La Guida alle pizzerie di Puglia di Vigna del Mar, Nicola Campanile, Luigi Iamele e Vincenzo Lopriore. Della serie: mai una recensione da un amico:-)


La guida alle pizzerie di Puglia

Giancarlo Maffi

Ho tra le mani il prezioso libretto che Luciano Lombardi, Vignadelmar, mi ha inviato.

 

Si tratta della prima guida alle pizzerie di Puglia. Nasce da un idea del Lombardi stesso, coadiuvato da tre altri curatori, Nicola Campanile, Luigi Iamele e Vincenzo Lopriore e da una sfilza di viaggiatori per pizze, così sono definiti  i collaboratori, pari solo al numero di presenti nel Comitato Centrale del Partito Comunista, ai tempi di Breznev.



Dal punto di vista prettamente estetico è come avere in mano il mitico libretto rosso di Mao, però in bicolore. Anzi, così a occhio e ricordi, graficamente parlando, il  Mao tze tung in carta sembra graficamente una roba da anni tremila rispetto alla guida che ho fra le mani.

Il Lombardi ci mette qui un poco di bianco in mezzo a tanto nero e non si capisce se pensa di salvarsi dall’inferno con un omaggio, ne parliamo dopo, a San Valentino o se, molto più prosaicamente occhieggia ai tifosi del Bari calcio, essendo il bicolore bianco –rosso quello dei colori sociali della squadra di calcio.

Insomma pecunia non olet, anche in casa dell’oste di Monopoli :-)

Chissà se in un mercatino di roba vecchia potrò trovare qualche vecchio eskimo. Mi aggirerò sul lungomare d’inverno viareggino. In tasca da una parte la guida lombardiana/ libretto rosso di mao e nell’altra il manifesto che ai tempi era considerato quasi borghese dai gruppuscoli extraparlamentari ai quali  un po’ io ma sicuramente molto di più lombardi ammiccava , nella speranza che il sol dell’avvenir spuntasse, possibilmente sempre sul suo faccione e scaldasse anche le capaci tasche.

Continuando sul tema dell’aspetto estetico non si può negare che di pizza si parli.

E’ infatti chiaro a tutti che quella che vedete presentata è una pizza. Oppure no.

Ora dico io ,ma vi rendete conto che il pizzaiolo citato in quarta di copertina, Giuseppe Mastrorocco, vi potrebbe perfino denunciare, cari signori ?
Già la pizza a cuore modello san valentino pare come dicevo prima occhieggiare almeno ai teneroni amanti di quel giorno da finti innamorati se non direttamente alla curia barese, e passi.

Ma la bruciatura continuata e aggravata di quel cornicione, ammesso che sia un cornicione, con un corpo vulcanico a ore tre in bella evidenza, vi fa veramente pensare, cari signori ,che io o altri amanti della pizza ci allungheremo fino in Puglia per assaggiare quella meraviglia?

L’interno della guida

Stendiamo infine un ulteriore velo pietoso sul marchietto pizza viaggiando del quale colpisce quella fiammella, vero colpo di genio, sulla I che probabilmente nell’intento del Vigna voleva significare il forno a legna ma a me pare soprattutto un omaggio all’MSI. Che Vigna abbia capito in ritardo che forse erano meglio quelli, come nemici politici, piuttosto che il Pdl attuale?

All’interno, sempre graficamente parlando, la legenda dei simboli pare fatta per l’asilo infantile, però sempre anni ’50, che oggi un bimbino di 5 anni usa internet meglio di  noi, caro vigna.

Ultimo appunto, e meno male, sulla prematura scomparsa delle Isole Tremiti in quella cartina, elementare Watson molto elementare, dalla Puglia  e probabilmente anche dall’ Italia. Che ne hai fatto vigna l’hai ceduta all’Albania in cambio d’altro, dimenticando pure la citazione della mitica Pizzeria Nassa, sulla spiaggia di San Domino?

Bene cari utenti del blog, qui termina la recensione della prima e speriamo ultima guida sovietica delle pizzerie di Puglia. Mi sono limitato ad alcuni appunti estetici, che della bravura e della precisione dei curatori e dei millanta recensori  mi sento sicuro ad occhi chiusi. Acquistate quindi tranquilli questa guida e fatene dono per le feste .

Avrete fatto un doppio e per alcuni triplo affare: un ottimo vademecum per l’anno che verrà ed un investimento per  i secoli che verranno. Inoltre il buon Vigna ai primi 10 che entreranno nella sua osteria di Monopoli portando con sé  il prezioso libercolo e una foto vecchia di Lenin offrirà un intero pranzo .

Bravo Vigna. Molti di noi si sono posti per decenni domande esistenziali  alle quali tu, finalmente,  hai dato con questa pregevole opera una risposta, come dire, definitiva.

