese di Affile: Migrante a Olevano Romano


La degustazione del Terre Olibani 2003. Da sinistra Roberto Muzi, Lorenzo Fanfarillo e Luciana Milana

di Paolo Mazzola

Per approfondire il “Rinascimento” del Cesanese , dopo la visita a Coletti Conti uno dei portabandiera del Cesanese del Piglio DOCG, siamo andati nei luoghi di produzione del  Cesanese di Olevano Romano DOC  da Lorenzo Fanfarillo e Luciana Milana, sua moglie , proprietari della cantina  “Migrante”.

Il papà di Luciana,  è stato produttore di vino e uno dei soci fondatori della cantina sociale di Olevano Romano e quindi  molti sono i ricordi familiari legati alla coltura della vite, che scandiva innumerevoli aspetti di vita quotidiana :  se c’era stata la gelata prima della vendemmia si era parsimoniosi  e magari l’acquisto del vestito nuovo veniva rimandato, così  un nuovo giocattolo, una bambola o qualche spesa per la casa importante. La serenità ed il benessere della famiglia  dipendevano dal raccolto, la cui qualità veniva certificata da un personaggio molto temuto  il “sensale” … se pronunciava le fatidiche parole”sa d’aceto” il prezzo del vino andava giù e quindi si prevedevano ristrettezze per tutto l’anno.

La cantina Migrante

Lorenzo però aveva altro lavoro e non si interessava di vino, e nel 1998 insieme a Luciana decisero addirittura di espiantare una parte del vigneto per costruirci l’abitazione .

Lorenzo Fanfarillo con dei bambini di una scuola

Ma  già nel 2000, complice il desiderio di iniziare un’altra attività e l’inizio del “Rinascimento” del Cesanese, che rendeva remunerativa questa attività ,in società con il cognato, reimpianta e trasforma  i vigneti con una monocultura di Cesanese di Affile.

I vigneti

La cantina si chiamerà “Migrante”, perché seguendo le parole del suocero, deve essere come le rondini che emigrano per avere successo e sopravvivere, visto che ad Olevano il vino ce l’hanno tutti e come si sa è difficile essere profeti in patria.

Il Terre Olibani

Gli anni intorno al 2000 segnano  un’inversione di tendenza per il vino nella zona di Olevano, così come in quella del Piglio, a parte le cantine di Proietti e Buttarelli  che presistevano, tante altre sorgono proprio in quegli anni.

I vigneti sono tutti molto curati, impianto a cordone speronato ,orientati con precisione a mezzogiorno, con inerbimento fra i filari, circa 2500 piante/ettaro e  vendemmia orientativa in funzione dell’andamento climatico, a metà ottobre. Una vigna è dedicata al Cesanese vino dolce, che è prodotto con appassimento sulla pianta con una densità d’impianto di 3000 viti/ettaro, che abbiamo visitato  trovando uve molto sane  e che sarà vendemmiata nella prima quindicina di novembre.

Il vino

La cantina, presenza assidua del Mercato della Terra di Ciampino di Slow Food,  punta decisamente sulla qualità , e per questa ragione da 2 anni Lorenzo non partecipa alla sagra di Olevano, che vorrebbe organizzata diversamente per valorizzare e comunicare anche all’esterno i prodotti di qualità.

Il 20 Novembre si terrà un laboratorio di degustazione presso il Mercato della Terra, riguardante il “Terre Olibani”, il “Consilium” e l’”Olevano”, accompagnato da ciambelle al vino preparate da Luciana.

La prima produzione risale al 2003, annata decisamente calda, l’ultima imbottigliata è del 2008 , circa 20.000 bottiglie/anno.

Altra immagine del vigneto

Vengono prodotte tre diversi vini secchi e uno dolce da  Cesanese di Affile in purezza, il Terre Olibani a 13° alcolici, il Consilium a 14° e il Sigillum anch’esso a 14°, che matura, a differenza degli altri 2 ,in barrique di rovere americano e il  vino dolce “Olevano”. I nomi dei vini e le etichette scelte ricordano l’antico nome di  Olevano, e l’antico timbro del comune.

