La verticale di “Entellana”: siciliano di razza e…Cabernet Sauvignon


Cabernet Sauvignon L'Entellana

di Francesca Tamburello

Confesso che di norma  il Cabernet sauvignon nel calice s’impone all’ assaggio  aspettando  che tu lo scopra senza alcuna pregiudiziale.Accade ,come ad ogni uva perfettamente integrata al suolo che la  ospita,che le relative  performances  possano sfuggire ad ogni possibile considerazione di routine.Ancora una volta, è il territorio a dare la “tracciabilità” nella degustazione introducendoci in un particolare vigneto, dall’anima antica per le sue origini  ed insieme intriso dalla fattiva progettualità di un vigneron coraggioso..   come l’etimologia dell’etichetta. Per chi non lo sapesse,la rocca Entella prende il nome da un condottiero Entello, troiano doc per origine ed impavido di natura.

Le tre annate della verticale di casa Colletti riguardano il 2010/il 2009/ ed il 2007 e si offrono con le loro diverse  peculiarità  alla nostro approccio gustativo.

La vitis biturica,ancor oggi  denominata vigne dure nel Bordolese,mostra dunque   i segni di quella  estrema adattabilità che la delinea e la contraddistingue rispetto ad altre cultivar,e la successione dei calici ha il pregio di sottolineare  le imprevedibilità legate alla stagione della vendemmia, come è insito in ogni verticale che si rispetti. 

Iniziamo con l’annata più recente ovvero il 2010,anno che ha segnato un calo quantitativo complessivo per la produzione vitivinicola siciliana di circa il 30%, circoscrivendone però  il tono qualitativo dei prodotti.Nel bicchiere, l’Entellana 2010 ha una nuance rubino-con un quid di granato in sottofondo,vivace e fitto, confermando la sua  giovane verve anche  all’olfatto.Ne avverti un  frutto pungente ,con una predominanza del  ribes ed il sottobosco,con un accenno alla  carruba ed una sottile striatura vegetale. L’ingresso in bocca ha eleganza ed una certa spasmodica esuberanza per i tannini e l’alcool.   

I vini assaggiati

Altra storia è quella che ci aspetta con la vendemmia 2009,caratterizzata da un dinamica regolare ed una produzione senza cenni di alcuno  stress ,anzi con un interessante impennata verso un quadro organolettico di qualità nel corpo e nel complessivo equilibrio.All’impatto visivo esprime  maggiore impenetrabilità,mostrandosi  denso e granato deciso.Le fasi successive della degustazione  delineano un punto di grande crescita evolutiva sfoderando toni floreali , incipit di maturazione ed aromi  vegetali balsamici.

L’ultimo assaggio datato vendemmia 2007 ci convince ancora di più della personalità contraddittoria e seducente del nostro Cabernet isolano .Alla consistenza visiva segue una insospettabile leggiadria delle successioni olfattive,caratteriali ed insieme mediterranee,percorso com’è da succose note di liquerizia.La materia coinvolge per l’integrità e la  varietà delle sensazioni trasmesse.

Per chiudere il racconto della degustazione ,che altro aggiungere se non ..che abbiamo attraversato un percorso fascinoso in cui le sensazioni bordolesi si sono ammaliate di una freschezza siciliana davvero difficile da dimenticare, ed è come se  svelasse  l’intimo  segreto della personalità eclettica del vitigno Cabernet Sauvignon.

Un commento

  1. Un caloroso ringraziamento alla dott.ssa Francesca per l’organizzazione dell’evento, per la capacità di esprimere con parole semplici e toccanti le senzazioni che perrcorrono il degustatore . Un pensiero di profonda gratitudine ai miei genitori che con grandi sacrifici hanno permesso che ciò si realizzasse !

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