Guida alle pizzerie di Puglia 2011
pp. 100, 10 euro
www.pizzaviaggiando.com
[email protected]

35 Commenti

  1. Caro (???) Maffi, la risposta non è ancora quella definitiva, stiamo infatti già lavorando alla prossima edizione che difficilemnte sarà migliore di questa….. :-D
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    Si, in effetti per la foto di copertina stiamo pensando ad un concorso dove coinvolgere i pizzaioli recensiti, ma ne riparleremo.
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    Per i simboli grafici invece sono volutamente così, per rendere il tutto meno paludato e meno serioso ed i primissimi riscontri di vendita ci danno pienamente ragione, come le mail che riceviamo.
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    Comunque grazie da tutti noi per le critiche vere e sincere che son sempre migliori di quelle non vere e non sincere.
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    Ciao

  2. salve, sono uno degli “anonimi” curatori di pizzaviaggiando……….
    l’articolo è bello, divertente, simpatico……..
    ma ci siamo anche noi, ci siamo almeno 10 persone che anonimamente, con “spassionata” passione e a loro spese si son girati la puglia aderendo con entusiasmo a questa idea innovativa, perchè di innovazione si tratta!
    luciano in primis e tutti noi in secundis ci abbiamo pensato, abbiamo pensato, forse artigianalmente, ad una cosa cui nessuno dei “guru” della gastronomia locale e nazionale aveva pensato!
    chi sa come si fa una guida sa le difficoltà che si incontrano e sa quanto più difficile è farlo senza sponsor e senza editori “importanti” alle spalle!
    noi ci abbiamo provato e, secondo il mio microscopico parere, ci siam riusciti non malissimo, certo con moltissimi margini di miglioramento!
    abbiamo “marcato” il territorio come i cani, noi ci siamo e gli altri saranno delle “copie”………..
    poi il colore, per qunto mi riguarda, è perfetto……infatti sono assiduo frequentatore della curva nord del san nicola e me ne vanto!
    ora devo andare, altre e più meravigliose avventure attendono i recensori e curatori di PIZZAVIAGGIANDO……!!!!!!!!!!!!
    luigi iamele

  3. Non sapevo di questa iniziativa da parte degli amici pugliesi…nonostante mi senta con loro abbastanza spesso…
    Voglio solo fare un in bocca al lupo sincero a tutti i collaboratori di questa guida che sicuramente, conoscendo qualcuno dei recensori, hanno fatto tutto con immensa passione e con serietà..

    peccato che da vecchio militante del MSI nonchè orgogliosamente e perennemente nostalgico (per non dire altro altrimenti rischiamo di fare sul blog la replica della puntata di anno zero con nuovi personaggi al posto di Di Pietro e La Russa) non possa approvare tutto il resto….compreso quel fastidiosissimo colore rosso e quel personaggio citato, che già dal nome si può accostare tranquillamente al gatto acchiappa zoccole del mio palazzo…senza contare poi i riferimenti del Maffi a quella specie di giornale che si chiama Manifesto usato da molti come papier igienique (per dirla alla Totò)…

    Insomma auguri di cuore a Luciano a Luigi ed a tutti per la guida…per il resto tanta voglia di mazzate anni ’70 :-)

    1. non ti dovesse bastare come carta igienica, caro sartu’, una copia del manifesto puoi usarla anche in modo ,diciamo cosi’, più approfondito :-)))

      1. per quello, vedrei meglio un uso intimo del giornale o di libero, sarebbe sicuramente anche più apprezzato…

  4. E vabbè che c’è andato un pò pesante con la mano, mi riferisco al (re)censore per antonomasia, ma caro Vigna, proprio tu, che del partito dell’amore proprio non sei, mettere una pizza a forma di cuore in copertina…mi meraviglio che l’ottimo Nicola Campanile non te l’abbia fatto notare!!! A meno che… non ci sia una qualche scilipotiana conversione in atto… ;-))

  5. @ Luigi/Sartù: ma lo sai da dove scrivo? Da Cellenza Valfortore, dove siamo venuti per l’annuale palio culinario….ti ricordi?
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    @ Lello: da Maffi non mi aspettavo altro, e di questo son contento. Le smancerie e le reciproche coccole le lasciamo ad altri, qui diciamo le cose come ognuno di noi pensa che siano.
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    In casa mia campeggia la mia foto con a fianco una pizza da me fatta dal nome “Nostalgica”: è a forma di URSS, dove al posto di leningrado c’è un peperoncino rosso, al posto degli Urali un’acciuga, dell’Ucraina della farina e del ghiaccio siberiano tanta mozzarella…non è uno scherzo, è tutto vero. però risale a tanti anni addietro. Quella pizza a cuore per noi stava a significare l’amore incondizionato per la pizza, quella buona, quella che ambiamo a trovare, recensire, raccontare e valorizzare. Vedremo fra qualche anno se ci saremo riusciti. Il tutto fatto senza un finanziamento, senza un soldo, con tre sponsor che, essendo noi sconosciuti ed alla prima edizione, ci hanno fin troppo aiutato ed ai quali va il nostro ringraziamento.
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    In ogni caso Maffi ha recensito solo l’aspetto grafico, in realtà la guida rappresenta, secondo noi, abbastanza fedelmente il panorama pugliese. Abbiamo scovato ottime pizzerie in alcuni paesini sconosciuti; pizzerie che già ci ringraziano perchè in piccola parte abbiamo contribuito all’aumento della loro clientela. Segnaliamo le pizzerie con una particolare cura e cultura della birra e dei vini, oltre l’uso di materie prime eccellenti ed impasti a regola d’arte.
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    E’ la prima edizione di una cosa che prima non c’era, in nessuna regione d’Italia. Migliorabile perchè c’è.
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    Ciao