Grande attenzione è posta alla cura in vigna e alla maturazione fenolica ;  Lorenzo ci racconta che inizia la  vendemmia solo se, oltre all’ovvio grado zuccherino voluto, il vinacciolo perde astringenza e insieme alla buccia si stacca dalla polpa senza difficoltà, segnale che indica il raggiungimento dello sviluppo aromatico voluto.

L’enologo che segue la cantina è Maurizio Pezza, la lavorazione inizia con la deraspatura  ed il trasferimento con pompa a pale, per conservare una buona percentuale di acini integri,  nel serbatoio di fermentazione, fase  che avviene, con l’utilizzo di lieviti selezionati, a temperatura controllata fra i 20 e i 25° C  con 10 gg. circa di contatto  con le bucce. Segue l’affinamento e la maturazione che durano circa 3 anni, 2 nei  serbatoi d’acciaio e 1 in bottiglia sia per il Terre Olibani,  il  Consilium, e ”Olevano” 1 anno in barrique, 1 in serbatoio d’acciaio e 1 in bottiglia per il Sigillum.

Abbiamo provato direttamente dal serbatoio di acciaio il vino dolce “Olevano” vendemmia 2009.

Gradazione 15,5°alc, con zucchero residuo sui 40 g/l . Colore rosso rubino, olfatto ricco di sensazioni di frutti rossi e di confettura di amarena, insieme a sensazioni di sottobosco, di humus, radici e rabarbaro  e di spezie, tabacco e chiodi di garofano.

Abbastanza secco al gusto, senza derive stucchevoli, con una gradevolissima nota astringente in chiusura.  Qualcuno azzarderebbe “Recioto”…….

Sempre incuriositi dalla tenuta nel tempo del Cesanese abbiamo poi degustato  il “Terre Olibani “ 2003, prima vendemmia di “Migrante”:

Lorenzo ha raccontato delle lunghe discussioni con il socio per portare a termine il raccolto in quell’anno siccitoso  Molti viticoltori ad Olevano inaffiarono i terreni per prevenire stress alle uve,  contrario a quest’ipotesi  tutti i pomeriggi si recava in vigna e controllava la vigoria dell’apparato fogliare e l’elasticità dell’acino sottoposto a piccola pressione fra le dita, e così facendo ha portato a termine il raccolto senza acqua aggiuntiva.

Il tempo gli ha dato senz’altro ragione : 14°alc., colore granato denso e vivace, con qualche riflesso ancora rubino. All’olfatto esordisce con sensazioni di cuoio, seguite da frutta rossa, poi sottobosco ed humus, tutto fine e ben amalgamato e di buona complessità.

Al gusto frutti rossi succosi, mirtillo e more, buona struttura con una discreta astringenza tannica, chiude con sensazioni radicose.

Insomma per essere una prima vendemmia un signor Cesanese!

4 Commenti

  1. …una meravigliosa giornata passata insieme e la bellissima notizia che un territorio così bello e vocato all’agricoltura e alla viticoltura comincia ad avere delle proposte interessanti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche della capacità di ricezione e della convivialità: la presenza di Migrante, insomma, è una buonissima notizia per la Ciociaria e un (ottimo) motivo in più per essere presenti al Mercato della Terra di Ciampino di Domenica 20 Novembre.
    Bravo Paolo!

    1. Un passo in più per rilanciare il vino di Olevano, il vero Cesanese (con il suo colore)… puntare sulla qualità ritengo sia necessario…. qualità rispettando questo nostro vitigno cioè producendolo al meglio e mettendolo realmente nelle bottiglie in cui c’è scritto Cesanese.
      Rilanciare un vino e rilanciare un territorio come quello ciociaro ricchissimo di storia, paesaggi e cultura in genere. Complimenti quindi.

      PS: mi stupisco che qualcuno sappia che Olevano sta in Ciociaria terra per molti di mistero e collocata chissà dove…complimenti per questo al commentatore!

  2. Ecco, è bello vedere un Cesanese di Olevano di colore granato perchè QUELLO è il suo colore naturale per cui se vedete vini di altro colore, soprattutto densi e prugnosi, meditate….

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