    1. Vi potevate rivolgere all’etichettaro della Soloperto…magari finivate anche voi in un blog-camp o acchiappavate qualche post di elogio:-)
      Cmq la vostra guida, a parte gli scherzi, è sicuramente uno strumento utilissimo, fatta con molta coscenziosità e precisione.

      1. l’etichetta della soloperto fa veramente schifo. leggermente meglio semmai ,ma di poco, quella del FUJANERA.

  6. @ gianfranco…seguirò il tuo consiglio sul manifesto :-)

    @ luciano…immaginavo la vostra presenza in quel di Celenza….ma perchè non avete invitato Maffi??? cavolo vi avrebbe fatto da grande giudice….:-) tanto tra comunisti vi intendete..:-)

    Un abbraccio a tutti e buon anno….anche ai comunisti

    1. visto come l’hai presa, sportivamente, temo che non ti farà nemmeno il solletico :-)
      gianCARLO, comunque . non gianfranco. storpiare i nomi è una delle cose meno eleganti che esista. tipico.

      1. chiedo venia a gianCARLO…del resto mi hai già perdonato accettando la mia richiesta di amicizia su Facebook :-)…In genere non li storpio mai i nomi…evidentemente è che quando “vedo rosso” non ci capisco più niente….a proposito di colori…quel FUJANERA da te nominato prima mi piace molto….e non solo per l’etichetta..;-)

  7. mi dispiace essere d’accordo col Maffi ma la copertina lascia effettivamente un po’ perplessi… la guida, però, sono convinto sia stata curata con passione e rigore: in bocca al lupo!

  8. L’idea è buona. Conosco solo il curatore Vigna e, aldilà dei nostri giochetti, è un conoscitore di prodotti e discreto rompic….i :-)

    Chissà se avrà valutato anche l’offerta di Coca-Cola nelle pizzerie ? può sembrare la solita caxxata ma provate voi a mangiare pizza con una coca sgasata o allungata…

  9. chiedo venia a gianCARLO…del resto mi hai già perdonato accettando la mia richiesta di amicizia su Facebook :-)…In genere non li storpio mai i nomi…evidentemente è che quando “vedo rosso” non ci capisco più niente….a proposito di colori…quel FUJANERA da te nominato prima mi piace molto….e non solo per l’etichetta..;-)

  10. La simpatica idea di realizzare la guida alle pizzerie è nata per gioco dalla proposta di Vigna del Mar che ho prontamente accolto, forte della preziosa collaborazione dei soci fondatori dell’associazione Pizzaviaggiando, Iamele e Lopriore, sulla quale avremmo potuto contare.
    Dopo alcune esperienze in giro qua e là per pizzerie, abbiamo subito dato il via alla realizzazione del progetto individuandone obiettivi e finalità che si concretizzeranno nei prossimi mesi. Abbiamo preso coscienza del valore del prodotto subito dopo la presentazione della guida, in Novembre. Gli apprezzamenti ottenuti dagli acquirenti sono stati davvero appaganti, meno, invece, quelli da parte della critica blasonata. Ma è il solito discorso, ancora oggi rimane misterioso il fatto che non sono le stelle, le rose, i coltelli e i bicchieri che fanno grande un ristorante, ma la quantità dei clienti che lo frequentano, il successo che riscuotono… alla fine bisogna ammettere che tutto è sì mosso dall’entusiasmo e dal desiderio di condividere un progetto appassionato, ma generare oltre che critiche anche reddito è d’obbbligo, ci sono anche investimenti economici per i quali rientrare….
    Se il pubblico dimostra di apprezzare e attribuisce allo strumento immediatezza nella ricerca dell’informazione per via della semplice vignetta-simbolo, se le informazioni riportate sono sicuramente attendibili e frutto di una reale riscontro da parte dei recensori, beh, credo che abbiamo centrato nel segno. Se poi consideriamo che di solito le guide si consultano in movimento, anche frettolosamente, in auto durante un viaggio o per strada, per scegliere la pizzeria più adatta alla situazione, non potevamo fare scelta migliore. La grafica, elementare che sia, l’abbiamo pensata trovando pieno accordo tra di noi, proprio per queste ragioni e anche perché la guida alle pizzerie è uno strumento che si rivolge essenzialmente a giovani (non si può negare che il luogo dove i ragazzi hanno il primo approccio con la convivialità sia la pizzeria) e in ogni caso a un target popolare. Non abbiamo pensato ne’ a critici ne’ a esperti del cibo quando abbiamo pensato questo prodotto. Questo senza dubbio è un limite.
    Approfitto dell’occasione per anticipare che è imminente una rimodulazione gestionale dell’intera attività legata all’Associazione Pizzaviaggiando e non potrebbe essere altrimenti, vista la nostra inesperienza nel settore e anche perchè ne abbiamo individuato tendenze e spunti che riteniamo “cavalcabili” con profitto.
    Promettiamo anche scelte grafiche, foto, colori di maggior pregio ripetto all’edizione attuale, almeno ci proveremo!
    Tutti sappiamo che le guide non rappresentano il core business di una attività che deve generare reddito. Però attraverso la diffusione di un quotato – quanto ce lo auguriamo! – strumento editoriale potremo essere di supporto ad una categoria che ha delle potenzialità impensabili ma stenta a realizzarle per la mancanza, nella gran parte dei casi, di una visione più ampia e prospettica di sè. Diffondere la cultura del vino, della birra, dell’utilizzo di prodotti di qualità nel settore delle pizzerie appare paradossalmente molto più semplice che nel settore della ristorazione. Vorremmo che appartenere a Pizzaviaggiando fosse di stimolo in questo senso, promuovesse nei pizzaioli il desiderio di superarsi per rendere i loro locali estremamente godibili e che la guida potesse fornire loro appropriate indicazioni.
    Se poi la pizza sia di sinistra o sia di destra, gentile signor Maffi, lascio volentieri a lei il giudizio finale! ;-)
    Nicola Campanile

    1. senta, campanile e noti bene il LEI, mi permetta di dirLE che non ha capito un tubo.
      gliela faccio molto breve. io sono un “amico ” di vignadelmar, nel senso che mi prendo abitudinariamente a virtuali sberle da quando lo conosco ,via internet. e talvolta ci siamo incontrati di persona per la comune passione enogastronomica.

      non ho la pretesa certo di fare il “critico ” ,diciamo cosi’ , di testi scritti . e ho detto chiaramente , là sopra, che non mi permetto di parlare dei contenuti della guida. l’ho ricevuta e ho pensato che poteva essere carino scriverci due righe ,a modo mio. e credo che lombardi non si sarebbe mai aspettato da me due righe con il classico : MA COME SIETE STATI BRAVI MADAMA DORE’ .

      certo , è stato, mi permetta almeno dirlo, facile svillaneggiare una copertina veramente improponibile. ma avrei trovato da ridire anche fosse stata perfetta. la regola del gioco era parlarne ,in modo simpatico e mi pare non offensivo, affinchè un po’ di gente venisse a leggere in un periodo in cui molti sono distratti. e da quello che so il risultato è stato ottenuto, io mi sono divertito, i lettori credo pure e magari ho la pretesa di aver contribuito a vendere anche UNA sola copia in più.

      le dico francamente che la sua informazione circa ” è imminente una rimodulazione gestionale ecc…ecc. e promettiamo anche scelte grafiche e colori di maggior pregio…” non mi può interessare nè punto nè poco e LE dirò ,francamente, che a mio parere non frega nemmeno ai lettori e a chi ha già acquistato e acquisterà la guida.

      come credo giustamente dice vignadelmar il colpo l’avete già fatto. avete battuto tutti, pare, se è vero come è vero che è la prima esistente in italia a livello regionale. si dovrebbero risentire soprattutto i giornalisti e appassionati campani , a questo punto , visto che si sono fatti bagnare il naso da voi pugliesi :-))

      detto’ ciò mi permetta ancora di dirLE che ovviamente la pizza non è nè di destra nè di sinistra ,ci mancherebbe altro.

      pero’ quella in copertina, insisto, fa schifo e quindi , a mio parere , è sicuramente di destra . faccine ,come se piovesse :-))))))))))

      PS: vi auguro 10.000 copie vendute ,cosi’ finalmente “braccino corto ” vignadelmar si degnerà di offrirmi un pasto decente, per una volta nella vita :-)

      1. Mi inserisco in questo vostro dialogo per dire alcune cose.
        @ Maffi è un amico, prenderci continuamente in giro è il nostro passatempo principale, il secondo è condividere quando capita, ottimi cibi ed ottimi vini.
        @ Nicola Campanile è un esperto del settore guide. Edita da anni uan guida ai ristoranti di Puglia (DolceGuida) ed organizza il più bello ed il più importanbte festival vinicolo di Puglia e prossimamente del meridione tutto. Organizzazione che poi si sostanzia in un’ulteriore pubblicazione a tema. E’ anche un fine gourmet…che non guasta mai….anche con lui ho condiviso bevute e mangiate a volte colossali !!!
        .
        Ne ho già parlato al telefono con Maffi, quindi per lui non sarà nuovo quello che sto per scrivere. La recensione che ha fatto è stata proprio in stile Maffi, forse “troppo”. O meglio, per me che lo conosco bene non è troppo, anzi.
        Certo però che oltre fare le sue legittime valutazioni sull’aspetto della foto di copertina, sulla semplicità dei simboli, avrebbe potuto anche illustrare un po’ anche come questa guida è composta, come è fatta, di che cosa parla, su quali tematiche punta la propria attenzione.
        .
        Già, perchè si sarebbe potuto scrivere che noi segnaliamo graficamente quelle pizzerie che
        – hanno a cura la cultura della birra di qualità
        – hanno (cosa assolutamente non scontata) attenzione verso il mondo del vino
        – la qualità degli impasti e delle materie prime utilizzate
        – se utilizzano o meno il forno a legna

        Avrebbe potuto dire che in questa prima edizione abbiamo premiato solo tre pizzerie che abbiamo trovato complessivamente eccellenti, mentre per altre sette ne abbiamo premiato la pizza eccellente.
        Avrebbe potuto consigliare i lettori di andare a visitare il sito http://www.pizzaviaggiando.com e di leggere la nota editoriale che è la vera mappa del nostro fare e sentire, anche futuri.
        .
        Nicola giustamente pone l’attenzione sulla necessità per noi inderogabile di organizzarci meglio. Il mondo delle pizze e delle pizzerie è una sconfinata prateria, ogni giorno ci si aprono nuovi possibili scenari da approfondire. Scenari culturali, alimentari, economici. Quello che è iniziato quasi come un gioco ci mette di fronte alla necessità di strutturarci meglio, di farci conoscere. Pensate che alcuni Patron di pizzerie recensite non hanno esposto la vetrofania della Guida perchè pensavano che poi avrebbero dovuto pagare qualcosa, oppure semplicemente non sanno cosa sia una Guida gastronomica, e questo la dice lunga su quanto lavoro ci sia da fare.
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        Ciao

        1. si, effettivamente si sarebbero potute scrivere molte cose, anche se il sito è stato citato perfino in neretto.

          probabilmente mi è rimasta pesante la pizza in copertina.

          a questo punto auguri per le prossime …..100.000 copie :-)

          1. dice un “abusato” adagio:<> ed è quello che passa come messaggio in tutto il post del blog risollevandosi un po’ verso gli ultimi commenti!
            è fuor di dubbio che vignadelmar sia il più “mediatico” tra tutti noi, il più conosciuto ed il più esposto; senza di lui (e di sicuro solo con me) di pizzaviaggiando non si sarebbe saputo nulla nemmeno nel mio condominio e per tutto ciò luciano sarà sempre ringraziato da me!
            detto ciò è comprensibile che il “giocoso” post di maffi (mi perdoni se le do del tu ma su internet non esistono, o non dovrebbero esistere, distanze “formali”) sia volto a “scherzare” con luciano e prenderlo bonariamente in giro……..MA
            ma noi ANONIMI curatori e viaggiatori da un post su un blog tanto importante ci saremmo aspettati, oltre al dovuto “sberleffo” per vigna anche due, dico due parole sui contenuti, sull’idea, sull’impegno, sulla mission: commenti anche critici e negativi, ma commenti su cui discutere e confrontarsi!
            chi non conosce vigna (pochi ma esistono) e maffi (idem che per vigna) va sul post e pensa: ca@@o ma fa ca@@@e questa guida se parlano solo della orrenda foto di copertina! (scusate il turpiloquio!)
            that’s all……torno nell’anonimato a fare il mio bel lavoro che mi tiene qui il 30 sera
            grazie ancora, comunque, per l’augurio delle 100.000 copie vendute, noi, nel nostro microscopico, ci stiamo impegnando! ;)
            luigi iamele

  11. @ Vignadelmar:
    Mia moglie ha casa a Rotello, ci vengo tutte le estati,
    Cellenza Valfortore non dovrebbe essere lontanissima vero?
    hai una pizzeria lì?
    conosci ristoranti o pizzerie interessanti in zona?

    1. Io non ho una pizzeria, ma ho un’Osteria a Monopoli, a sud di Bari.
      Per conoscere quali siano le buone pizzerie di Puglia, non devi far altro che comprarti Pizzaviaggiando, comunque in quella zona ce ne sono di eccellenti.
      Per sapere in quale librerie a te vicine puoi acquistarla ti consiglio di visitare l’apposita sezione del sito http://www.pizzaviaggiando.com
      .
      Ciao

  12. Maffi ma ho solo approfittato del tuo assist per parlare un po della nostra creatura!…ti pare che mi facevo sfuggire un occasione del genere?!
    …grazie per le 10.000 copie, ma le abbiamo già superate prima di Natale non ho monitorato le vendite di questi giorni :))))

  13. Grafica a parte (sulla quale Maffi ha messo i giusti puntini),io ho trovato la guida molto interessante per alcuni spunti che possono sembrare a prima vista scontati per un addetto al settore (come noi, nostro malgrado siamo : ) ). Parlo della classificazione (fatta appunto con i loghetti funny di cui parla Maffi) dei locali che hanno una lista dei vini e una lista delle birre. Questa scelta offerta ai frequentatori delle pizzerie è un punto importante. La mia esperienza è che troppo magra è la scelta delle bevande a tavola da abbinare alla pizza. Bene se passano logiche diverse anche in pizzeria. Quando la pizza diventa gourmet, pensare a una serie di birre artigianali (e vini magari) che ne sottolinei tutte le sfumature diventa importante. C’è poi da vedere quanto sia praticabile il fatto di accollarsi i relativi costi di stoccaggio ato che i margini in pizzeria sono molto bassi (e no certo per le materie prime, piuttosto semplici). Altra cosa davver simpatica è l’indicazione, tra i loghetti, dei forni a legna. Mi ha fatto sorridere. Ma anche molto riflettere in quanto da noi (a Napoli e dintorni) sarebbe assolutamente superfluo indicarlo e invece mette bene in evidenza una sostanziale differenza (che pure tanto banale da evidenziare non è se a scriverla non fossero degli addetti al settore). Rileggendo il libricino, come ho scritto sul mio blog al ritorno da Altamura, mi sono resa conto che esso ha un punto importante a suo favore: è scritto da chi la pizza napoletana la conosce bene e per questo motivo ha affrontato l’argomento con molti strumenti esperenziali a disposizione, inquadrando la pizza di Puglia molto precisamente, definendone gli aspetti salienti (e dandole identità) e anche sottolineandone le differenze con quello che è inevitabilmente un riferimento (come, che so, lo Chardonnay d Borgogna, nei vini). Sebbene (anche qui) riferimento non è perchè si tratta, a mio modo di vedere, semplicemente, di cose del tutto diverse. Come opera prima raggiunge il suo obiettivo. Si poteva, magari, osare meno nella grafica (evitare pizze a cuore e effetto pergamena) e limitarsi al racconto (con un impaginato più semplice), cosi’ evitando tutte le critiche degli amici. Tra cui mi includo. Intanto, questo è poco ma sicuro, è un libro a carattere regionale su un argomento del tutto nuovo: la pizza! Strano ma vero, la pizza è talmente nelle ossa di noi tutti (e sottovalutata), che nessuno finora ha pensato di dedicarsi professionalmente a raccontarla. Ma un movimento per la sua nobilitazione è in azione e viene dal basso. Che è un gran bene. In bocca al lupo per la prossima edizione. Il cuore meno bruciato che vedo io è quello degli amci che ho incontrato a Radici. Anche loro Giovani (IGP), non giovanissimi, pieni di giovanile entusiasmo. Cosi’ ci piacciono.

    1. Cara Monica, rispondo solo per i loghi del vino e delle birre. Tu dici che avere una buona carta di birre di qualità, magari artigianali italiane, sia costoso. Io non credo lo sia troppo. Certo se decidi di iniziare con 100 etichette rischi di farti male, ma un inserimento progressivo può essere assolutamente indolore e foriero di belle soddisfazioni. Ormai anche i distributori di bevande, vini ed alcolici hanno fiutato l’affare ed almeno un birrificio artigianale è presente nelle loro proposte. Quindi spalmando il minimo d’acquisto su più referenze non sei costretto ad esporti.
      Di questo abbiamo avuto la riprova; è bastato qualificare quelle pizzerie che da sole, autonomamente, avevano già investito nella cultura della birra e del vino che subito alcune altre, colpite forse nell’orgoglio oppure perchè magari ne ignoravano persino l’esistenza, si dessero da fare per contattare produttori o distributori.
      Così come alcuni produttori di birra artigianale hanno inviato i propri cataloghi alla pizzerie che abbiamo recensito.
      .
      Dico questo perchè, come abbiamo detto nella nota editoriale, il mondo delle pizzerie è un mondo sul quale nessuno ha posto la propria attenzione. Guide in primis. Mancando questa attenzione è mancata anche molta informazione come son mancati moltissimi stimoli esterni alla pizzeria. E’ bastato che noi di Pizzaviaggiando squarciassimo questo velo per capire che dietro a tanta normalità gastronomica covano braci di persone, di patron, di pizzaioli, che si coltivano le verdure, usano prodotti del territorio, farine particolarissime, olii eccezionali, salumi di nicchia, formaggi ricercatissimi, con i quali creano poi dei nuovi accostamenti. Professionisti serissimi che finalmente sono contenti che qualcuno si interessi a loro.
      Noi di Pizzaviaggiando abbiamo un’ambizione complicata da realizzare, però ci riusciremo: contribuire a che “i locali della pizza diventino sempre più locali di alta gastronomia, grazie ad uno dei piatti più semplici della tavola italiana”
      .
      Infine un ultima cosa: la difficoltà di sapere dove esistano delle buone pizzerie. pensateci, quando dovete andare in pizzeria come la scegliete? E se andate a visitare un’altra città come scegliete la pizzeria dove andare a mangiare? Vi fidate delle vostre visite precedenti, dei consigli di parenti ed amici, della pubblicità. Poi però le fregature fioccano. Noi per censire ed eventualemente recensire queste pizzerie abbiamo chiesto in giro ci siamo informati e da bravi gastroviaggiatori abbiamo girato la lunghissima Puglia in lungo e in largo, scovando posti eccellenti lontani da tutto. Dopo tutto questo girovagare abbiamo recensito solo 88 pizzerie, alcuni ci dicono di esser stati troppo severi. Noi diciamo invece che la qualità, quella vera non è ovunque, non è diffusa, tantomeno nelle pizzerie. Seguendo i consigli di Pizzaviaggiando, invece, potrete anche organizzare un viaggio per mangiare un’eccellente pizza in un’eccellente pizzeria.
      .
      Ciao

  14. No caro Vigna io non dico che sia costoso, conosco come funziona. ma è decisamente uno degli argomenti che molti sostengono. In realtà credo che in pizzeria manchi la pratica della gestione di queste voci del menu’ e manchi sopratutto la conoscenza dei prodotti. La mia esperienza in giro per le pizzerie di Napoli, mi ha fatto capire che i pizzaioli molto più degli chef (ovvio!) hanno scarsa attenzione all’aggiornamento e allo scambio di esperienze. E’ decisamente un mondo chiuso che interagisce poco con l’esterno, isolato e anche poco valorizzato. Quello che avete fatto voi e che stiamo facendo Luciano ed io con le pizzerie napoletane, senza volere, è quello di accrescere il tasso di fiducia di questi operatori che rappresentano un pezzo importante della immagine del food italiano. Dubito fortemente che siano consapevoli della loro importanza e di quanto possano fare nel segno della qualità. Eccetto rare eccezioni. Sono perfettamente d’accordo con te su quello che scrivi e spero che si sia anche capito che il mio era un commento di apprezzamento. Io stessa ad Altamura stavo per varcare la soglia di una delle pizzerie che suggerivate nella guida. Come dici tu: come centrare un obiettivo in breve tempo quando uno viene da fuori? Ci vuole una guida. O molto più tempo. ciao! m.

    1. L’apprezzamento l’avevo capito, eccome. Infatti diciamo cose quasi identiche.
      .
      La nostra speranza è che l’attenzione che noi e voi poniamo verso il mondo della pizza possa contribuire a farlo uscire dal cono d’ombra di una semplicistica e fallace considerazione di prodotto di scarsa qualità a scarso prezzo.
      .
      Abbiamo incontrato anche patron molto ricettivi e pizzaioli curiosi. Pensa che Giorgio Bergamini, il mitico Signore del Pane, ha convinto un pizzaiolo del foggiano a provare a fare la massa della pizza con farina bio ed integrale al 100% e solo lievito madre. Il risultato qualitativo è stato talemnte eclatante da convincere quel pizzaiolo ad utilizzare d’ora in avanti solo quel tipo di impasto.
      .
      Ciao

  15. @ dociamix: caro iamele, sappiamo tutti che su internet ci sa da del tu. io sono passato al lei nel caso campanile solo per rimarcare un intervento che mi è parso anche troppo serioso. chiarisco, una volta per tutte spero :

    il mio intento, e vedo che fate fatica a capirlo, era lanciarvi un assist. io faccio un post e lo centro sull’unica cosa che anche un bambino dell’ asilo puo’ vedere e cioè l’aspetto estetico sul quale mi pare di poter esprimere un parere, seppur opinabile.
    dopodichè lanciato l’amo aspetto che qualcuno abbocchi. e cioè che qualche lettore ne scriva e alcuni di voi veniate qui a spiegare i contenuti.
    perchè in tutta onesta io non me la sono sentita e mi sembra prova di intelligenza e sensibilità.

    non vengo in puglia ,mea culpa, da molti anni. non conosco le realtà dei ristoranti ,se non quelle che leggo, figuriamoci quelle delle pizzerie.

    e,almeno a me pare, per giudicare una guida nei contenuti è necessario fare qualche prova, che non ho potuto fare. e quindi per onestà intellettuale mi sono completamente astenuto da qualsivoglia commento nel merito.forse lombardi, che mi conosce abbastanza bene, poteva spiegarvi il mio atteggiamento ,che peraltro mi è parso si canzonatorio ma sempre rispettoso.

    quindi ” due parole sui contenuti, sull’idea ,sull’impegno ,sulla MISSION…. ” io non ne ho voluti dare . li possono fare , se ne hanno voglia, i vostri corregionali , letta la guida e testate alcune pizzerie.

    ho già riconosciuto ,e chiudo, l’importanza di quello che avete fatto. pero’ vi prego, non esageriamo con mission e impegni. mi permetto di dire che una cosa cosi’ fa fatta innanzitutto per il “piacere” di farla e di fornire un servizio. tutto il resto ,se verrà verrà.

    a me un blogger che stimo moltissimo, come scrittore, mi ha offerto di condividere con lui una guida sui ristoranti che abbiamo frequentato, separatamente, quest’anno . ma io non mi sento pronto. oggi frequentare l’umiltà e evitare di titillare eccessivamente il proprio ego pare sia la cosa piu’ difficile da fare.

    e quindi ,senza offesa, datevi una calmata: non vincerete il premio pulitzer con questa guida. e andate a chiedere alla bellantoni se parlare male del suo libro, li’ si nei contenuti, le ha fatto male o bene alle vendite.

    ultima considerazione: in questo paese se prendi una posizione minimamente, e questo è proprio un caso minimo ,di traverso rispetto a qualunque cosa detta e scritta ti devi aspettare di tutto.

    forse era meglio se questa cosa l’avesse scritta qualcun altro, anche se non so dire chi ,sia chiaro.

    un post bellino, “politico” come si suol dire, con zero commenti e poche pagine viste e ancor meno lette.

    calma piatta. mi spiace. la prossima volta mi asterrò .

    buon anno alla puglia tutta :-)

    1. Maffi io successivamente all invio della mia mail, in una chiacchierata telefonica con Vigna e rileggiendo nuovamente la tua mail, credimi, ho dato tutt’altra chiave di lettura…simpatica, ironica e divertente. Però non conoscendoti alcuni commenti mi sono sembrati appena impertinenti. E ti garantisco che al mio posto, avresti pensato uguale. Poi per il lei forse hai ragione, ma uso il lei perchè non conoscendoti e non avendo avuto mai nessuno scambio di opinioni mi sembrava giusto darti del Lei. Non sapevo che in rete anche non conoscendosi si potesse dare del Tu a chiunque.
      Comunque nessun tono polemico una discussione per me credimi formativa. Ho ricevuto spunti interessanti su Pizzaviaggiando e soprattutto ho imparato a conversare in rete con Maffi ;))
      Buon Anno a tutti.
      Nicola

    2. ok, touchè……..
      il bello e il brutto di internet è la mancanza di comunicazione non verbale e non c’è emoticon che tenga!
      lungi da me il prendermi troppo sul serio, il serio (e chi mi conosce lo sa) lo faccio sul mio vero lavoro, uscito da quella porta son disposto a mettermi in gioco e a canzonare e farmi canzonare. (ah, in tema, e sartù lo sa, un altro posto dove non riesco a scherzare è lo stadio e quindi il bianco-rosso della guida mi “eccita”)
      sono il primo ad essere cosciente del grandissimo rilievo che il tuo post darà al nostro piccolo, microscopico prodotto, e te ne son grato!
      anzi, andiamo oltre, spero davvero di incontrarti in puglia o in giro per l’italia, stringerti la mano e farci una bella risata ed una bella bevuta!
      ora continuate a commentare, ve ne prego……….;)

    3. Dai Maffi, adesso non ti ci mettere tu ad esagerare i toni, a fare il risentito e far l’offeso ! ;-)
      Il prossimo anno, per la nuova e rinnovata edizione di Pizzaviaggiando, noi esigiamo che sia ancora tu a scriverne, se non altro per incensare la nascente nuova copertina…. :-DDDDD
      .
      Dai, Nessuno di noi pensa di vincere il pulitzer, come nessuno pensa di aver scritto il tomo dei tomi. Parimenti nessuno però deve risentirsi se la sua critica viene criticata.
      Cioè, quello che viene fuori da questo nostro interessante e formativo scambio è che a noi la tua recensione è parsa trppo sbilanciata sul versante degli scambi dialettici che abitualmente io e te ci scambiamo (dei quali però non tutto l’universo mondo è per forza a conoscenza) e meno sui contenuti della Guida….contenuti grafici orribili, a parte.
      Possimao dirlo? Ne abbiamo facoltà? Possiamo discuterne? Secondo me si e son convinto anche secondo te. Perchè, vedi, come tu sembri “risentito” per le critiche che ti abbiamo rivolto, noi lo siamo per la parzialità dei temi affrontati nella recensione.
      .
      Alcuni temi che nessuno ha affrontato e che secondo me diventano centrali quando nel mondo editoriale si affaccia un nuovo prodotto sono:
      – Di una guida regionale alle pizzerie se ne sentiva la mancanza?
      – Potrebbe avere un futuro?
      – Il suo eventuale radicamento potrebbe avere delle ricadute positive sul comparto?
      – Avrebbe senso farla anche in altre regioni?
      – Quali informazioni sono utili da leggere per il cliente che deve scegliere una pizzeria? In questo senso le informazioni che Pizzaviaggiando fornisce sono sufficenti?
      – Segnalare quelle pizzerie che si distinguono per la cultura della birra e/o del vino è utile? Oppure è inutile tanto in pizzeria ce ne freghiamo di cosa si beve?

      Ciao

      .

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